NOME E FOTO. Lavorava a nero Stefano, papà di due figli ucciso da un incidente sul lavoro
6 Maggio 2025 - 13:35

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ORTA DI ATELLA – Aveva festeggiato il compleanno da pochi giorni. Si chiamava Stefano Alborino, aveva 47 anni, viveva a Orta di Atella e lavorava come muratore. Ieri, lunedì, è diventato la dodicesima vittima sul lavoro in Campania dall’inizio dell’anno (CLICCA E LEGGI LA NEWS).
È precipitato nel vuoto, da un’altezza stimata tra i 10 e i 12 metri, mentre si trovava su un’impalcatura montata nel cortile di uno stabile in via Padre Mario Vergava a Frattamaggiore, proprio di fronte alla sede dell’Asl Na 2 Nord. Secondo quanto ricostruito finora, lavorava in nero per una ditta di Orta di Atella.
L’uomo stava lavorando tra il solaio e il terzo piano. Le ipotesi al vaglio sono la perdita
Il tonfo del corpo ha scosso i condomini e i colleghi presenti nel cantiere, rimasti impietriti dalla scena. Un residente ha immediatamente allertato il 118 e i carabinieri. Quando l’ambulanza è arrivata, Stefano era privo di conoscenza, in condizioni disperate. Trasportato d’urgenza all’ospedale “San Giovanni di Dio”, è morto pochi istanti dopo l’arrivo. Lascia una moglie e due figli.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Caivano, coordinati dal capitano Antonio Maria Cavallo, e gli ispettori del lavoro dell’Asl Na 2 Nord. Il pubblico ministero Mariacristina Buonomo, della Procura di Napoli Nord, ha disposto il sequestro del cantiere e della salma, che sarà sottoposta ad autopsia presso l’obitorio del “San Giuliano” di Giugliano.
La morte di Stefano Alborino evidenzia una piaga persistente in Campania: il lavoro nero. Secondo dati ufficiali, la regione presenta un tasso di irregolarità del 16,5%, il secondo più alto in Italia dopo la Calabria, con un’incidenza sul valore aggiunto regionale del 6,9% . Nel settore delle costruzioni, il tasso di irregolarità è del 13,3% .
Le ispezioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel 2022 hanno rivelato che oltre il 70% delle aziende in Campania non rispettano le normative, con l’edilizia, l’industria e il terziario tra i settori più a rischio . In particolare, su 1.936 cantieri controllati, ben 1.442 erano irregolari, evidenziando una percentuale di irregolarità del 74,48%.