INTRECCI DI CAMORRA AL COMUNE DI CASERTA. CONDANNATO titolare dell’impresa dei lavori a San Clemente che vive nella casa del boss Michele Zagaria. Mitra e due bunker nascosti

14 Maggio 2025 - 11:19

CASAPESENNA – Niente dibattimento per Ernesto Adriano Falanga: aveva scelto il rito abbreviato condizionato e ora è arrivata la sentenza. Il GIP del Tribunale di Aversa Napoli Nord lo ha condannato a tre anni di reclusione, da scontare in regime di arresti domiciliari, per i reati di detenzione e ricettazione di una pistola mitragliatrice.

L’arma, una mitraglietta da guerra, era stata scoperta durante un blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta all’interno dell’abitazione dove Falanga vive con la sua famiglia. Un dettaglio tutt’altro che secondario: la casa è di proprietà del boss Michele Zagaria e dei suoi fratelli. Durante la perquisizione furono rinvenuti due bunker nascosti, uno dei quali conteneva l’arma occultata in un secchio di vernice.

Il giudizio immediato era stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia e disposto dal Tribunale. La scelta del rito abbreviato ha permesso a Falanga di evitare il processo ordinario e ottenere lo sconto di pena, pur in presenza di elementi ritenuti gravi.

Ernesto Adriano Falanga era già al centro di attenzioni di CasertaCe a partire da dicembre 2024, quando venne segnalato in relazione alla Mira Costruzioni (CLICCA E LEGGI), società intestata al figlio Antonio Falanga e coinvolta nei lavori di riqualificazione dell’impianto sportivo di San Clemente, a Caserta. La Mira aveva ottenuto il 30% dell’appalto (circa 107 mila euro) come subappaltatrice del Consorzio Artemide, impresa vincitrice con sede a Roma.

Come è noto, il comune di Caserta è stato ufficialmente sciolto per infiltrazioni mafiose, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica. Tuttavia, nella relazione allegata al provvedimento di scioglimento non viene mai citato Ernesto Adriano Falanga, né la Mira Costruzioni. Una situazione che in parte sorprende, considerando la gravità delle circostanze e i collegamenti con ambienti già ampiamente attenzionati dalla magistratura antimafia.