L’omicidio dei fratelli Marrandino, i militari in aula: “A piedi sulla Nola-Villa Literno per cercare l’arma del delitto”
14 Maggio 2025 - 09:10

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CESA – “E’ stata eseguita una battuta a piedi di oltre cinque chilometri sulla Statale Nola Villa Literno anche con l’ausilio di cani specializzati e di metal detector per cercare l’arma del delitto che purtroppo non abbiamo trovato”. E’ quanto dichiarato, ieri in aula, dai carabinieri nel processo a carico di Antonio Mangiacapre, 54 anni, operaio originario di Cesa, accusato di duplice omicidio volontario dei fratelli Marco e Claudio Marrandino uccisi a colpi d’arma da fuoco il 15 giugno 2024 in via Astragata, nei pressi dello svincolo della statale Nola-Villa Literno.
Dinanzi alla Corte di Assise di Napoli, presieduta da Pasquale Cristiano con a latere Paola Valeria Scandone, i militari hanno spiegato le concitate fasi delle indagini e hanno ricostruito quanto accaduto il 15 giugno 2024 quando si fermarono perchè “eravamo
I militari hanno poi spiegato al sostituto procuratore Antonio Vergara, come siano proseguite le ricerche fino a poi giungere all’identificazione di Mangiacapre. Si torna il aula nel mese di giugno per l’esame dell’imputato.