C’È DA IMPAZZIRE. Il procuratore Gratteri va a presentare il libro “a casa” del sindaco di S. Maria a Vico, indagato per rapporti con la camorra
15 Maggio 2025 - 19:52

Da domani in poi, costi quel che costi, ripubblicheremo ogni singola intercettazione che riguardano un personaggio che parla in maniera diretta, spregiudicata, con imprenditori di Casal di Principe per promettere l’assegnazione di gare d’appalto e con camorristi locali durante la campagna elettorale delle Comunali.
SANTA MARIA A VICO (Gianluigi Guarino) – Nutrivamo e, speriamo, di poter nutrire ancora grande stima e convinta ammirazione nei confronti del procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. Ma quello che abbiamo visto oggi a Santa Maria a Vico è al limite dell’elettroshock, noi non ci siamo mai permessi di collegare nemmeno lontanamente la politica di questo comune al fatto che l’attuale procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia avesse i suoi natali e la residenza dei propri diretti congiunti a Santa Maria a Vico. Ma oggi, francamente non ci capiamo più nulla e dobbiamo pur cercarla una ragione per la quale Nicola Gratteri ritenga buona e giusta una sua presenza nel comune caudino.
Nicola Gratteri dovrà perdonarci, se come spesso fà lui nei suoi interventi pubblici, valorizzeremo in questo articolo sillogismi densi di elementi concreti di valutazione che vanno a definirsi con giudizi di merito, duri ma allo stesso tempo serenamente erogati in quanto pieni di motivi difficilmente opinabili. Il sindaco di Santa Maria a Vico è indagato, insieme ad altre venti persone, tra politici, camorristi, ed imprenditori locali, proprio dalla DDA di Napoli, quella che Gratteri gerarchicamente controlla, quella su cui Gratteri ha piena potestà, per reati gravi che lo collegano ai clan di Santa Maria a Vico. E non si tratta di un indagine costruita su strutture fragili, non si tratta di un indagine costruita ipotesi di reato flebile, ma su una montagna di intercettazioni, realizzate dalla Guardia di Finanza e la compagnia di Marcianise che inchiodano, a nostro avviso, il sindaco di Santa Maria a Vico, Andrea Pirozzi. Una serie impressionante di dialoghi espliciti tra lui, imprenditori di Casal di Principe, tra lui e camorristi di Santa Maria a Vico durante una campagna elettorale per le elezioni comunali.
A questo punto, da domani in poi, procuratore Gratteri, noi queste intercettazioni le ripubblicheremo tutte, costi quel che costi, perchè l’impunità di cui hanno goduto Pirozzi e la sua amministrazione, sia dal punto di vista penale che dal punto di vista della incresciosa latitanza della prefettura di Caserta, la quale non ha ritenuto che quella montagna di elementi di indagine solidissimi meritasse quanto meno la nomina di una commissione d’accesso rappresenta una delle peggiori pagine di malagiustizia mai verificatesi in questa provincia.
Perchè la malagiustizia, procuratore Gratteri non è solo quella costituita da un procedimento che accusa ingiustamente una persona, ma anche dall’esatto contrario, ossia da un speciale forma di latitanza in cui lo stato, che lei rappresenta per procura, si gira dall’altra parte nonostante esistano motivi palmari per procedere verso l’accertamento della verità.
Non si preoccupi procuratore Gratteri perchè noi di CasertaCE, giornale di cui, evidentemente e non a caso, nessuno le ha parlato, ripubblicheremo tutti gli articoli corredati ognuno da un intercettazioni relativa al sindaco Pirozzi. Successivamente, le chiederemo umilmente un intervista per domandarle che cosa lei, ossia l’uomo che ha arrestato migliaia di persone in Calabria per molto molto meno, pensa tecnicamente, da un punto di vista esclusivamente giuridico, di quegli elementi di indagine, di quelle intercettazioni riversate in un processo in atto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che coinvolge, chissà perché poi, solo un ex-vicesindaco di Santa Maria a Vico, colpito dalla DDA che, al contrario, ha lasciato indenni tutti gli altri politici locali. Personaggi che sono comunque formalmente indagati da lei, procuratore Gratteri, ma che, evidentemente, sempre lei ha già posto sulla strada di un’ingiusta, iniqua archiviazione con questa sua sconfortante presenza a Santa Maria a Vico.
I magistrati dovrebbero scrivere meno libri e lavorare di più sulle cose per le quali sono pagati. Lei oggi ignorava che la sua procura sta ancora indagando su Pirozzi e su altre persone messesi allegramente in posa in questa deprimente fotografia.
Il Gratteri di una volta, quello di Catanzaro, non c’è più. Oggi ci appare salottiero e convegnista. Un fatto che sconforta tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pensano, soffrono, si indignano ogni giorno di fronte a un sistema politico-camorristico che non accenna, qui a Caserta, ad arretrare e che addirittura viene agevolato di fatto – ci perdoni procuratore Gratteri, ma è così – da eventi come quelli a cui ha partecipato oggi.