MANETTE IN CAMPANIA. Arrestato un altro sindaco: tre in soli due giorni

22 Maggio 2025 - 15:45

E sullo sfondo le richieste di misure cautelari richieste nel caso Ferraro. Senza contare le indagini su Martusciello e il caso Huawei, Zannini, Magliocca, il processo per gli appalti truccati e gli interessi del clan dei Casalesi a Calvi Risorta, quello all’ex sindaco Carlo Marino e lo scioglimento per camorra del comune di Caserta. La politica campana e casertana è in ginocchio

CASERTA – Tre arresti in 48 ore, ma non è tutto. Sullo sfondo c’è un filone investigativo, ancora più ampio e potenzialmente esplosivo. Come raccontato ieri, esiste una richiesta di arresto pendente legata a un’inchiesta su appalti pubblici nei settori dei rifiuti e della sanità, con il coinvolgimento di politici e imprenditori casertani

(TUTTI I NOMI & I DETTAGLI), tra cui i fratelli Rea, Peppe Guida, sindaco di Arienzo, e l’ex consigliere regionale, condannato per camorra, Nicola Ferraro. La decisione spetterà al giudice per le indagini preliminari, che dovrà valutare l’eventuale emissione delle misure cautelari.

Tornando agli arresti, la bufera giudiziaria si è abbattuta Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina ed esponente di spicco di Forza Italia, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Con lui è stato fermato anche un imprenditore napoletano. Entrambi sono indagati per aver preso parte – secondo la Procura – a un giro di mazzette legato a permessi edilizi rilasciati in violazione della legge.

Si tratta del terzo sindaco arrestato in Campania nell’arco di appena due giorni. Dopo Massimo Coppola, primo cittadino di Sorrento, e Rosalia Masi, sindaca di San Vitaliano (entrambi comuni in provincia di Napoli), oggi è toccato a Giovanni Fortunato, alla guida del comune cilentano di Santa Marina.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno e coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, ruota attorno a una presunta tangente da 100mila euro che Fortunato avrebbe intascato in cambio del rilascio di un permesso a costruire, in assenza del necessario piano di lottizzazione. A versare la somma sarebbero stati due imprenditori napoletani attraverso un tecnico incaricato della progettazione.

Secondo gli inquirenti, però, non si tratterebbe di un episodio isolato: Fortunato avrebbe sistematicamente interferito con l’attività degli uffici comunali, orientando scelte e indicando professionisti “di fiducia” per agevolare affari privati. Un vero e proprio “sistema” – così lo definiscono i magistrati – documentato da intercettazioni, perquisizioni, sequestri (tra cui oltre 160mila euro in contanti recuperati nel luglio 2023) e dichiarazioni di persone informate sui fatti.