MANETTE IN CAMPANIA. Arrestato un altro sindaco: tre in soli due giorni
22 Maggio 2025 - 15:45

E sullo sfondo le richieste di misure cautelari richieste nel caso Ferraro. Senza contare le indagini su Martusciello e il caso Huawei, Zannini, Magliocca, il processo per gli appalti truccati e gli interessi del clan dei Casalesi a Calvi Risorta, quello all’ex sindaco Carlo Marino e lo scioglimento per camorra del comune di Caserta. La politica campana e casertana è in ginocchio
CASERTA – Tre arresti in 48 ore, ma non è tutto. Sullo sfondo c’è un filone investigativo, ancora più ampio e potenzialmente esplosivo. Come raccontato ieri, esiste una richiesta di arresto pendente legata a un’inchiesta su appalti pubblici nei settori dei rifiuti e della sanità, con il coinvolgimento di politici e imprenditori casertani
Tornando agli arresti, la bufera giudiziaria si è abbattuta Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina ed esponente di spicco di Forza Italia, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Con lui è stato fermato anche un imprenditore napoletano. Entrambi sono indagati per aver preso parte – secondo la Procura – a un giro di mazzette legato a permessi edilizi rilasciati in violazione della legge.
Si tratta del terzo sindaco arrestato in Campania nell’arco di appena due giorni. Dopo Massimo Coppola, primo cittadino di Sorrento, e Rosalia Masi, sindaca di San Vitaliano (entrambi comuni in provincia di Napoli), oggi è toccato a Giovanni Fortunato, alla guida del comune cilentano di Santa Marina.
L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno e coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, ruota attorno a una presunta tangente da 100mila euro che Fortunato avrebbe intascato in cambio del rilascio di un permesso a costruire, in assenza del necessario piano di lottizzazione. A versare la somma sarebbero stati due imprenditori napoletani attraverso un tecnico incaricato della progettazione.
Secondo gli inquirenti, però, non si tratterebbe di un episodio isolato: Fortunato avrebbe sistematicamente interferito con l’attività degli uffici comunali, orientando scelte e indicando professionisti “di fiducia” per agevolare affari privati. Un vero e proprio “sistema” – così lo definiscono i magistrati – documentato da intercettazioni, perquisizioni, sequestri (tra cui oltre 160mila euro in contanti recuperati nel luglio 2023) e dichiarazioni di persone informate sui fatti.