Neonata morta in culla, il nonno: “Non chiamarono il 118 forse per paura”
27 Maggio 2025 - 17:49

Nel corso dell’udienza è stato escusso anche il brigadiere dei carabinieri che ha effettuato i rilievi tecnici sui telefoni cellulari dei due imputati, genitori della piccola Aurora. L’investigatore ha riferito di due tentativi di contatto con il pediatra, da parte dell’imputata ma non riscontrati né tra le chiamate perse sul cellulare del medico, né tra quelle effettuate dal telefono della donna
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SANTA MARIA A VICO – Prosegue dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale sammaritano, presieduta dalla giudice Marcella Summa con a latere il giudice Honore Dessi, il processo per la morte della piccola Aurora Savino, deceduta in culla il 2 settembre 2023 nel suo appartamento a Santa Maria a Vico.
Durante l’ultima udienza ha deposto il nonno materno della bambina, che ha ammesso di non aver mai visto di buon occhio la relazione della figlia, Anna
Antonio Gammella ha dichiarato “la mattina del 2 settembre 2023 mia figlia mi chiamò e mi chiese di raggiungerla perchè Aurora non respira più, io le dissi di chiamare immediatamente il 118. Mi sono sempre chiesto perchè avesse tardato a chiamare i soccorsi, forse per paura”. Inoltre ha aggiunto di non essere a conoscenza dei problemi del genero con la droga e ha raccontato che la sera prima della tragedia aveva visto la figlia, il compagno e i bambini. “Sembravano tranquilli – ha riferito – mi vennero a trovare per un caffè. Aurora dormiva.” Ha poi aggiunto: “Mia figlia non ha mai fatto mancare nulla alle bambine. Erano sempre curate. Io ero orgoglioso di essere nonno di tre nipoti.”
Nel corso dell’udienza è stato escusso anche il brigadiere dei carabinieri che ha effettuato i rilievi tecnici sui telefoni cellulari dei due imputati, genitori della piccola Aurora. L’investigatore ha riferito di due tentativi di contatto con il pediatra, da parte dell’imputata ma non riscontrati né tra le chiamate perse sul cellulare del medico, né tra quelle effettuate dal telefono della donna.
La Corte ha aggiornato l’udienza al mese di luglio, quando verranno ascoltati gli operatori del 118 intervenuti quella notte e la madre dell’imputata