APPALTI, POLITICA&MAZZETTE. Nicola Schiavone e Nicola Panaro inguaiano Raffaele Pezzella: “E’ stato il nostro stabile referente negli appalti alla Provincia”

3 Luglio 2025 - 20:17

Lo hanno dichiarato ieri durante l’udienza celebrata davanti ai giudici della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Citato anche il nome di Tullio Iorio, per l’epoca Defranciscis e quello sorprendente di Bimbo

CASAL DI PRINCIPE/SAN CIPRIANO (g.g.) Si è svolta ieri una interessante udienza davanti ai giudici della sezione Misura di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Massimo Urbano, durante la quale hanno deposto due ex capi del clan dei casalesi, ossia Nicola Schiavone figlio di Francesco Schiavone Sandokan e Nicola Panaro.

Questa udienza è inserita nel procedimento, frutto dei ricorsi presentati dagli avvocati difensori Nando Letizia, Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato, finalizzato a chiedere la revoca dei pesanti sequestri subiti dal noto imprenditore Raffaele Pezzella, costantemente presente nel racconto dei rapporti tra malavita, politica e burocrazie degli enti pubblici, pane quotidiano di CasertaCe, in occasione dell’ultima pesante ordinanza, chiesta e ottenuta dalla Dda sul sistema di corruzione negli appalti del comune di Calvi Risorta, poi sciolto per infiltrazione camorristica, con un gruppo cospicuo di personaggi tra cui l’ex sindaco Lombardi, l’ex vicesindaco Cipro, l’ex dirigente dell’ufficio tecnico Piero Cappello, lo stesso Raffaele Pezzella ed altri, rinviati a giudizio in un processo che dovrebbe cominciare di qui a poco.

Le dichiarazioni di Nicola Schiavone, divenuto come è noto collaboratore di giustizia, e di Nicola Panaro, non fanno certo bene alla posizione processuale di Raffaele Pezzella, visto che quest’ultimo è stato individuato dai due come un riferimento stabile e sistematico del clan dei casalesi negli appalti pubblici, soprattutto in quelli dell’amministrazione provinciale. In verità, Schiavone e Panaro hanno anche fatto i nomi di altri due imprenditori. Il primo è quello del sanciprianese Tullio Iorio, attivo soprattutto negli anni della presidenza di Sandro De Franciscis, dopo le elezioni in cui – Nicola Schiavone ha ribadito anche ieri – il clan dei casalesi non si schierò apertamente, in quanto poteva vantare riferimenti forti, a partire da quello di Nicola Ferraro sia dal lato di De Franciscis che da quello di Cosentino. L’ultimo nome è quello di Bimbo. Attenzione, a Casal di Principe “i Bimbo” sono diversi e non sono connessi da un punto di vista familiare. Uno dei Bimbo, ad esempio, ha fatto anche l’assessore ai tempi di Pasquale Martinelli.

Si tratta, però – come riportano antichissime e solidissime fonti di Casal di Principe – di persone che non hanno mai dimostrato una connessione di società di fatto con il figlio di Sandokan e con il clan dei casalesi più in generale. Magari può esserci un altro Bimbo in ballo, ma a questo ne verremo a capo soltanto quando scopriremo il nome di battesimo della persona citata da Schiavone e Panaro.