CASERTA. Ragazzo picchiato ai Salesiani parla e racconta il suo incubo: “Paura di essere ucciso”. L’attacco ai genitori dei giovani aggressori

21 Agosto 2025 - 15:30

CASERTA – Un ragazzo di 15 anni, di nome Alessandro, vive oggi chiuso in casa, spaventato e con la mandibola fratturata, dopo essere stato picchiato da un gruppo di coetanei lo scorso luglio all’ingresso della scuola Salesiani, il don Bosco, con sede su via Roma, a Caserta. Francesco Emilio Borrelli, parlamentare sempre vispo sulle storie che maggiormente attirano l’attenzione dei lettori e soprattutto degli utenti social, è andato a trovarlo per esprimergli solidarietà e denunciare una situazione che definisce inaccettabile.

Il giovane, durante l’aggressione, è stato circondato da almeno sei persone, alcune già maggiorenni, che lo hanno colpito senza motivo, rompendogli l’osso della mascella in due punti. Dopo nove giorni in ospedale e un primo intervento chirurgico in cui gli sono state applicate due placche di metallo e cinque viti, Alessandro deve ancora affrontare un secondo operazione.

La paura ora è tanta, al punto che non esce più. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha sottolineato il paradosso per cui la vittima è costretta a segregarsi, mentre quelli che lo hanno aggredito sono liberi e, stando a quanto riferito, pubblicano sui social network messaggi che esaltano la violenza.

Le famiglie degli aggressori, spiega Borrelli, non si sono nemmeno scusate, minimizzando l’accaduto come una semplice lite tra ragazzi. Il padre di Alessandro racconta con amarezza di aver passato le sue vacanze in ospedale col figlio, mentre ha la sensazione che la giustizia sia andata in ferie, lasciando loro in un limbo di attesa e preoccupazione.