AVERSA. Altro che circo equestre! Per tre anni la mensa scolastica realizzata senza un contratto tra il comune e La Mediterranea. E ora Innocenti vuole risolvere l’inaudita irregolarità alla “Giovannin ‘o fasular”
29 Settembre 2025 - 20:04

Sapete perché alla fine delle nostre giornate siamo sempre molto stanchi? Perché sprechiamo un sacco di energie per affrancarci dall’incredulità che ci assale leggendo certe notizie. Dal regio decreto di Mussolini e Vittorio Emanuele III ad oggi, compresa tutta la giurisprudenza, non si trova una fattispecie simile a questa follia aversana. Diventa un gioco da ragazzi dimostrare la nullità di un appalto in assenza di contratto, ai sensi dei commi 8, 13, e 14 dell’articolo 32 del codice degli Appalti. In calce all’articolo, il testo integrale del farneticante comunicato di Innocenti
AVERSA (g.g.) – Essere liberali significa accettare l’idea – e successivamente realizzarla – di leggere un comunicato firmato da Giovanni Innocenti, presidente del consiglio comunale di Aversa. Ma ci vuole tanta pazienza. Ve lo pubblichiamo in calce a questo articolo perché, francamente, bisogna accettare l’idea che noi viviamo, ad Aversa e nel resto della provincia di Caserta, in un mastodontico circo equestre.
La punizione di passare sotto le Forche Caudine della lettura di un comunicato a firma di Innocenti è legata alla causa di capire bene quali siano i motivi per cui la segretaria generale del comune, Emanuela De Chiara, pare essere realmente determinata a chiudere la sua avventura, sarebbe meglio dire la sua sventurata avventura, in quel di Aversa.
Tutto ciò che abbiamo scritto sui motivi di ordine generale che hanno mosso l’iniziativa di De Chiara di scrivere una lettera di rinuncia all’incarico, li potete consultare CLICCANDO QUI, cioè nell’articolo da noi scritto sabato pomeriggio. Ma i motivi non sono solo legati ad una coesistenza impossibile con le pressioni, l’autentica stalkerizzazione di De Chiara, alla quale si vorrebbero far compiere atti contrari alla deontologia professionali, se non illegali.
C’è anche qualche fatto specifico e lo abbiamo capito nel momento in cui, un po’ scompisciandoci dalle risate, un altro po’ cedendo alla bipolarità dell’indignazione e della disperazione, abbiamo incrociato le straordinarie righe messe su carta dal prode Innocenti.
La questione è quella della mensa scolostica che da circa dieci anni è nelle mani della Mediterranea, società da tempo gradita a Luciano Sagliocco, ma che ha saputo tessere trame confidenziali anche con lo stesso Innocenti. La tesi dell’amministrazione comunale – di cui Innocenti, sulla carta, non fa parte, ma che, in realtà, lo vede coinvolto con poteri superiori a quelli del sindaco Francesco Matacena – è che il 24 ottobre la mensa scolastica non può essere chiusa, in quanto ciò metterebbe migliaia di famiglie in gravi difficoltà, letteralmente in subbuglio.
Ora, noi domandiamo al sindaco Matacena e, perché no, anche a qualche magistrato inquirente della procura di Aversa-Napoli Nord: per tenere in attività un pubblico servizio qual è, senza ombra di dubbio, la mensa scolastica dei bambini di materna ed elementare, oltre che per i ragazzi delle medie, si può vìolare la legge in maniera pecoreccia, clamorosa, entrando in una fattispecie di illegalità palmare che non si incrocia in nessuna giurisdizione italiana scritta nel ventesimo e ventunesimo secolo?
Adesso comprendiamo l’imbarazzo, il disagio, la sorpresa, il disappunto della segretaria comunale Di Chiara, la quale è sicuramente percorsa da uno e un solo pensiero: ma dove diavolo mi trovo?? In quale Suburra della civiltà devo misurare le mie competenze?
Nell’anno 2021, ce lo racconta proprio Innocenti nel suo “meraviglioso” scritto, con delibera di giunta 390 del 20 settembre, il comune di Aversa ha disposto l’affidamento (sic!) del servizio mensa, mediante gara pubblica gestito dal SUA del ministero delle Infrastrutture quando, un tempo, queste procedure si facevano all’ufficio del Demanio.
Poi, sempre Innocenti ci informa che quel bando prevedeva una durata di realizzazione del servizio pari a 36 mesi, ossia 3 anni. La procedura si sarebbe conclusa con l’aggiudicazione dell’appalto il giorno 1 agosto 2022. Tale aggiudicazione sarebbe divenuta efficace nell’ottobre successivo, così come comunicato dalla SUA.
E qui, francamente, se Innocenti vuole confrontarsi, trova la pubblicazione della stazione appaltante e la pubblichi. Perché risolvere la questione così, alla fasulara maniera, non è affatto convincente. Ancora Innocenti fa dei calcoli suoi e dice che il servizio è partito il 24 ottobre 2022. In un tempo, cioè, in cui lui non ricordiamo se fosse ancora un formale consigliere di opposizione o se avesse già realizzato il ribaltone con Zannini e Graziano, entrando (per l’appunto) da ribaltonista nella giunta di Alfonso Golia.
Perciò, siccome è partito il 24 ottobre 2022, i tre anni scadono nell’ottobre 2025. A questo punto Innocenti scrive delle cose strane e cioè che nel periodo di esercizio del periodo prestato dalla Mediterannea “non ci sono state proroghe o sospensioni”. Avete mai visto una proroga che avviene durante l’esecuzione di un contratto? Mah, sarà un istituto giuridico creato in quella mansarda, in quel piano superiore in cui Innocenti si vede con Zannini per realizzare le strategie destinate a civilizzare Aversa nella maniera mondragonese.
E qui passiamo al codice penale. Alla luce di ciò, scrive ancora Innocenti, il dirigente responsabile (il solito, ndd.) Giovanni Gangi “ritiene necessario, a mio modesto giudizio (ci perdoni, Innocenti, più che modesto a noi il giudizio è farneticante, ndd.) di procedere giustamente (sic! Di nuovo) alla sottoscrizione del contratto, colmando il vuoto formale (😂😂😂😂) che si è protratto finora”.
Avete letto bene? Lo ha chiamato vuoto formale. Ma questo capolavoro di interpretazione della procedura amministrativa continua. Una volta firmato il contratto, aggiunge, in conclusione, Innocenti, “valutare tutte le azioni utili a garantire continuità e qualità al servizio, senza dover ricorrere a soluzioni tampone come affidamenti diretti temporanei, che rappresentano solo rimedi emergenziali“.
Tiriamo un bel respiro. Pensate un po’ che partendo dal regio decreto 2440 del 1923, firmato in calce da re Vittorio Emanuele III, dal presidente del Consiglio, non ancora dittatore, Benito Mussolini, dal ministro delle Finanze, Alberto de’ Stefani, con il visto del Guardasigilli, ovvero l’allora ministro di Giustizia, Aldo Oviglio, fino ad arrivare alle più recenti pronunce giurisprudenziali del Tar e del Consiglio di Stato, non c’è un solo passo normativo, poi interpretato per l’appunto dalla giurisprudenza, che possa compiutamente incrociare il caso verificatosi ad Aversa.
Avete capito bene: Mediterranea ha vinto la gara nel 2022 e il comune di Aversa non ha mai stipulato il contratto. La dobbiamo finire di affermare che, dopo aver saputo di quella nefandezza, di quell’altra porcheria, non c’é limite al peggio. Qui siamo alla metafisica amministrativa. Per tre anni, il servizio mensa di Aversa è stato erogato senza convenzione, senza la presenza di un contratto.
Siccome noi ci sappiamo nuotare bene nel mare magnum norme amministrative, alla fine siamo riusciti a trovare, all’interno dell’autentico pippone costituito dall’articolo 32 del decreto legislativo del 2016, codice degli Appalti, ai commi 13 e 14:
13. L’esecuzione del contratto può avere inizio solo dopo che lo stesso è divenuto efficace, salvo che, in casi di urgenza, la stazione appaltante ne chieda l’esecuzione anticipata, nei modi e alle condizioni previste al comma 8.
14. Il contratto è stipulato, a pena di nullità, con atto pubblico notarile informatico, ovvero, in modalità elettronica secondo le norme vigenti per ciascuna stazione appaltante, in forma pubblica amministrativa a cura dell’Ufficiale rogante della stazione appaltante o mediante scrittura privata; in caso di procedura negoziata ovvero per gli affidamenti di importo non superiore a 40.000 euro mediante corrispondenza secondo l’uso del commercio consistente in un apposito scambio di lettere, anche tramite posta elettronica certificata o strumenti analoghi negli altri Stati membri.
La stazione appaltante, ovvero il comune di Aversa, non ha mai chiesto l’esecuzione anticipata del contratto perché questo non esiste in questo autentico pianeta Marte. E il comma 14 è chiarissimo: Il contratto è stipulato, a pena di nullità, con atto pubblico notarile informatico. A-P-E-N-A-D-I-N-U-L-L-I-T-A’.
Il comma 8 dello stesso articolo sancisce anche i tempi: “la stipulazione del contratto di appalto o di concessione deve avere luogo entro i successivi sessanta giorni (dall’aggiudicazione, ndd.)”.
Chi era il dirigente del comune di Aversa del settore specifico il 24 ottobre 2022? E’ lo stesso dirigente di oggi: Giovanni Gangi? Lui dovrà rispondere della mancata stipula del contratto, un qualcosa che ha profili amministrativi, ma anche profili legali.
Ma guardate un po’ questo Innocenti cosa diavolo ha detto? Ma voi aversani non vi sentite offesi ad essere trattati come imbecilli da uno che dice che il contratto è solo una cosa formale. A questo punto, certe popolazioni autoctone andrebbero interdette da ogni status antropologico. Questa vicenda significa che il comune di Aversa ha pagato La Mediterranea in maniera illegale. Per cui, la corte dei Conti non potrà non intervenire su questo danno erariale clamoroso.
Concludiamo con la questione della proroga, ma solo accademicamente, visto che la mancata firma del contratto dovrebbe chiudere ogni discorso. Mettiamo che il rapporto tra il comune di Aversa e La Mediterranea srl sia stato regolare, ma nel momento in cui Innocenti, parlando senza sapere ciò che dice, auspica la firma di una proroga che possa far continuare il servizio mensa oltre il 24 ottobre, lo sa che questo istituto, che andrebbe usato solo in casi eccezionali, ha un presupposto nell’indizione della nuova gara d’appalto?
Abbiamo letto, infatti, centinaia di volte l’espressione “nelle more dell’aggiudicazione della gara d’appalto, si approva la proroga” eccetera. Noi un atto di indirizzo della giunta comunale di Aversa con cui si indice una nuova gara non c’è. Se esiste, non è stato inserito nell’albo pretorio e nella sezione dell’amministrazione trasparente.
Ecco perché la povera De Chiara si è messa le mani nei capelli rispetto a concezioni trogloditiche della gestione amministrativa del comune di Aversa. E il sindaco Francesco Matacena, come al solito, è il grande assente.
LE INCREDIBILI PAROLE DI GIOVANNI INNOCENTI:
“Con Delibera di Giunta n. 390 del 20 settembre 2021, il Comune ha disposto l’affidamento del servizio mensa mediante gara pubblica, gestita dalla Stazione Unica Appaltante del Ministero delle Infrastrutture. Il bando prevedeva una durata di 36 mesi. La procedura si è conclusa con l’aggiudicazione dell’appalto il 1° agosto 2022, divenuta efficace a ottobre dello stesso anno, cosi come comunicato dalla SUA. Il servizio è effettivamente partito il 24 ottobre 2022 e, quindi, in assenza di proroghe o sospensioni, la scadenza naturale dovrebbe essere nel mese di ottobre 2025. Alla luce di ciò, il dirigente responsabile ritiene necessario, a mio modesto giudizio giustamente, di procedere immediatamente alla sottoscrizione del contratto, colmando il vuoto formale che si è protratto finora. Una volta firmato il contratto, valutare tutte le azioni utili a garantire continuità e qualità al servizio, senza dover ricorrere a soluzioni tampone come affidamenti diretti temporanei, che rappresentano solo rimedi emergenziali e non strutturali”. Questo è il comunicato stampa di Innocenti che ripercorre le tappe della vicenda. Il Sindaco non è intervenuto e neanche l’attuale assessore alla pubblica istruzione Giovanni Tirozzi