IL NOME. SINDACO E VICE ARRESTATI. Carabiniere indagato. Ha “cantato” e avvisato dell’inchiesta l’amico Andrea Pirozzi

23 Ottobre 2025 - 13:37

SANTA MARIA A VICO – Un appello a “aprire bene gli occhi” su presunti brogli elettorali e scambi di voti. È quanto avrebbe rivolto un carabiniere in servizio al sindaco di Santa Maria a Vico, Andrea Pirozzi, secondo le ricostruzioni della Direzione distrettuale antimafia.

Il militare, ora in pensione, Adolfo Molaro, è finito nel registro degli indagati nell’ambito di una vasta operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di due esponenti del clan Massaro – Raffaele Piscitelli e Domenico Nuzzo, detto “Mimmariello” – e di quattro amministratori locali, tra cui lo stesso sindaco Pirozzi, la vicesindaca Veronica Biondo, l’ex assessore Marcantonio Ferrara e il consigliere comunale Giuseppe Nuzzo.

Dalle indagini, coordinate dalla Dda, emerge che, poco dopo le elezioni amministrative del 2020, il carabiniere Molaro – residente a Cervinara e in servizio proprio nella stazione di Santa Maria a Vico – avrebbe avvertito il primo cittadino dell’esistenza di diversi esposti. Questi documenti segnalavano il coinvolgimento del pregiudicato Domenico Nuzzo nell’elezione di alcuni candidati, nonché accuse di compravendita di voti a carico della vicesindaca Biondo.

Ulteriori elementi investigativi rivelano, inoltre, contatti tra il militare dell’Arma e due coniugi sotto indagine, Gennaro Iannone e Caterina Taverna. La coppia, operando per conto di Nuzzo, avrebbe supportato le campagne elettorali degli allora candidati Ferrara e Biondo. In cambio, Iannone sarebbe stato poi assunto nell’azienda appaltatrice del servizio di pubblica illuminazione.

Dopo un incontro tra la Taverna e il carabiniere Molaro, i due coniugi avrebbero a loro volta allertato il sindaco in merito alle indagini in corso.