LA DOMENICA DI DON GALEONE…

2 Novembre 2025 - 09:42

Domenica 2 novembre 2025 ✶ Commemorazione dei Defunti

I DEFUNTI: quelli della stanza accanto!

a) Ante-nati… Nati… Post-nati
La vicinanza fra la festa dei santi e la commemorazione dei defunti ci ricorda la verità misteriosa della vita eterna; la fede è un tentativo di guardare oltre il muro d’ombra, dietro l’angolo. La visita al cimitero sottolinea questa nostra radicale ignoranza: «Ignoramus et ignorabimus!». Meditare sul limite ontologico della nostra vita è acquistare la sapienza del cuore. Se noi annulliamo questo limite, una stoltezza autosufficiente entra nella nostra vita, miti e idolatrie copriranno il vuoto delle nostre azioni. Accettare questo limite è entrare in una «docta ignorantia», che ci mette in comunione con i santi e con i defunti. Celebrare i santi o ricordare i defunti allora non è un semplice atto di venerazione per gli antenati, ma entrare in rapporto con le forze della vita. Che significa? Quando veniamo al mondo, riceviamo dagli «ante-nati» un complesso di forze interiori, di energie vitali, che riassumono una lunga storia.

b) A noi i «nati» è affidato il compito di preparare un mondo migliore per i «post-nati». Il nostro presente è solo un risvolto momentaneo di una realtà vitale molto più complessa, che ci avvolge, che si svilupperà nel futuro in forme a noi ignote. Siamo legati a realtà più complesse delle apparenze. Ricordare i defunti è ricordare il nostro passato come fonte della vita e della fede. Venerare i santi è riconoscere la tensione al futuro: invocarli non è piegarli alla nostra volontà, ma riconoscere la nostra dipendenza dal soprannaturale. Sappiamo che il nostro presente può preparare e anticipare il futuro, nel bene come nel male. Pregare i santi e venerare i defunti significa ricordare gli ante-nati e consegnare ai post-nati un mondo migliore. Siamo sulla terra per arredare il nostro cielo! Siamo nel tempo per meritare un pezzo di eternità!

c) Il cimitero, cioè il “dormitorio”
Cerchiamo di comprendere bene questa verità: quelli che ci sembrano immensi luoghi di morte, in realtà sono immensi luoghi di vita. Ricordiamo che i “cimiteri” sono in realtà – così li chiamavano i primi cristiani – solo “dormitori”, cioè luoghi in cui si dorme (κοιμαω) in attesa del risveglio. Quando entriamo in un cimitero, ci dobbiamo sentire circondati da un’immensa folla di “dormienti” che attendono, come noi, il giorno della risurrezione, lo squillo della tromba di vita. Ancora oggi, i «defunti» non sono «morti» ma dormono! BUONA VITA!