AVERSA. Il falso professore che cercò di avere due incarichi dal liceo scientifico Fermi, ha chiesto di patteggiare. Ecco gli anni di carcere
27 Settembre 2018 - 15:48
AVERSA – In occasione della prima udienza del processo che lo riguarda, l’ormai celeberrimo “Mister James” al secolo Addison Trevor John, ha presentato, attraverso il suo avvocato difensore, un’istanza di patteggiamento a due anni di reclusione, pena sospesa, al giudice del collegio del Tribunale di Aversa-Napoli nord a cui è stato assegnato il processo.
Il citato giudice ha disposto il rinvio dell’udienza, in attesa che il pubblico ministero si pronunci con il consenso oppure con la negazione dello stesso a far interloquire la Froebel, costituita parte civile e rappresentata in giudizio dall’avvocato Mario Griffo.
Il giudice si esprimerà sull’istanza di patteggiamento entro il prossimo 20 ottobre.
Attenzione, si tratta del terzo tentativo di questo tipo che i difensori del falso professore di inglese hanno realizzato. Nelle prime due circostanze, hanno incassato il rigetto da parte del tribunale. Questa è sicuramente l’ultima spiaggia. Se non passa neppure stavolta, inizierà sicuramente il dibattimento.
La vicenda risale al 2016 quando “Mister James” partecipa a vince due a bandi pubblici, uno per ore curriculari di mattina e uno extrascolastico pomeridiano, indetti entrambi dal liceo scientifico Fermi di Aversa.
Il secondo classificato a uno dei concorsi presenta ricorso al Tar che sospende immediatamente il concorso oggetto di ricorso e “Mr. James” non solo decide di non difendersi in tribunale in qualità di vincitore, ma si dimette stranamente da entrambi i concorsi vinti, evitando così la celebrazione del processo nel quale avrebbe per forza di cose dovuto produrre copia dei titoli inseriti nel curriculum.
Non solo, “Mr. James” si dimette anche dal secondo corso, scomparendo definitivamente dalle scuole statali. Da quel momento la magistratura pone l’attenzione sulla posizione del ‘professore’ e sui bandi vinti fino a quel momento, facilmente verificabili sui siti delle varie scuole pubbliche in cui ha lavorato, notando che alcuni titoli erano, per così dire, ‘ballerini’, cioè apparivano e scomparivano nel corso degli anni. Così, partono le indagini della Guardia di Finanza, su mandato della Procura, che alla fine accerta che l’uomo non possiede i titoli vantati nel curriculum, non avendo laurea né certificazioni necessarie per insegnare l’inglese in nessun tipo di scuola.