MARCIANISE. Altra doccia fredda dalla Cassazione per Felice “o capitone”: ha preso soldi in carcere e…
12 Novembre 2018 - 10:41
MARCIANISE – Un altro ricorso, tra i tanti, presentato dal super killer del clan Belforte, che salvò la pelle, abbandonando quello dei Quaqquarone, di cui faceva parte, passando dall’altra parte, è stato respinto dalla Corte di Cassazione. Elemento centrale di questa decisione, lo status di “camorrista militante” in relazione agli anni di detenzione.
Gli avvocati di Felice Napolitano, detto o’capitone, ritenevano di poter dimostrare che questo status fosse terminato definitivamente nell’anno 2009. La sentenza di Cassazione afferma, invece, che ciò è avvenuto dal 2013, in quanto fino ad allora e dunque anche nell’intervallo temporale che parte per l’appunto dal 2009, Napolitano ha ricevuto lo stipendio in carcere, pari da una somma di 8 mila euro annuali.
Inutile ripercorrere la carriera criminale densa di delitti per quello che è stato sempre considerato uno degli assassini più freddi, un vero e proprio killer professionista. Citiamo solamente l’ultimo verdetto che lo ha condannato a 30 anni di reclusione, col rito abbreviato, per l’omicidio di Angelo Piccolo. Pena che ha condiviso con il capo clan Domenico Belforte, mentre Salvatore Belforte, che a luglio, cioè al tempo di questa sentenza era ancora formalmente un collaboratore di giustizia (ora non lo è più per la nota questione delle verità nascoste sulla scomparsa di Angela Gentile), è stato condannato a 11 anni (CLICCA QUI PER LEGGERE LA SENTENZA).