Il cittadino casertano si lamenta, è totalmente disinformato e vota sempre gli stessi: ma chi se ne frega, abbiamo la Reggia
8 Febbraio 2019 - 12:18
CASERTA (Ruben Romitelli) – La settimana scorsa siamo andati in giro, abbandonando per una volta la tanto amata tastiera, e ci siamo armati di microfono e telecamera per ‘saggiare’ il pensiero popolare, per tastare la realtà di una città che intrinsecamente resta sempre la medesima, indipendentemente dalle stagioni politiche, dai problemi che aumentano, dalla ricchezza che diminuisce.
Una città incapace di ribellarsi, ferma e seduta su quelle piccole rendite di posizione che fanno sì che in tanti si sentano dei galli. Peccato che, come recita il famoso detto popolare, siano ‘dei galli sulla munnezza’. Eh sì, tanto anche quella, in città, non manca di certo.
Si è contenti di poter ottenere il piccolo favore, di avere in regalo un biglietto omaggio, di ricevere un piccolo sconto dal commerciante, senza rendersi conto che in tal modo ci si vende il proprio futuro oltre che la propria dignità di persona e di cittadino.
Parlando con i casertani, ponendogli domande, accogliendo talvolta anche le loro richieste di aiuto, ci siamo resi conto ancora una volta (qualora ce ne fosse stato bisogno) di come il malcontento sia diffuso e variegato. Tante le problematiche elencate, poche le soluzioni proposte, totalmente assenti le iniziative volte ad un miglioramento della res pubblica.
Come si vuol pretendere di modificare tale stato senza porre in essere atti volti a smuovere le anime e le menti?
Una delle questione che ci poniamo non può che derivare dalla selezione di una classe politica che fa della venerazione del metodo clientelare il proprio modus vivendi. Dei 32 consiglieri comunali facenti parte dell’attuale amministrazione ben 14 facevano parte della scorsa consiliatura, ovvero il 43%. Dato che valica la soglia del 50% considerando altri tre soggetti che sono parenti di ex consiglieri: Liliana
Dunque il casertano non è contento, si lamenta, si rende conto delle problematiche che affliggono la città, ma quando poi si reca alle urne mette la propria ‘x’ sempre al fianco di volti visti e rivisti, che per questa città hanno fatto poco o nulla. Non è questo un nostro giudizio, è una realtà documentale e fattiva.
Non sarebbe il caso, forse, di fare una piccola rivoluzione? Non sarebbe il caso, forse, di fare qualcosa di concreto? E, soprattutto, non sarebbe il caso, forse, di informarsi in merito a ciò che accade a Palazzo Castropignano? Perché, cari concittadini, il diritto al voto sancito dalla Costituzione è una cosa bellissima, che ci fa sentire parte della vita politica della città e del Paese: ognuno di noi, quando entra in un seggio elettorale, si sente colpito da senso di responsabilità e si inorgoglisce. Ma la responsabilità deve essere intesa anche come responsabilità di controllo. Bisogna vigilare in merito a ciò che accade nelle stanze del Comune, altrimenti in base a quale ardito ragionamento decidiamo se il tal politico, alle successive elezioni, è meritevole nuovamente della nostra fiducia?
È talvolta disarmante rendersi conto di come relativamente a questioni delicatissime che colpiscono quotidianamente la vita di tutti i casertani, ci sia totale disattenzione. Totale menefreghismo.
Così facendo come può rialzarsi una città che versa in tali condizioni? Siamo la città dei due dissesti consecutivi, dalle addizionali al massimo, delle buche/voragini nelle strade, dei trasporti pubblici, dei vigili fantasma, degli ex vicesindaci arrestati, dell’ospedale commissariato per camorra, del verde pubblico trascurato, dello stadio fatiscente, delle realtà sportive abbandonate al proprio destino, del verde pubblico che cresce nella più totale incuria, del macrico abbandonato da decenni. Potremmo andare avanti stilando un elenco infinito.
Da cosa altro deve essere colpito il cittadino casertano per poter aprire gli occhi e risvegliarsi dal torpore che lo attanaglia da anni?
Forse non ci resta che prendere le cose con ironia. Allora diciamo pure che in verità è tutto uno scherzo: perché le buche stradali sono lasciate così appositamente per poterci permettere di avere delle piscine naturali e farci risparmiare la retta presso l’associazione di nuoto; quelli che chiamate parcheggiatori abusivi sono solo persone messe lì dal Comune per rallegrarci la giornata e porgerci un cordiale saluto; i trasporti pubblici sono inesistenti perché l’amministrazione ha a cuore la nostra salute e vuole spingerci a camminare di più a piedi, oltre che per abbattere le emissioni di CO2 e di polveri sottili; le tasse sono aumentate al massimo per dimostrare al resto d’Italia che il casertano è il contribuente più generoso e virtuoso del Paese; le società sportive sono abbandonate a sé per dimostrare che siamo forti anche senza bisogno di aiutini; e infine che il macrico resta così perché è bello vedere su Google Maps quella zona verde, anche se poi in realtà c’è dentro l’amianto e di quell’immensa area verde nessuno può giovarsene.
Ma di questo, alla fine, come per milioni di altre cose, chi cazzo se ne frega.
Tanto abbiamo la Reggia, e ci sta bene così.