MARCIANISE. Ennesima macchietta: Velardi costretto a far marcia indietro su Palazzo Gemma. Leggete tutte le follie che hanno connotato questa vicenda
3 Marzo 2019 - 19:21
MARCIANISE (gianluigi guarino) – Dodici ottobre 1482 Cristoforo Colombo approda sulle rive del nuovo mondo e quindi scopre ufficialmente l’America.
12 ottobre 2017 i vigili urbani di Marcianise scoprono che palazzo Gemma è un ordigno innescato e che se non si interviene subito, potrebbe essere strage.
28 febbraio 2019 il Comune di Marcianise, cioè il sindaco Antonello Velardi dopo aver deliberato, ai tempi della luna di miele con il dirigente Gennaro Spasiano, l’abbattimento dell’immobile di proprietà comunale che non molti anni fa fu sottoposto ai lavori strutturali per centinaia e centinaia di migliaia di euro, fa marcia indietro, revoca l’arrivo delle ruspe e stanzia 25mila euro per la messa in sicurezza di quel palazzo per il cui abbattimento erano stati deliberati 70mila euro. Per cui, con 25mila euro si garantisce la pubblica incolumità, mentre se ne volevano spendere 60mila per cancellare un immobile di proprietà di tutti i cittadini di Marcianise. Già questo basterebbe per definire l’ennesima partita in cui sono entrati in gioco insoliti interessi dei costruttori e dei palazzinari che hanno sempre rappresentato, anche quando non era sindaco, un punto di riferimento e di amicizie stabili di Antonello Velardi. Interessi ben lontani dal bene comune, sulla cui pelle questa amministrazione comunale e questo sindaco lavorano infaticabilmente ogni giorno per assecondare.
Per gli appassionati della materia, vi invitiamo a leggere la comica relazione dell’ingegnere Gennaro Spasiano che prima di litigare con Antonello Velardi che non ritenendolo più funzionale ai disegni di cui sopra, gli ha tolto le deleghe più importanti, aveva messo nero su bianco una narrazione sullo stato dell’immobile di via Gemma tale da indurlo a dare parere favorevole all’abbattimento con relativa costruzione di un parcheggio, il vero obiettivo e unico motivo per cui questo palazzo doveva andare giù.
Dopo il divorzio con il sindaco, Spasiano, illuminato improvvisamente dallo Spirito Santo, ha formalizzato delle comunicazioni in cui dice, primo che la costruzione di quel parcheggio non è prevista nel piano triennale delle opere pubbliche, mentre prima, aggiungiamo noi, evidentemente, non se n’era accorto; secondo che un piccione viaggiatore è atterrato al protocollo del Comune e gli ha recapitato una letterina, a lui indirizzata, con cui un non meglio precisato “angelo” della buona amministrazione e gli ha comunicato, essendo evidentemente un lettore di Casertace che questa cosa la scriva da un anno, che demolire quell’edificio di proprietà comunale, avrebbe potuto configurare un danno erariale.
Ergo: il palazzo non si abbatte, Velardi, prendendo atto, non si sa se con piacere o con disappunto dell’illuminazione spirituale di Spasiano, delibera il 28 febbraio, cioè giovedì scorso, con la delibera, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo insieme alla citata relazione di Spasiano, la cancellazione definitiva dell’idea e porta questo evento con se nella riunione, svoltasi in Comune, non a caso 24 ore dopo o addirittura nella stessa giornata, tra lui e la delegazione del Pd, cioè del partito che da qualche mese sembra dar segni di resipiscenza, assecondando l’idea che l’amministrazione gestita in questo modo, con buona pace delle barzellette che il primo cittadino racconta sulla sua presunta impronta rivoluzionaria, cioè sempre e comunque in funzione degli interessi dei poteri forti, delle oligarchie vecchie e nuove, non merita di proseguire il suo cammino.
Da quella riunione, Velardi ci dicono, sia uscito rinfrancato. Ma non ha ottenuto quel comunicato ufficiale a sanzione del pieno rientro del Pd nella sua maggioranza.
Insomma, i vari Fecondo, Guerriero, Gaglione e compagnia, restano in stand by nonostante l’epilogo ingloriosissimo per il sindaco nella vicenda di palazzo Gemma che aveva causato la levata di scudi dei democrat marcianisani. Quello che succederà nelle prossime settimane è impossibile da prevedere, dato che gli attori della politica locale hanno già dimostrato di non essere classificabili come persone per le quali il rapporto fra cause ed effetti si esprima in maniera coerente e dignitosa, sia sotto di vista politico che da un punto di vista personale.
CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTA DI SPASIANO AMICO DI VELARDI
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