REGIONE, non ti vergogni? Revochi 600mila euro ai signori dell’Unpli e poi li ricevi in pompa magna

17 Aprile 2019 - 16:41

CASERTA – La Regione Campania, molto controvoglia, perché per decenni ha fatto le braciole insieme a loro, ha revocato nel gennaio scorso quasi 600mila euro ai 6 comitati campani dell’Unione Nazionale Pro Loco di Italia o Unpli che dir si voglia.

Chi non ha letto Casertace fino ad oggi è pregato di continuare a non leggerlo. Dunque, non spiegheremo i motivi per i quali si è giunti a questa revoca, perché abbiamo dedicato a questa materia tre anni e almeno una settantina di articoli.

I 600mila euro, suddivisi tra le 5 sezioni Unpli provinciali e quella regionale, non sono stati recuperati, ad oggi, 17 aprile, dalla Regione, che evidentemente non ci mette il sentimento giusto.

Sarebbe interessante capire chi ha consigliato all’assessore regionale Matera di ricevere in pompa magna i rappresentati provinciali Unpli, a partire da Maria Grazia Fiore (che onestamente è diventata un nostro spasso quando i Carabinieri a disposizione della Procura ci leggono alcuni atti delle sue stravaganti iniziative giudiziarie). La signora caiatina è stata accompagnata da Antonio Lombardi, presidente Unpli Benevento, Ciro Mainini, presidente Unpli Napoli, Giuseppe Silvestri, presidente Unpli Avellino, Mario De Iuliis, presidente Unpli Salerno e Tony Lucido, che non è una firma autorevole della canzone neomelodica ma è il delegato del commissario regionale per rappresentare Unpli Campania (che onestamente è una sovrastruttura inutile data l’esistenza delle cinque sezione provinciali e questi quattro rammolliti di funzionari regionali che potrebbero coordinarle).

Allora, assessore, avrebbe detto Gigi Proietti: “A me gli occhi, please”. Facce capì: a gennaio tu Regione revochi 600mila euro, non 6 euro, di finanziamenti pubblici erogati alle sezioni Unpli e ad aprile ricevi questi qua per concordare, udite udite, con loro un piano per uscire da una situazione che se l’autorità giudiziaria si decidesse una volta e per tutte a metterci mano, potrebbero finire queste tarantelle.

Della vicenda, dopo i primi fuochi fatui della politicamente ignava Valeria Ciarambino, si è occupato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, che ha presentato una interrogazione servita evidentemente a smuovere le acque, ma solo per finta, perché come abbiamo scritto tante volte su Casertace, il grado di compromissione dei dirigenti e dei funzionari regionali nella copertura della turpe gestione di questo danaro (doppie e triple fatture, fatture di dubbia autenticità, come ha fatto notare anche il presidente dell’Ept di Napoli Ciabatti) è stato un elemento essenziale, un tassello senza il quale tutto ciò che si è verificato non si sarebbe potuto mai verificare.

Fatto sta che ad oggi neanche un euro è tornato alla base dalle tasche di chi ne ha beneficiato.

Questo nonostante il Tar di Salerno abbia espresso un indirizzo rispetto ai ricorsi presentati dalle varie Unpli, con il quale si fa obbligo a tutti i ricorrenti di presentare entro 30 giorni (scaduti da un pezzo) fideiussioni bancarie, in modo da garantire quello che il Tar ha considerato ineluttabilmente un debito da ascrivere a precisi e determinati soggetti.

Cioè ai medesimi soggetti ricevuti in pompa magna dallo stralunato assessore Matera, che ci dicono sia politicamente collegato all’ex assessore Pasquale Sommesse, per intenderci quello delle ordinanze The Queen chieste e ottenute dalla Dda di Napoli.