Il Governo non si fida (e fa bene) della sanità targata De Luca. Ecco il commissario e per la nomina dei direttori…

17 Aprile 2019 - 20:53

CASERTA(g.g.) Fulvio Moirano è un romano di adozione, ma è nativo di una nobilissima città, che ha dato i natali a Sandro Pertini. Savonese, 67 anni, è da tempo direttore dell’Agenzia Nazionale per i servizi Sanitari Regionali. Come tale, non può non conoscere, e non da ora, la struttura economica e organizzativa della sanità campana. Conosce i numeri del debito e la qualità del piano di rientro lacrime e sangue.

Per cui, il medico igienista ligure, spacializzato in gestione ospedaliera, docente in diversi corsi di perfezionamento universitari  per i manager della sanità, dovrebbe essere il miglior commissario di governo della storia, anche se arrivato per ultimo, in extremis, a pochi mesi di distanza dalla formale uscita della Regione Campania dal commissariamento per eccesso di un debito, divenuta autentica voragine per miliardi di euro.

Il governo, dunque, non si è fidato del governatore De Luca e, aggiungiamo noi, che molto l’abbiamo stimato e anche votato, ha fatto bene in considerazione delle modalità con cui la sanità campana è stata gestita dall’attuale presidente della Regione, quando, negli anni in cui ha anche svolto la funzione di commissario di governo, a partire dalle nomine di un gruppo di direttori generali, Mario De Biasio, Nicola Cantone, giusto per fare qualche eempio più clamoroso di impresentabilità.

A proposito di nomine, bisognerà capire se il governo fornirà a Moirano qualche potere di interdizione perchè l’aria che tira è pessima e i nuovi direttori generali che di qui a poche settimane o a pochi mesi dovranno essere nominati, si preannunciano ancor più scadenti degli attuali, ma titolari dell’unico requisito indispensabile: la disponibilità ad assecondare ogni desiderio clientelare di De Luca e dei suoi rappresentanti territoriali, in modo da ingrandire il più possibile una stiva di voti, che il consenso di opinione a dir poco scarso di cui gode il Pd in questo momento, non garantisce assolutamente la misura sufficiente per proiettare l’attuale governatore verso un secondo mandato.

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