MARCIANISE. Mimì Mazzacane resta al carcere duro. La Cassazione ha respinto il suo ricorso

31 Maggio 2019 - 18:18

MARCIANISE (red.cro.) – Nulla da fare, quindi, per Domenico Belforte, alias Mimì Mazzacane, boss e fondatore dell’omonimo clan. Belforte si trova in regime di carcere duro dal 2011, in maniera continuativa e ininterrotta. Nell’ottobre del 2017, il Ministro della Giustizia ha prorogato il 41 bis ai danni del boss ed è contro tale decisione che i legali del boss hanno fatto ricorso al Tribunale di Sorveglianza di Roma, competente in materia, anche se Mazzacane è attualmente confinato al carcere di Sassari.

Ma i giudici del collegio, che ha il compito di vigilare sull’esecuzione della pena e può intervenire in materia di applicazione di misure alternative alla detenzione, di esecuzione di sanzioni sostitutive, di applicazione ed esecuzione di misure di sicurezza, ha respinto il reclamo degli avvocati di Belforte che, come prassi richiede, hanno dovuto virare le loro doglianze verso l’ultima istanza, la Cassazione.

Ma per i giudici della Corte il tribunale di Sorveglianza ha  deciso correttamente sulla questione della proroga del 41 bis al Mazzacane, che resta quindi in regime di carcere duro.

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