Appalti e tangenti. Angelo Grillo in videoconferenza fa scena muta
10 Giugno 2019 - 18:50
SANTA MARIA A VICO – Era prevista per questa mattina nella nuova udienza del processo relativo alla gara d’appalto del Comune di Santa Maria a Vico, e che vede coinvolti il dirigente comunale Pio Affinita, l’ex vice sindaco ed assessore Ernesto Savinelli, difesi dall’avvocato Raffaele Carfora, il colonnello Piscitelli Angelo, Caduco Raffaele e Valente Pasquale, l’audizione in videoconferenza dal carcere di Sulmone di Angelo Grillo, l’imprenditore di Marcianise collegato al clan Belforte e che sta scontando diverse condanne. Tutti devono rispondere a vario titolo per i reati di turbativa d’asta, corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione, aggravati dalla finalità camorristica contestati dal P.M. della DDA di Napoli Dr. Luigi Landolfi. Il pubblico ministero aveva insistito per l’interrogatorio di Grillo ma i suoi difensori, si sono opposti rilevando che, per ragioni procedurali, conseguenti alla sua condanna in sede di giudizio abbreviato e nell’ambito del quale Grillo aveva professato la sua innocenza, non potesse essere obbligato a deporre ma dovesse essere previamente avvertito della facoltà di non rispondere.
Grillo, infatti, munito di proprio difensore di fiducia, durante la videoconferenza ha dichiarato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere.
Il processo per tanto è stato differito alle date del 10 e 17 ottobre prossimo, nelle quali ci saranno le discussioni del P.M. e poi delle difese, quindi la sentenza.