CASERTA. Se non fosse stato per Giovanna Maietta e CasertaCe le cave avrebbero… ‘riqualificato’ ???????? per sempre in città. Ora Oliviero, Marino ed il PD del capoluogo attaccano Caputo e Zannini

30 Luglio 2019 - 12:03

CASERTA (G. G.) – Il PD di Caserta sovrappone la sua posizione a quella del sindaco Carlo Marino, il che è logico, ma fino ad un certo punto. Diciamo che è scontato rispetto ai rapporti instauratisi nell’ultimo anno e mezzo tra il primo cittadino ed il gruppo del PD, precedentemente tutt’altro che sereni, prima dei vari puntelli legati alla ‘sistemazione’ di Gianni Comunale in quella sorta di Luna Park che è diventato il Consorzio ASI ed attraverso la tranquillizzazione di Andrea Boccagna, molto inquieto, invece, nel corso del primo segmento temporale di questa consiliatura.
Incardinato il quadro che serve alla valutazione politica, veniamo al contenuto. Niente di che: esattamente come aveva fatto il sindaco Carlo Marino ieri mattina ci si limita ad una sorta di copia/incolla dei contenuti espressi dagli articoli di CasertaCe a partire dal primo, pubblicato venerdì scorso, a commento di una presa di posizione dell’ambientalista Giovanna Maietta. Diciamocela tutta: è lei che ha scoperto l’inghippo, e se non ci fosse stata lei, il piano ambizioso ed apparentemente temerario, messo in piedi e sedimentato evidentemente nei lunghi mesi della campagna elettorale per le elezioni europee sull’asse Nicola Caputo, Giovanni Zannini ed Antonio Luserta, sarebbe stato coronato da successo.
Al riguardo va sottolineata una cosa che non era emersa fino a stamattina: è fuor di dubbio che Gennaro Oliviero si sia impegnato negli ultimi giorni per rompere il fronte del silenzio, cioè quella sorta di nonchalance che, zitto tu, zitto io… avrebbe portato al colpo grosso. Oliviero ha rotto il fronte di un centrosinistra, non correo, ma totalmente disinteressato alla faccenda. Ma lo stesso Oliviero deve ringraziare la Maietta e CasertaCe dato che lui, da Presidente della Commissione Ambiente, aveva ricevuto dalla Presidenza del Consiglio Regionale l’assegnazione del disegno di legge, e dunque anche dell’ormai famigerato art. 4 lo scorso 24 luglio, per la concessione del parere di competenza.
Evidentemente distratto, Oliviero non ha convocato la commissione, e si sa che regolamento della Regione Campania alla mano, viene applicato il principio del silenzio assenso. Con più rigore amministrativo si dice che in assenza di convocazione il parere è positivo. Poi nel giorno di Sant’Anna, cioè il 26 luglio, CasertaCe ha scritto quello che ha scritto e tutto è cambiato.
Oliviero è sceso in campo ed anche il sindaco Marino, in ben altre faccende affaccendato, e che non dedica una sola energia dei suoi uffici al monitoraggio dei processi amministrativi regionali che possono avere una ricaduta sulla città capoluogo, si è svegliato dal letargo.
Così è andata. Ora, stamattina, la seduta della Commissione Attività Produttive della Regione Campania, e qui ce lo conceda il Governatore De
Luca
ci montiamo sulla nostra faccia un solenne sorrisetto, perché questo è accaduto solo grazie a noi, si è trasformata in un big event. Mai, in questi quattro anni e tre mesi di amministrazione della Regione Campania c’era stato un afflusso così ampio di Consiglieri Regionali in una seduta di Commissione. Saranno presenti i componenti presieduti da Marrazzo, cioè dallo zio di Stefano Graziano, che gode in queste ore in quanto riesce a fare un danno non da poco al suo rivale ormai storico Nicola Caputo. Ma ci saranno anche Consiglieri Regionali che della commissione non fanno parte. A partire dai due casertani Gennaro Oliviero e Giampiero Zinzi, lì seduti per diritto in quanto presentatori di emendamenti alla legge che contiene l’art. 4 che potremmo definire quello del “più cave per… sempre”.
Staremo a vedere.Qui sotto il comunicato del Coordinamento Cittadino del PD:Il Coordinamento del Partito Democratico della città di Caserta,  riunito in data odierna 29 luglio 2019, ha preso visione della delibera di Giunta Regionale 349 del 23 Luglio 2019 avente ad oggetto “Proposta di Disegno di Legge recante “Norme per l’efficientamento del sistema ambientale, per il rilancio delle attività produttive e per la semplificazione normativa e amministrativa”.

La delibera, di fatto, posticipa a tempo indeterminato il termine ultimo della riqualificazione ambientale delle cave, rispetto alla già tardiva data del 30 giugno 2019, prevista nella legge 22 del 2017.
Si ritiene particolarmente grave che tale proposta non sia siata preceduta da alcuna interlocuzione con la parte amministrativa e politica del PD di Caserta che governa la città è che con l’approvazione del Parco Urbano dei Colli Tifatini del 2017 ha già segnato un inequivocabile cambio di passo nella gestione del nostro martoriato patrimonio collinare.
Si ritiene inoltre dannosa l’approssimativa sottovalutazione che si fa di una questione lungamente dibattuta in città. Una battaglia partecipata storicamente anche dal PD, come dimostrano le tre delibere consiliari promosse da noi anche quando eravamo all’opposizione ed approvate all’unanimità dal Consiglio Comunale.  
Nel merito, poi, il coordinamento del PD della città di Caserta giudica palmare nella sua evidenza e pertanto offensivo il peggioramento che la proposta di legge comporta per la città, peraltro abbondantemente lesa nel sacrosanto diritto di vedere già azzerate le attività estrattive sul proprio territorio a salvaguardia della salute pubblica.
Ultimo ma non ultimo, si è ritenuto opportuno procedere agganciando beffardamente il termine delle attività estrattive alla data di entrata in funzione del nuovo Policlinico, un’altra promessa allo stato non mantenuta alla città. 
Poiché la città di Caserta con tre diverse delibere del Consiglio Comunale (la 67 del 2012, la 73 del 2014 e la 76 del 2017) ha a più riprese confermato di essere “contraria al permanere di qualsivoglia attività estrattiva sul proprio territorio”, il circolo PD ritiene doveroso ribadire come propria ed ineludibile tale volontà della comunità cittadina.
Pertanto il coordinamento del PD della città di Caserta:
  • Sostiene la richiesta inoltrata in data odierna dal Sindaco di Caserta Carlo Marino al Presidente della Giunta Regionale per una urgentissima audizione, comunque antecedente la discussione consiliare della proposta di legge di cui sopra;
  • impegna la propria rappresentanza consiliare e di Giunta ad individuare e ad assumere, anche attraverso la convocazione ad horas di un Consiglio Comunale tematico, ulteriori ed utili determinazioni atte a rappresentare la più volte confermata e consolidata volontà della città di Caserta di essere contraria al permanere, anche per un solo per un giorno in più rispetto ai vigenti termini di legge, delle attività estrattive sul proprio territorio;
  • impegna gli on. Consiglieri regionali del PD della Provincia di Caserta, e non solo, ad adoperarsi per emendare la proposta di legge della Giunta Regionale, eliminando l’articolo 4 sopra riportato, nei passaggi in Commissione e/o in Aula. Sollecita inoltre i Consiglieri Graziano e Oliviero a rassegnare le dimissioni dalla presidenza delle rispettive commissioni (ambiente e sanità) qualora l’impropria proroga dovesse essere approvata dal Consiglio regionale;
  • sollecita la Presidenza della Regione Campania a verificare l’eventuale mancata ultimazione delle attività di riqualificazione delle cave alla data già fissata al 30/06/19 e ad approfondire le eventuali ragioni di una mancata ottemperanza;
  • impegna le rappresentanze politiche superiori del PD della provincia a fare propria questa battaglia di prossimità ai bisogni dei casertani, che segnerà la tenuta rispetto all’apertura di credito che a Caserta si è indirizzata sul PD alle ultime Europee, in percentuali ben più alte rispetto alla media provinciale e regionale.
Il coordinamento cittadino PD di Caserta