OMICIDI e dissociazioni false (?). Resta insoluto il giallo della lettera scritta da Domenico Belforte in cui diceva di voler cambiare vita
6 Agosto 2019 - 19:22
MARCIANISE – Una lettera, contenente la presunta firma di Domenico Belforte, rimasta allo stadio di giallo, di punto interrogativo. L’omicidio di Giuseppe Farina, operante a Capodrise e legato al gruppo Perreca e dunque ai vecchi bardelliniani e forse anche a Delli Paoli, avrebbe trovato una sua soluzione giudiziaria nel testo della citata lettera in cui Domenico Belforte, pur affermando di non voler diventare un collaboratore di giustizia per evitare pericoli alla propria famiglia, si dissociava dalla vita e dalle scelte che aveva compiuto fino ad allora e qualcosa la diceva e sopratutto dava delle informazioni sulla paternità dell’omicidio di Giuseppe Farina, di cui si assumeva in pratica la responsabilità.
Ma il giudice non può considerare questa lettera uno strumento di prova. Perchè è anomala. Contiene solo una sorta di firma di Domenico Belforte, non è stata portata nè controfirmata da un avvocato. Insomma, il dubbio che possa essere apocrifa sopravvive ed è questo il motivo per cui quel delitto del 1992, quando l’auto di Giuseppe Farina fu trovata crivellata di colpi e lui in fin di vita (sarebbe morto poi qualche ora dopo in ospedale). L’omicidio resta insoluto. Insoluto o quasi perchè dei pentiti ufficiali pure hanno parlato su questa vicenda. Si tratta di Luigi Trombetta e Bruno Buttone.
Comunque, senza complicare troppo i discorsi, nell’ordinanza che chiude il cerchio sull’omicidio di Giovanni Battista Russo, non trova spazio una formulazione del capo di imputazione provvisoria, con annessi provvedimenti di ulteriore restrizione della libertà personale già persa da anni dagli indagati, anche per quest’altro delitto.
Una nostra brevissima parola: bisognerà capire, e lo faremo nei prossimi giorni, se gli inquirenti abbiano mai domandato a Domenico Belforte se lui quella lettera l’ha scritta davvero oppure no. Dal testo dell’ordinanza, dallo stralcio che pubblichiamo in calce, non si capisce se il quesito sia stato o meno posto al super boss dei Mazzacane.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA