Arrestati i fratelli Vanacore: pestarono due dipendenti della rivale ditta funebre dei fratelli Iorio
1 Ottobre 2019 - 15:09
MADDALONI – I carabinieri della Compagnia di Maddaloni e della Stazione di Santa Maria a Vico hanno arrestato i fratelli Lello e Michele Vanacore, operatori delle pompe funebri. Per loro, disposti gli arresti domiciliari. Si tratta di un’indagine relativa ad alcuni attacchini delle pompe funebri Iorio di Maddaloni, aggrediti mentre stavano affiggendo manifesti, nello scorso mese di settembre. Fu sfondato il parabrezza del furgone della ditta Iorio; poi i due fratelli picchiarono a mani nude e con una mazza da baseball, i due malcapitati attacchini. I fatti furono denunciati ai carabinieri.
Questo il comunicato della Procura:
In data odierna, i Carabinieri della Stazione di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso questo Tribunale, condividendo le richieste dell’Ufficio di Procura, nei confronti di: VANACORE Michele cl. °74, originario di Marano di Napoli e VANACORE Lello
Le indagini sono scaturite dalla denuncia sporta dalle persone offese il 05.09.2018 presso la Stazione di Maddaloni, in cui le stesse riferivano che, in quella mattinata, mentre erano intenti ad affiggere un manifesto, erano state avvicinate dai due fratelli Vanacore, anche loro titolari di una impresa funebre, concorrente sul territorio maddalonese con quella dei F.lli IORIO, ricevendo esplicite minacce al fine di interrompere l’attività routinaria della ditta F.lli IORIO, per la quale i due dipendenti prestavano servizio, venendo altresì aggrediti fisicamente e vedendosi danneggiare con una mazza di legno il parabrezza del furgoncino utilizzato dalla propria ditta.
L’acquisizione da parte dei militari della predetta Stazione Carabinieri del referto della vittima aggredita, giudicata guaribile in 5 gg. per contusioni varie, unita ai rilievi fotografici del mezzo danneggiato, ha consentito di riscontrare la genuinità del racconto dei denuncianti, raccogliendo gli elementi utili all’emissione della misura cautelare personale.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati venivano condotti presso la propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.