MARCIANISE. La Getra, Velardi che presenta Zigon a Renzi, la cascata di quattrini e la candidatura dell’ingegnere Laurenza. Attento, Graziano!
15 Agosto 2017 - 15:16
MARCIANISE (g.g.) – Antonello Velardi ha costruito il suo ingresso in politica in maniera ponderata e con una meticolosità valutativa sulle cose da fare o da non fare molto più evoluta di quanto si potesse immaginare. Di quanto lo potessimo immaginare noi, che lo scopriamo nel momento in cui salta fuori l’elenco dei finanziatori di Matteo Renzi (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO) sorprendente e per certi versi spiazzante anche per coloro i quali ritenevano che Velardi potesse giocare una partita marginale, di mero gregariato, in vista delle prossime elezioni politiche.
Stefano Graziano, svolge due professioni. La prima, quella da lui più amata, di stratega della politica, rispetto alla quale si ritiene un’autorità, un’eccellenza mondiale, una sorta di crasi vivente tra Nicolò Machiavelli, Francesco Guicciardini, Richelieu e Madame de Pompadour.
La seconda, conseguenza, secondo lui della prima, di politico di successo.
Ritiene di essere più intelligente degli altri, in realtà, è solamente, ma dalle nostre parti non è poco, più dritto della maggior parte delle persone con cui si rapporta.
Velardi, nella sua testa, doveva essere quello che gli garantiva, finalmente un giornale di cui poter disporre, cioè il Mappino; Velardi
sindaco doveva essere un primo cittadino particolare, anomalo per un curriculum che, è il caso di dirlo, sulla carta, lo rendeva
autorevole in quanto proveniente dal mondo delle professioni degli uomini di successo.
Insomma, più che un gregario, uno di quegli specialisti, a loro volta sprinter di rango, pagati a peso d’oro nel ciclismo moderno, che
svolgono la funzione di ultimo uomo nelle volate dei grandi campioni.
Le cose potrebbero andare diversamente, perchè può capitare, nella vita, che un dritto della migliore scuola dei dritti qual è Stefano
Graziano, possa incrociare un dritto più dritto di lui.
Ciò non vuol dire che Antonello Velardi gli soffierà sicuramente la candidatura al parlamento, vera fissazione per Graziano che vuol tornarsene a Roma in pianta stabile, visto che da queste parti ha trovato terreno sdrucciolevole e soprattutto tanti rischi dal momento in cui si è resa necessaria la costruzione rapida di un consenso personale che gli consentisse, quantomeno, di esser eletto al consiglio regionale.
Ma in questa partita, Velardi avrà la possibilità di decidere lui il proprio destino che non è affatto predeterminato da uno schema elaborato da Graziano.
Quest’ultimo se ne deve essere accorto bene, come scrivevamo prima, quando ha capito che Velardi aveva le giuste entrature per presentare Marco Zigon, patron della Getra, direttamente a Matteo Renzi, senza passare per lui e senza coinvolgerlo.
Una presentazione, evidentemente ben referenziata che ha fatto scattare una vera e propria scintilla, al punto che Matteo bla bla, il predicatore del bene e il razzolatore del male, ha fatto avere un cospicuo finanziamento nell’ordine di diversi milioni di euro, alla Getra, per l’ampliamento dei suoi stabilimenti marcianisani, nel momento in cui l’azienda è stata inserita nel ristretto elenco delle cosiddette “iniziative di interesse nazionale“.
Di questa operazione, si erano colti i segni anche a Marcianise che però non ne aveva compreso la ragion d’essere. Dal 2014, infatti, sul tavolo del consiglio comunale era arrivata la famosa delibera della super deroga al piano regolatore generale vigente, fondamentale affinchè la Getra potesse sviluppare un vistoso ampliamento in altezza (si passa dai 13 metri consentiti dal prg ai 25 della variante), ma anche ad una evoluzione in larghezza, con buona pace delle distanze legali con i confini delle altre aree non di proprietà della Getra.
Sarà stata una coincidenza, non abbiamo prove per sostenere che sia il contrario, ma ugualmente non può essere sottaciuto il fatto che all’indomani dell’inserimento dell’azienda tra quelle di intesse nazionale, Zigon scuce, come ha scritto il sempre bravo Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano, circa 160 mila euro come finanziatore volontario della fondazione-cassaforte Open, con cui Matteo Renzi ha finanziato la sua campagna nel referendum costituzionale.
Zigon, non sappiamo se residente a Marcianise o meno, in modo da poterlo anche votare, ha comunque fornito un grande contributo alla campagna elettorale di Velardi, candidando con lui il suo capo del personale, cioè l’ingegnere Laurenza, diventato poi, e come poteva essere altrimenti con la disoccupazione galoppante che c’è, consigliere comunale.
Se fossimo nei panni di Stefano Graziano, ci andremmo ad ascoltare, come monito, una grande, quanto antica, canzone, (datata 1980 o 81) che Enzo Jannacci scrisse e interpretò insieme a Milva (CLICCA QUI PER ASCOLTARLA).
Era intitolata, per l’appunto, “Il dritto”. Che una buona fine non fece.