AGGUATO DI CAPODANNO. Il killer lo attendeva sul pianerottolo di casa: il 26enne, con un proiettile conficcato in testa, è in condizioni disperate

2 Gennaio 2024 - 16:39

Regolamento di conti tra fazioni rivali che si contendono le piazze di spaccio

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Non giungono buone notizie per il 26enne Emanuele Ne., ferito alla testa nella notte di Capodanno, da un colpo di pistola esploso da una persona che, al momento, sembra non essere stata ancora identificata.

I medici del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove il giovane si trova ricoverato dalla notte del primo gennaio, ne avrebbero decretato la morte cerebrale. Sottoposto ad intervento chirurgico, per l’asportazione dell’ogiva, pare, infatti, che l’operazione non sia andata a buon fine e che il proiettile sia ancora conficcato nella tempia destra.

Il 26enne, appena dopo la mezzanotte, era uscito di casa per festeggiare il Capodanno. Il suo killer, però, lo attendeva sul pianerottolo dell’abitazione in Traversa Raffaello, nelle palazzine Iacp di Santa Maria Capua Vetere. Qui lo avrebbe freddato con un colpo di pistola alla tempia e qui lo hanno poi ritrovato i parenti, in un lago di sangue, esanime.

Il tentato omicidio di Em. Ne. sarebbe stato una sorta di regolamento di conti tra due fazioni che si contendono le piazze di spaccio della zona. Proprio il 26enne, nei mesi scorsi, si sarebbe reso protagonista di una “stesa” nei pressi dell’abitazione della famiglia rivale. Di qui l’agguato tesogli la notte di Capodanno: complici i botti ed i fuochi d’artificio, il colpo di pistola non sarebbe stato subito sentito dai parenti della vittima.

A condurre le indagini sono gli uomini della polizia di Stato della questura di Caserta e del locale commissariato, su direttive del sostituto procuratore Graziella Arlomede, a cui è stata affidata l’inchiesta.