Ambulanza accerchiata da giovani con all’interno agenti della penitenziaria e il killer del 17enne Giuseppe Turco. La versione di Saaoud tra gli ospedali e il cellulare

6 Agosto 2023 - 13:34

CASAL DI PRINCIPE (l.v.r.) – Non sapeva dove lo stavano portando Anass Saaoud, il ventenne di Casal di Principe arrestato e reo confesso dell’omicidio del diciassettenne di Villa Literno Giuseppe Turco, vittima della terribile vicenda avvenuta qualche settimana fa proprio a Casal di Principe.

L’omicida si trovava nel mezzo della polizia penitenziaria che lo stava trasportando dal carcere di Santa Maria Capua Vetere (ora si trova recluso in altra struttura) al pronto soccorso, in questo caso quello del Moscati di Aversa, dopo che il ventenne aveva ingerito della candeggina.

La storia è ormai abbastanza nota. Sabato 29 luglio, mentre il ventenne arrivava al pronto soccorso di Aversa, gli agenti della polizia penitenziaria di scorta notavano un folto numero di ragazzi che si stavano avvicinando al mezzo blindato.

Una confusione, forse qualche parola poco amichevole emersa dal capannello di giovani attorno al mezzo della polizia penitenziaria, ha fatto decidere gli agenti per un ritorno presso il carcere, poiché la situazione era diventata rischiosa.

Un racconto che è stato reso noto dai sindacati di polizia penitenziaria, i quali hanno scritto di un possibile progetto per far fuggire Saaoud, con qualcuno che dal carcere potrebbe aver avvisato gli amici del ventenne.

Il giovane ha parlato con la madre e con il suo avvocato, la legale Mirella Baldascino, e ha spiegato che

non conosceva la struttura sanitaria dove lo stavano portando.

Saaoud, infatti, era al terzo ricovero in circa un mese di detenzione. Una volta è stato portato al pronto soccorso del Moscati di Aversa, nell’altra occasione a quello dell’ospedale di Marcianise.

Un trasferimento sanitario di cui il giovane omicida non sapeva la destinazione e quindi non avrebbe potuto avvisare i suoi amici per un’eventuale collaborazione alla fuga.

Inoltre, visto che è stata paventata la possibilità di un collegamento telefonico tra detenuto gli amici all’esterno, va segnalato che a Saaoud non è stato trovato nessun cellulare.

Ascoltata telefonicamente, l’avvocato Baldascino ha chiesto che venga fatta chiarezza, poiché solo le immagini di sorveglianza dell’ospedale Moscati potranno dare una risposta sulle generalità dei ragazzi che aveva accerchiato il mezzo della polizia penitenziaria.