APPALTI: COMANDA SOLO CASAL DI PRINCIPE. L’allievo degli Emini, poi emigrato nella Sant’Antimo dei Cesaro, becca 700 mila euro tra CASERTA e la PROVINCIA. E sui cantieri gli imprenditori Letizia e Coronella

10 Gennaio 2024 - 13:50

Due procedure di gara, tra manutenzioni strade e fondi PNRR, aggiudicati al Consorzio Stabile Latino, nato nel marzo 2022 a Santa Maria Capua Vetere. Il presidente Donato Semprebuono, da Sant’Antimo, è stato attivo in tante società e soprattutto in diversi consorzi

CASERTA – È decisamente interessante la carriera dell’attuale presidente del consorzio stabile che, negli ultimi mesi, è molto apprezzato negli uffici dell’amministrazione provinciale di Caserta del comune capoluogo. Parliamo di Donato Semprebuono, architetto trentaseienne originario di Sant’Antimo, che ricopre il ruolo di presidente e direttore tecnico all’interno del Consorzio Stabile Latino, con sede a Santa Maria Capua Vetere in via Salvemini.

Il Consorzio Stabile Latino, infatti, si è aggiudicato, a Caserta città, l’appalto Pnrr da oltre mezzo milione di euro riqualificazione dell’area destinata a giochi e all’impianto di pubblica amministrazione di piazza Vetrano, a Falciano, alla provincia di Caserta, invece, la società è risultata aggiudicataria dei lavori sulla strada provinciale 257, Vaticali Castel Volturno, dal valore di 244 mila euro a base d’asta.

Chiaramente, trattandosi di un consorzio, non sarà l’operatore economico Consorzio Stabile Latino ad occuparsi dei lavori, bensì delle società consorziate, con l’agglomerato “madre” che riceverà una percentuale, dovrebbe essere intorno al 3%, sulla somma dei lavori.

A Caserta lavorerà alla società dell’imprenditore di Casal di Principe Raffaele Letizia, con la ditta omonima, mentre all’amministrazione provinciale di Caserta sarà in attività la Technology Work di Castel Volturno che, se non si tratta di un caso di omonimia, e di proprietà del consigliere dello stesso Consorzio Stabile Latino, ovvero Marco Coronella.

Prima di raccontare l’excursus professionale di Donato Semprebuono, un passaggio dobbiamo necessariamente farlo sulla mancata trasparenza degli atti del comune di Caserta. Infatti, su questa gara da quasi 600 mila euro, vige un certo anonimato, visto che documenti importantissimi quali i verbali di gara non sono stati pubblicati dall’ufficio guidato dal dirigente Franco Biondi. E non si tratta della prima volta che segnaliamo questa grave assenza di trasparenza nelle procedure bandite dal comune capoluogo.

Venendo al presidente del consorzio Semprebuono, secondo quanto racconta l’architetto personalmente sul suo accunt Linkedin, possiamo sicuramente parlare di un enfant prodige.

Infatti, dall’età di 18 anni fino ai 21, ha lavorato nell’ufficio gare di un importantissima società della provincia di Caserta, finita in un burrascoso fallimento: la Emini Costruzioni dell’omonima famiglia di Lusciano.

Oltre alla procedura fallimentare in sé, nel febbraio del 2018 prima i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere hanno condannato Milena Emini e Francesco Saverio Emini, accusati di aver distratto 918 mila euro dall’azienda, provocando una bancarotta definibile fraudolenta.

Ma la famiglia Emini è stata accusata anche di legami con il clan dei Casalesi, specificatamente al gruppo Bidognetti. Francesco Saverio Emini è stato coinvolto in indagini della DDA che lo hanno visto interprete del ruolo sia di vittima, sia di indagato, senza mai però ricevere, va ricordato, sentenza di condanna in merito.

Ma secondo quanto fu raccontato dal pentito Gaetano Vassallo nell’interrogatorio al processo sugli affari nell’area PIP di Lusciano, la Emini costruzioni era l’impresa della famiglia Bidognetti per la realizzazione edilizia nell’agro Aversano. Durante l’interrogatorio, Vassallo raccontò di una sorta di asta politico criminale, nella quale la società di famiglia dell’ex parlamentare Luigi Cesaro, noto come Giggino A’ Purpett, (non imputato, i fratelli Aniello e Raffaele, invece, sì) si era aggiudicata quella posizione fino a quel momento ricoperta dagli Emini, grazie ad un’offerta di importo maggiore a favore del clan, presentata dai fratelli Cesaro.

Tornando a Semprebuono, poi, dopo il fallimento della società, datato 2008, si è spostato in una società di costruzioni di Lusciano, la Dmc, sulla quale, onestamente, non abbiamo trovato nulla.

Torna ad occuparsi di gare d’appalto e torna nella sua Sant’Antimo con l’impresa La Rosa srl.

Un anno e si sposterà a ricoprire quello che da oltre dieci anni e il suo ruolo: presidente, amministratore, direttore di consorzi.

Dal 2013 al 2017 e presidente del Cons.Ap. di Sant’Antimo, poi dal 2018 al 2022 è stato direttore tecnico e amministratore del Consorzio Stabile Soledil, con sede ad Aversa, che spesso abbiamo incrociato negli albi pretori degli enti casertani.

Infine, dal settembre 2022 è presidente del Consorzio Stabile Latino che negli ultimi mesi del 2023 ha fatto due “colpi” interessanti tra i due enti guidati da Carlo Marino e Giorgio Magliocca.

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