Aria contaminata dopo l’incendio: diossine oltre i limiti. L’ARPAC conferma l’allarme
12 Luglio 2025 - 16:30

Tre giorni fa le fiamme sono divampate nell’area industriale di Pastorano
PASTORANO – Continuano a destare forte preoccupazione i risultati delle analisi condotte dopo il vasto incendio che il 9 luglio ha colpito l’area industriale di Pastorano, nel Casertano. Il secondo ciclo di rilevamenti dell’aria, eseguito dall’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania), ha evidenziato un’elevata concentrazione di diossine, furani e policlorobifenili: 0,57 picogrammi per metro cubo normalizzato (pg/Nm³ I-TEQ), un valore quasi quattro volte superiore al limite di riferimento comunemente adottato a livello scientifico (0,15 pg/Nm³ I-TEQ secondo i parametri LAI – Germania).
Il prelievo è stato effettuato per 24 ore, dalla mattina del 10 luglio fino all’11 luglio, a incendio ormai domato. Nonostante ciò, le sostanze tossiche riscontrate indicano una presenza ancora significativa di inquinanti nell’ambiente, che si sarebbero in parte già depositati sul suolo circostante.
Nel primo monitoraggio, eseguito mentre le fiamme erano ancora attive, i livelli erano risultati inferiori alla soglia di attenzione. Tuttavia, l’ARPAC aveva precisato che quei dati erano da considerarsi provvisori, in quanto raccolti prima del picco delle emissioni nocive.
I controlli proseguiranno nei prossimi giorni per tenere sotto osservazione l’evoluzione della qualità dell’aria e valutare eventuali rischi per la salute pubblica. Particolare attenzione sarà rivolta alle categorie più fragili, come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie, per le quali potrebbero rendersi necessarie misure di protezione o limitazioni.
L’evento, avvenuto in un sito dedicato alla gestione dei rifiuti, solleva ancora una volta interrogativi sulla sicurezza degli impianti industriali e sulla necessità di rafforzare i sistemi di prevenzione e controllo ambientale.