ASL CASERTA, che autorevolezza. Scenate di gelosia tra amanti: “Quella Tamara Bonacci te la butterà in faccia”. Aplomb istituzionale

27 Aprile 2021 - 13:24

Pubblichiamo lo stralcio di ordinanza e vi spieghiamo per l’ennesima volta perchè, in riscontro ad una decisione comprensibilissima del giudice, anche noi consideriamo utilissime per le cose di questa inchiesta, la pubblicazione delle buffe conversazioni boccaccesche. Ad un certo punto Carizzone vorrebbe chiamare il marito della Rampone come testimone della sua innocenza. Roba da matti!

 

AVERSA(g.g.) Guardate, non è che cerchiamo a tutti i costi la pruderie. Siamo stati gentili e disponibili nelle nostre spiegazioni anche quando Maurizio Pirozzi, marito di Patrizia Rampone, si è fatto vivo con noi. Il problema è che il fattore personale, personalissimo di una relazione sentimentale o para sentimentale tra l’allora dirigente del Dipartimento della Salute Mentale Luigi Carizzone e la stessa Rampone, è fondamentale come spunto cognitivo per capire bene come si articolavano le trame criminali all’interno dell’Asl di Caserta.

D’altronde, se il giudice ha ritenuto di dover pubblicare tante intercettazioni da cui emergono anche gli aspetti più intimi, privati, del rapporto tra i due, non lo ha fatto certo per sbattere il tradimento, la relazione extramatrimoniale in prima pagina. Non a caso, il gip Maria Gabriella Iagulli non fa mai mancare il proprio commento, sempre teso alla dimostrazione dell’esistenza di gravi indizi di colpevolezza e di motivi che giustificano l’applicazione di misure cautelari, in calce alla maggior parte di questi colloqui.

Premessa d’obbligo per introdurre un’altra chiacchierata importante tra Carizzone e Patrizia Rampone in cui emerge con chiarezza anche il nome dell’imprenditore sessano Michele Schiavone, cioè del re delle residenze Rsa della provincia di Caserta, a sua volta arrestato ad epilogo di questa indagine. Solo entrando nella teatralità di un lessico boccaccesco che connota la maggior parte dei colloqui tra il dirigente e la sua amante, si è potuto apprendere che i soldi delle mazzette, versate a Carizzone da Michele Schiavone, vanivano custoditi in contanti proprio dalla Rampone.

Ciò diventa importante per il giudice in quanto attraverso questa forma di custodia si apre lo scenario dell’utilizzo, da parte dello stesso Carizzone, delle risorse finanziarie necessarie per effettuare adeguati investimenti, seppur nascosti sotto le mentite spoglie delle ormai note teste di legno, nelle strutture in cui faceva fluire tantissimi soldi e che erano nella sua proprietà di fatto e in quella di Antonio Stabile, figlio del dirigente sindacale Salvatore Stabile, di Nicola Bonacci, attraverso il genero Antonio Scarpa.

Si evince poi che Michele Schiavone pagava la tangente ogni mese. I 1.800 euro dovrebbero essere infatti relativi alla sola mensilità di dicembre 2018. Attorno a queste informazioni giudiziariamente rilevantissime, si articola lo spassoso battibecco durante il quale Patrizia Rampone si mostra gelosa in quanto teme che Tamara Bonacci possa essere gettata letteralmente in pasto (e il soggetto come abbiamo visto difficilmente si girava dall’altra parte) a Carizzone che, a un certo punto esprime il proprio disappunto e dice che lui a Sessa Aurunca non ci andrà più per evitare quelle che lui considera delle maldicenze.

Invitandovi a leggere il resto dello stralcio che pubblichiamo in calce, un’ultima citazione: “Rampone: “Quando le cose mi sono dubbiose dall’inizio, sempre qualcosa è”. Carizzone: “Guarda non ti sto capendo proprio e mi stai facendo incazzare, che ci azzecca c’era tuo marito con me io sono stato tutto il tempo nella stanza di Michele Schiavone…“.

In poche parole, Carizzone per dimostrare di essere stato nella stanza di Michele Schiavone e non appresso alla gonnella di Tamara Bonacci, utilizza la classica modalità della chiamata di un testimone, non rendendosi conto o rendendosene conto fin troppo bene, che il testimone in questione era Maurizio Pirozzi, marito della Rampone, la quale, fino a quel punto, cioè fino a domandare conferma a suo marito dell’alibi di ferro dichiarato da Carizzone, in funzione di un altro possibile tradimento, non riesce proprio ad arrivare.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA