ASL & COOP IN ODORE DI CAMORRA. Alla Rsa di CASERTA 50 operatori senza lavoro: “Vittime di un sistema corrotto”. LE IMMAGINI DELLA PROTESTA

9 Febbraio 2023 - 10:20

Una dichiarazione, questa affissa su un manifesto durante il sit-in di protesta, difficile da contestare

CASERTA – Non si danno per vinti di 50 operatori della residenza sanitaria assistita di via De Falco, a Caserta, finita nella bufera dopo che la società appaltatrice del servizio per l’ASL di Caserta, il consorzio Nestore di Pasquale Capriglione, ha subito l’interdittiva Antimafia dalla Prefettura di Caserta nel maggio scorso.

Un provvedimento che, propria a causa dell’infiltrazione criminale nell’impresa, non gli permette di avere rapporti con enti pubblici, come l’ASL.

L’interdittiva segue l’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

I pm ritengono Capriglione facente parte di un gruppo di imprenditori collegati a Luigi Lagravanese e ad altri soggetti di spicco del clan dei Casalesi, che da sempre mette gli occhi sui lucrosi affidamenti dei servizi sociali.

Nell’inchiesta risulta indagato anche Gennaro Bortone, l’uomo a capo della cooperativa Filipendo di Aversa.

L’Asl di Caserta proprio alla stessa Filipendo, nel settembre scorso, ha consegnato la gestione della RSA di via De Falco, a seguito delle interdittiva antimafia che ha colpito la cooperativa Nestore.

Il provvedimento nei confronti anche di Filipendo, ha reso senza una gestione ufficiale la RSA di Caserta.

Vista questa situazione, l’ASL di Caserta non ha trovato nessun’altra soluzione che internalizzare il

servizio nella residenza.

Una situazione, che, però, provoca il licenziamento de facto di 50 operatori di ruolo, che da anni si prendono cura dei pazienti fragili della struttura pubblica.

Da quando l’Asl ha reso noto questa volontà, i lavoratori hanno iniziato una protesta dura, forte contro la dirigenza dell’azienda sanitaria locale, guidata dal dg Amedeo Blasotti.

Uno degli striscioni che, oggi, gli operatori hanno affisso davanti all’ingresso dell’Asl di Caserta, durante il sit-in di protesta che si sta tenendo in questi minuti, sancisce un concetto che, difficilmente, può essere smentito: i dipendenti della RSA di Caserta sono vittime di un sistema corrotto.

Corrotto perché gli affidamenti da milioni di euro dell’ASL a società fortemente coinvolte in un’indagine della Dda, alla fine, faranno del male solo ai più deboli: ai pazienti che non avranno più gli operatori che da anni li seguono e dagli operatori stessi stessi, che perderanno il lavoro