ATO RIFIUTI. Clotilde Criscuolo: “Non sapevo nulla che la lista in cui sono candidata era ispirata dal Pd, io sono dei Moderati”. Ennesima figuraccia dei democrats casertani

14 Marzo 2022 - 17:42

L’unico problema, tutto sommato piccolissimo della politica indigena, è costituito da ‘sto Casertace che si mette a guardare le cose e ritiene pure che le questioni di principio, la presentabilità da minimo sindacale, la morale rappresentino temi significativi. Così succede che creiamo fastidi alle giornate dei manovratori, i quali, però, sappiano bene che noi non siamo degli integralisti, degli ayatollah e soprattutto non amiamo essere usati, dato che la nostra testa funziona ancora e, pur non occorrendo granché, prevale nettamente su quelli che oggi, in questa terra, sono i nomi che vanno per la maggiore.

 

AVERSA (g.g.) Volevamo evitare, e lo diciamo seriamente, di tornare a 24 ore di distanza, per la terza volta su un argomento che sabato sera avevamo trattato per dovere di cronaca, salvo poi essere costretti a tornarci sopra ieri mattina (clikka e leggi) dopo avere trasecolato, in occasione del primo articolo, leggendo i nomi della lista approntata dal Pd casertano per  nuovi organismi dell’Ato provinciale dei rifiuti (clikka e leggi), organismo importantissimo perché dovrà realmente gestire tutta la filiera della raccolta, dello smaltimento in ognuno dei 104 comuni di Terra di Lavoro. Di nomi ai nostri occhi sorprendenti come quello di Clotilde

Criscuolo, consigliere comunale di Aversa, di salda, di saldissima fedeltà zanniniana e come quello di Giovanni Tremante, rappresentante del Comune di Caserta che ad essere zanniniano ci arriva attraverso Antonio Luserta che l’ha votato alle ultime elezioni.

Oggi scriviamo di nuovo perché proprio Clotilde Criscuolo ci ha fatto arrivare una  nota, il cui testo pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, a suo modo particolarissima, in cui precisa che nessuno le avrebbe mai chiesto e né lei avrebbe mai dato la disponibilità a una candidatura in quota Pd o in una lista del Pd.

Ok, ci crediamo ed evitiamo battute tipo che la Criscuolo scenda dal pero o assimilabili.

In effetti la lista si chiama Giardino Felix. Ora, non riusciamo a stabilire, in termini di certezza, se la lista presentata per l’altro Ato, quello del ciclo delle acque, avesse un nome simile, cioè neutro, o se si chiamasse, così come è stato pubblicato dai più “Partito democratico e Movimento 5 stelle”.

Questo lo segnaliamo non perché conti qualcosa, ma semplicemente perché, mettendoci nella testa dei politici che hanno gestito  questa operazione, non è improbabile che l’incameramento di soggetti che con il Pd non c’entrano nulla, e nulla, come emerge con chiarezza dal comunicato della Criscuolo vogliono “c’entrarci”, sentendosi ed essendo effettivamente degli antagonisti del Pd.

Ora, l’amico Gennaro Oliviero ci dirà, così come già ci ha detto ieri commentando il nostro articolo, che non è così e che si tratta solo di una coincidenza. Noi rispondiamo che una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze qualcosa in più, tre coincidenze costituiscono una prova. E’ come se tra la prima elezione, quella dell’Ato idrico e la seconda elezione, quella che si svolgerà per l’Ato dei rifiuti, si fosse registrato una sorta di disgelo tra Zannini e Oliviero. Il che, di per sé, non ci scandalizza perché figuriamoci, i politici di qui, ma anche quelli del resto d’Italia, non stanno certo a sottilizzare sulla commestibilità della carne dei rospi che sono disposti a mangiare pur di continuare a mantenere ed eventualmente a rafforzare il potere ed i privilegi acquisiti diventando politici di grido. Per cui, mentre quel gesto dell’ombrello, condito da più di un insulto personale e indirizzato ad Oliviero da Giovanni Zannini a pochi minuti di distanza dall’esito delle elezioni provinciali, può far sopravvivere nella nostra testa, sicuramente anomala rispetto al senso comune locale di tracce di una indomita mentalità, di un ‘idea del mondo, così come questa viene manifestata da chi ritiene che le questioni di principio possano contare qualcosa anche in politica. Chi invece, la politica la fa con saggio pragmatismo, così come la fa indubbiamente Oliviero da anni, ci mette non una, ma due  pietre sopra a quel gesto dell’ombrello e va a riprendere i rapporti con Zannini quasi come se nulla fosse successo. Ciò, lo ripetiamo, non deve scandalizzare dopo che quel Machiavelli lì ha offerto su un piatto d’argento alle centinaia di generazioni che si sono succedute dall’epoca in cui ha vissuto ad oggi, la cosiddetta ragion politica, che qui da noi, soprattutto da noi, coincide solo con la ragione di quelli che fanno politica.

Dunque, il punto in discussione non è rappresentato dalla ripresa dei rapporti tra Zannini e Oliviero, bensì dal luogo dove si è santificato questo nuovo patto di non belligeranza. Tra tutti i 104 comuni della provincia di Caserta ce n’era uno, uno solo in cui l’esperienza del Pd, partito ormai inesistente in Campania, come scrive e descrive giustamente Concita Sannino sull’edizione napoletana di Repubblica trattando della lettera sull’autocrate salernitano Vincenzo De Luca firmata da decine di professori universitari e da altri intellettuali, si sviluppa in maniera più che dignitosa, esponendosi come una delle poche manifestazioni presentabili di questo partito in provincia di Caserta. Questo comune si chiama Aversa dove il Partito democratico non ha voluto sposare (sarebbe bastato mettersi d’accordo sulle poltrone e sulle deleghe di giunta) i metodi del sindaco Alfonso Golia considerandoli deleteri, clientelari e totalmente avulsi da quell’impegno per il cambiamento promesso durante la campagna elettorale delle elezioni del 2019.

Insomma, l’unico posto dove un’operazione alla Clotilde Criscuolo non andava fatta era Aversa perché lì c’è chi in nome del Pd porta avanti grandi battaglie testimoniali, così come sta facendo l’ex consigliera di maggioranza, oggi andata all’opposizione, Eugenia D’Angelo, ultima della serie quella ingaggiata contro la concessionaria della riscossione dei tributi comunali  Sogert spa di cui, a breve, torneremo ad occuparci anche noi. Ripetiamo, quella della città di Aversa, cioè l’unica esperienza che il Pd provinciale può sfoggiare, può presentare come esempio di buona politica viene umiliata da un partito che si fa dare il nome di un candidato all’Ato dei rifiuti dal sindaco Alfonso Golia, in una sorta di affermazione di  una sindrome di Stoccolma in cui chi ti ha rapito, chi ti ha violentato, chi ha gettato fango su di te, riesce a ottenere dalla sua vittima tutto quello che gli serve facendo marameo ai consiglieri comunali che in nome del Pd battagliano contro Golia e contro il suo rozzo ribaltone che ha portato al potere gente di centrodestra, gente candidata con Forza Italia, con la Lega, ecc.

Abbiamo voluto ribadire, a 24 ore di distanza, questo concetto, in modo da poterlo approfondire ancora di più e in modo da fornire all’amico Oliviero e a chi dunque intenda misurarvisi ulteriori argomentazioni di dibattito. Dal comunicato stampa della Criscuolo, deduciamo che questa cosa dell’Ato rifiuti l’abbia gestita in tutto e per tutto il sindaco Golia. E per carità. Il Comune di Aversa aveva pieno titolo di inserire un proprio nome dentro all’Ente di gestione della filiera dei servizi tra i più importanti dato che la città normanna è la seconda in ordine di importanza e non solo per motivi demografici, di questa provincia.

Ma siccome Giovanni Zannini, Luigi Bosco, Nicola Caputo hanno voluto, a differenza del Pd, caratterizzare politicamente  la loro lista chiamandola Moderati-Noi di Centro-Italia VOiva” non c’è dubbio che il comune di Aversa grazie ad un ribaltone voluto e orchestrato da Zannini con la complicità di Piero De Luca, figlio del governato e incredibilmente vice capogruppo Pd alla Camera, avrebbe dovuto esprirmere il suo nome, che non può non essere uno gradito al sindaco dato che è lui, ad esprimere, poi, il voto della  città, nell’appena citata lista. Anche perché come fa capire Clotilde Criscuolo, lei si sente coerentemente una esponente dei Moderati e una volta superata questa polemica, peraltro attivata da noi e che finirà puntualmente in cavalleria, lei sarà sicuramente eletta nelle fascia A dei comuni più gradi insieme al casertano Giovanni Tremante e al sindaco di Santa Maria Capua Vetere e presidente uscente dell’Ato, Antonio Mirra, unico candidato che appartiene effettivamente al Pd, nella lista del Pd. In assemblea, come anche la diretta interessata fa dedurre dal suo comunicato, la Criscuolo si adeguerà alle direttive dei Moderati, semmai a quelle del sindaco Golia che tutto può fare nella sua vita, a questo punto, eccetto che irritare Giovanni Zannini  che gli tiene il respiratore artificiale aperto da circa un anno.

Parimenti, ma almeno in questo caso non ci sono indecenti ribaltoni in mezzo, Giovanni Tremante  ascolterà i consigli di Antonio Luserta e, quindi, di Zannini, non certo quelli del Pd, magari facendo solo qualche passaggio con Carlo Marino che, a sua volta, tutto è fuorché un organico e un ortodosso del partito di Enrico Letta. Per il momento la Criscuolo aspetta chiarimenti dal sindaco Golia e confessa candidamente che tutta questa manfrina si è consumata a sua insaputa. Ma finirà, così come abbiamo scritto, che la consigliera comunale dei Moderati di Zannini rimarrà dove sta e, dunque, entrerà nell’assemblea dell’Ato dei rifiuti. Chi, da questa storia, esce malissimo in termini di immagine e di reputazione politica è il Pd casertano, partito che, però, non sta certo a badare queste cose, altrimenti non sarebbe combinato, a Benevento, ad Avellino, qui da noi, con il tutto sintetizzato nella figura dell’ectoplasma Pantaleo Annunziata, che ci dicono essere un segretario regionale che non riunisce la direzione da almeno due anni.  Pensate un po’ che a Caserta e provincia, al momento a livello nominale il Pd è guidato (si fa per dire) da un segretario che si chiama Emiddio Cimmino il quale non ha mai comandato e neppure contato nulla, né prima e né ora e che forse non possiede neppure la potestà di avere le chiavi per aprire la sede. Caratteristiche perfette per tenerlo in carica in quanto un segretario debole o addirittura inesistente va bene a tutti i maggiorenti sparsi per la Campania e per l’Europa.

 

DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELLA CONSIGLIERA COMUNALE DI AVERSA

CLOTILDE CRISCUOLO

“Con riferimento ad alcune interpretazioni riportate dalla stampa circa la mia candidatura al Consiglio dell’Ente d’Ambito Rifiuti di Caserta nella lista “Giardino Felix”, ritengo doveroso precisare che nessuno mi ha mai chiesto né ho mai dato la mia disponibilità a una candidatura in “quota PD” o in una lista “del PD”. Da consigliera comunale dell’area moderata, ho dato la mia disponibilità ad una designazione in rappresentanza del Comune di Aversa. Se così non fosse e, mio malgrado, si fosse data alla mia candidatura una diversa caratterizzazione politico-istituzionale, la mia disponibilità dovrebbe considerarsi a tutti gli effetti ritirata. Chiedo ai responsabili della formazione delle liste, in primo luogo al Sindaco di Aversa, di fare chiarezza immediatamente e pubblicamente. Non consento a nessuno di giocare col mio nome, a maggior ragione se a mia insaputa”. Clotilde Criscuolo, consigliere comunale di Aversa.