AVERSA. Peppe Stabile verso “Polpettopoli”. Corte spietata di Armandone e Giggino
28 Agosto 2018 - 18:08
AVERSA (g.g.) – E’ senz’altro razionale e condivisibile l’opinione, espressa da qualche osservatore della politica regionale, sull’identità monouso dell’attività e del ruolo della famiglia Cesaro. Esistono in quanto esiste la Forza Italia del “cerchio magico” di Francesca Pascale, di un certo modo di costruire una presenza in politica che oggi non ha più nessun appeal ma che sopravvive in quanto Berlusconi non è andato in miseria ed esercita ancora un potere attraverso i suoi mezzi di comunicazione.
Quando finirà il cerchio magico, il meccanismo premiale che nulla a che vedere con la meritocrazia, attuato fino ad oggi in Forza Italia, significherà che sarà finito Berlusconi e, ineluttabilmente, saranno finiti anche i Cesaro che sono espressione viva e concreta della mentalità di quelle persone cui il Cavaliere ha fatto sempre riferimento in base alla loro indole e al loro rapporto con in quattrino.
Siccome il meccanismo, seppur ridotto da un inarrestabile declino elettorale, è ancora in funzione, i Cesaro si attrezzano per sopravvivere. Raccattano i consiglieri regionali che, per qualche motivo, non vogliono più appartenere ai gruppi in cui sono adesso. E’ il caso di Schiano, è il caso di Vincenzo Araia, che fanno parte del gruppo di Scelta Civica con Zannini e che a settembre, massimo ottobre, passeranno con Forza Italia.
Ed è lo stesso motivo per cui in politico che cambia partito come i calzini, Giuseppe Stabile, già PD, già di tutto un po’, è oggi corteggiato dai Cesaro, con la seria possibilità di un suo ingresso nelle fila di Forza Italia, ma più altro nelle fila di Giggino e Armandone Cesaro.