AVERSA. Ex prete scomparso dalla vigilia di Ferragosto. Si segue la pista del suicidio
24 Agosto 2019 - 16:02
AVERSA (Lidia e Christian de Angelis) – Per la comparsa di Massimo Torregrossa, si segue anche la pista del suicidio. Nelle ultime ore, tra le ipotesi seguite dagli inquirenti circa la scomparsa del 52enne aversano a Catanzaro, vi è quella del suicidio. L’uomo, dipendente amministrativo di Fondazione Betania, secondo quanto si apprende negli ultimi giorni, appariva preoccupato, dimagrito e agitato. Uno stato che avevano notato anche colleghi ed amici, che si erano preoccupati per lui, ma Torregrossa, non dava risposte convincenti. Massimo ha avuto un passato da sacerdote, poi si era innamorato della moglie, e dovette lasciare l’abito talare. La vettura di Torregrossa è stata ritrovata giorni fa in sosta presso un noto hotel proprio all’ingresso di Catanzaro, con gli specchietti ripiegati e un grosso blocca sterzi. Ad indagare sulla scomparsa dell’uomo i carabinieri, dopo la denuncia presentata dalla moglie alla stazione di Soverato. Tra le altre ipotesi seguite si pensa anche ad un allontanamento volontario fuori regione. Il 13 agosto l’ultimo messaggio sul cellulare al suo datore di lavoro dove alla domanda “perché oggi non sei a lavoro?”, Torregrossa ha risposto che non stava bene. Poi le comunicazioni si sono interrotte dal 14 in poi. Questa vicenda è un mistero, che sta creando grande apprensione in amici e familiari, che non si danno pace, fino a quando il 52enne non tornerà a casa.