AVERSA. L’appalto delle mazzette. Le chiacchierate tra Paolo Galluccio e Carlo Savoia e quel “3% sull’importo” della mazzetta di cui parlano…
17 Dicembre 2018 - 18:19
AVERSA – (g.g.) Non sappiamo se i Noe dei carabinieri, pregevoli autori dell’indagine a carico di Carlo Savoia, del sindaco di Caserta Carlo Marino, di Marcello Iovino eccetera siano o meno a conoscenza del fatto che Carlo Savoia e Paolo Galluccio non avessero bisogno di tante presentazioni, visto che si conoscono da tempo e soprattutto sono accomunati dalla stessa passione, dalla stessa ammirazione, dalla stessa concreta relazione con Luigi Cesaro alias Giggino a’purpetta, che di Carlo Savoia è stato testimone di nozze, mentre di Paolo Galluccio è diventato una sorta di stella polare, visto che da qualche anno proprio questo avvocato, il cui nome venne alla ribalta delle cronache di CasertaCe quando, grazie all’imprimatur dell’allora segretario provinciale della Cisl funzione pubblica Nicola Cristiani, anche lui di Aversa, Galluccio fece man bassa di incarichi, di deleghe, firmategli da centinaia e centinaia di lavoratori dell’asl di Caserta, in contenzioso con l’azienda.
Calcolammo, al tempo, che quella vera e propria beneficiata fece planare sul conto corrente di Paolo Galluccio diverse e diverse centinaia di migliaia di euro.
Insomma, il Galluccio è un “movimentista”. Nel senso che gli piace la politica in movimento. Quando, sorprendentemente, proprio ai tempi del grande inciucione con Carlo Savoia sulla questione dell’appalto
Qui sotto, le intercettazioni telefoniche parlano da sè. Carlo Savoia e Paolo Galluccio si incontrano a ripetizione proprio nei giorni caldi in cui si cominciava a discutere del bando. La documentazione del medesimo era presente in quella vera e propria catena di montaggio delle turbative d’asta, rappresentate dagli uffici della Xeco di Carlo Savoia, siti al ventesimo piano di un palazzo del Centro Direzionale di Napoli. In poche parole, anche nel caso in discussione, il bando fu praticamente scritto da Savoia e non dal comune di Aversa. Almeno stando a quello che emerge dalle informative del Noe.
Era il tempo in cui ancora non si parlava di EnergetikAmbiente. C’era solo il Consorzio Cite in ballo. Ed era il tempo in cui, noi di CasertaCe, fiutati gli inguacchi, cominciammo a mettere il naso all’interno della proprietà di questo consorzio, trovandoci lo storico “trash-man” salernitano Carmine Gallo e una batteria di imprenditori e trasportatori (Ucciero, Parente, eccetera) tutti quanti col copyright di Villa Literno, Castel Volturno e Casapesenna, tutti quanti con storie in cui la criminalità li aveva più o meno lambiti.
A Raffaele Parente, più che lambito, visto che fu ferito gravemente in un agguato in quel di Formia quando gli Schiavone rastrellavano il territorio per eliminare gli imprenditori che non si erano rassegnati alla fine del regno di Antonio Bardellino.
Da quel momento in poi, Savoia oltre ad andare al comune di Caserta o a casa di Carlo Marino, tentò più volte di entrare in questa redazione e di parlare con il sottoscritto. Ma io non mi chiamavo e non mi chiamo Carlo Marino. Per cui, qui da noi, non è mai salito e mai e poi mai gli è stata data la possibilità di scambiare una sola parola con CasertaCe e chi la rappresenta.
Ultimo passaggio che fornisce l’elemento di originalità della vicenda di Aversa rispetto a quella di Caserta, lo dedichiamo al colloquio che Carlo Savoia ha proprio con Carmine Gallo in quel di Salerno: “Che significa 3% sull’importo contrattuale?“. Questo chiedeva Carmine Gallo a Carlo Savoia. “È normale, poi tutto mensile…la linea è sempre la stessa…lui vuole un incontro con noi…”.
Che dite, parlavano di una tombolata natalizia, di un 3% dell’intera posta da mettere sull’ambo piuttosto che sul terno? O parlavano, invece, di una tangente del 3% da dare a qualcuno di Aversa?
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’INFORMATIVA DEI NOE