AVERSA. Mo’ ve lo spieghiamo come la camorra e i delinquenti per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo nel mercato ortofrutticolo, con la complice inerzia del comune

24 Ottobre 2020 - 13:18

Tenete presente i sub-affitti che quei buon temponi dei casertani e dei napoletani fanno in segreto nelle loro casette, a loro volta fittate ufficialmente, in quel di Roccaraso e Pescocostanzo? Leggete e capirete anche perché i ras del sistema impediscono ai piccoli commercianti di ripartire con la vendita, seppur con la sola riapertur parziale della struttur

AVERSA (g.g.) – Capiamo la sindrome da coronavirus in salsa campana, perché qui il covid è raccontato in maniera del tutto originale, attraverso una manipolazione sistematica della verità, pianificata ed orchestrata dal presidente della regione, Vincenzo De Luca ed eseguita dai giornali e dalle tv scendiletto, ma c’è anche il resto della vita. Anzi, a maggior ragione noi di CasertaCe che, in maniera solitaria, da mesi denunciamo l’utilizzo di una pozione velenosa attraverso la quale il governatore ha completamente rincoglionito i suoi corregionali, che solo nelle ultime ore sembrano attivare dei segnali di risveglio, dobbiamo fare in modo che il covid non sia l’unico argomento trattato nel nostro notiziario e nei nostri non pochi approfondimenti.

Facciamo una capatina in quel di Aversa.

Vi ricordate la storia del mercato ortofrutticolo, giustamente sequestrato con i sigilli apposti dai Nas dei carabinieri, coadiuvati dal personale Asl addetto alla sicurezza sanitaria dei luoghi adibiti al pubblico commercio? Domanda conseguente alla prima: al momento, il

mercato resta ancora sequestrato e dunque chiuso. Ma il comune di Aversa ha effettuato o non ha effettuato i lavori di adeguamento in riscontro al provvedimento della Procura della repubblica del tribunale di Napoli Nord-Aversa, tra l’altro distante non più di 500 metri dal mercato? Sì, i lavori sono stati effettuati. E allora perché non riprende l’attività?

E’ arrivato stamattina il nostro tempo, quello in cui CasertaCe fa il mestiere di CasertaCe, cioè studiare, comprendere, approfondire e poi dire la sua, esprimere una propria opinione sulle cose, alla fine di un articolo (alla fine, ripetiamo, non all’inizio) che espone propedeuticamente e primariamente fatti e situazioni così come questi risultano da atti ufficiali. Beninteso, non potremo esaurire la trattazione in un solo articolo, anche perché è sabato e siamo a scartamento ridotto. Però, qualche elemento di partenza nella comprensione dei fatti lo possiamo ben conficcarlo all’interno del nostro perimetro di trattazione, in modo che nei prossimi giorni sarà più facile comprendere ciò che scriveremo ulteriormente.

Terza domanda: chi sono gli attori del mercato ortofrutticolo di Aversa? Il profano, il semplice consumatore di frutta e verdura, è portato a pensare che lì ci siano i commercianti che vendono i prodotti della terra a commercianti più piccoli, i quali poi provvedono alla compravendita al dettaglio. Naturalmente, tra questi acquirenti ci sono anche, ma di questi tempi, soprattutto, i supermercati, che poi sono quelli che muovono la maggior parte dei quattrini. Ma il profano non sa che il grosso degli spazi interni all’area mercato di Aversa è stato occupato dai mediatori, da quelli che potremmo definire commissionari. In pratica, quei procacciatori di acquirenti all’ingrosso, una volta li chiamavano sensali, che permettono al sistema di tenersi attivo giorno per giorno. Diciamo che, per semplificare, il commerciante che espone la sua frutta e la consegna a chi la compra occupa uno spazio tra i 50 e i 100 metri quadri. I commissionari viaggiano invece a 350-400 mq.

Quarta domanda: negli anni, il comune di Aversa ha provveduto, attraverso il dirigente nonché comandante dei vigili urbani, a controllare che lo status quo di quegli spazi sia stato rispettato come da ufficiale documentazione nelle mani del comune? E qui non ce ne voglia il mio omonimo, Stefano Guarino, che il ruolo di guida dei caschi bianchi ad Aversa lo ricopre da anni. Zero controlli, zero notifiche di canoni di occupazione di suolo pubblico, zero introiti e per il momento, purtroppo, zero attività della corte dei Conti, che come dice la parola che la definisce, dovrebbe chiedere “conto” alle amministrazioni comunali, esclusa quella in carica che ha ereditato una situazione ormai già largamente compromessa.

Qui ci sono mancati incassi da parte del comune di Aversa per centinaia di migliaia di euro, forse addirittura di milioni. Chi ne deve rispondere? Ma il punto più grave è costituito dal fatto che oggi, a meno che i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza e dunque la procura non abbiano in mano qualche elemento valido per colpire eventuali fenomeni di illegalità, il comune non sarà mai in grado di stabilire se, soprattutto per quanto riguarda gli spazi dei commissionari e quelli più estesi dei commercianti maggiormente facoltosi, sia avvenuta qualche operazione di sub-affitto, stile bilocale di Roccaraso e Pescocostanzo, a 2.500/3.000 euro al mese, tutti erogati in nero e senza che il comune abbia mai conosciuto nulla di questi presunti loschi traffici.  Ma siccome noi siamo curiosi e ci piace fare giornalismo investigativo, ci stiamo già muovendo per dare qualche certezza in più.

Ecco perché di fronte alle pressioni dei piccoli commercianti, che vorrebbero riaprire già in questi giorni, quelli più grandi e i commssionari dicono al comune che o si apre tutto o non si apre nulla. Una posizione perfettamente logica, qualora ci fossero titolari in nero delle aree, che non dovendo dichiarare le loro generalità, possono essere peraltro tranquillamente dei camorristi, dei pregiudicati come, forse, stando a quello che si dice, sono effettivamente.

P.S. C’è un congiunto di un commerciante aversano, significativamente impegnato anche nella rappresentanza delle associazioni di categoria, che gestisce in proprio uno spazio la cui licenza a suo tempo è stata rilasciata al suo congiunto senior. Oltre questo, che per legge già non si potrebbe fare, ci sono circa i 30 mila euro di canoni non versati al comune da parte di questo “sindacalista” dei commercianti.

Alla prossima puntata