AVERSA. Posti di lavoro, promozioni professionali, assegnazioni? Qui da noi li hai solo se li chiedi a Giovanni Zannini. Ci siamo tolti il pensiero con il co-ribaltonista Forleo, nuovo primario a Marcianise

25 Gennaio 2023 - 19:40

Leggete l’articolo e in questo sommario ci limitiamo solamente a segnalarvi che, in calce allo stesso, pubblichiamo la delibera a firma del direttore generale dell’Asl di Caserta, Amedeo Blasotti, che ratifica una proposta della dirigente Concetta Cosentino che, come sanno benissimo i lettori che seguono questo giornale da 10 anni, non ha mai preso una decisione che non fosse frutto di una direttiva del potente di turno.

AVERSA (g.g.) Gentilmente, vi chiediamo di credere in quello che stiamo scrivendo, in quanto non rappresenta un esercizio retorico, ironico, sarcastico o satirico. E ci rivolgiamo accoratamente a tutti coloro che in questa provincia ritengono che sia accettabile, tranquillamente accettabile l’atto di genuflessione ai piedi di un politico, di un potente di turno, per ottenere un posto di lavoro, una promozione o un’assegnazione professionale che mai e poi mai si otterrebbero, in un posto in un cui la meritocrazia conta zero, senza passare prima per l’atto di sottomissione oppure per un compromesso costituito sul metodo del do ut des. Siccome, purtroppo, l’80% dei cittadini (si fa per dire) di questa provincia non ha alcun problema a consegnare le proprie ambizioni utilizzando il metodo del Faust, vendendo cioè l’anima al diavolo, allora vogliamo renderci utili, dando la dritta giusta e dicendo ad ognuno di questi aspiranti che, da qualche anno a questa parte, c’è un politico il quale esaudisce tutti i desideri: si chiama Giovanni

Zannini, è di Mondragone ed è consigliere regionale di un gruppo che reca le insegne di un movimento da lui creato, denominato “I Moderati”. Una roba che non c’entra nulla con nessun partito e che, quindi, sin dall’inizio della sua attività tradiva con grande evidenza i propositi e le ambizioni dello Zannini di costruire un sistema di potere meramente elettorale, riferito solo ed esclusivamente a Vincenzo De Luca, come persona e non certo come esponente, per altro anomalo, del Pd. Insomma, zero politica, di cui Zannini, detto francamente, non si è mai occupato anche quando questo giornale gli spianava la strada per la conquista di Mondragone, con lui comodamente appollaiato in uno studio di avvocato senza alcun incarico politico e attivo full time per fornire dritte e informazioni a questo giornale finalizzate a fiaccare chi al tempo ricopriva le cariche amministrative di Mondragone.

Zannini è riuscito a superare anche le categorie, considerate da sempre deteriori dall’ipocrisia no limits di questo Paese, soprattutto nella sua parte meridionale, di una politica utilizzata come strumento di potere, per diventare più forte, più influente, attraverso l’uso di variegati meccanismi clientelari e trasformistici. Zannini, dunque, si può definire un post partitocratico, qualcosa di diverso rispetto alla partitocrazia propriamente detta. Il rapporto personale con De Luca ed, evidentemente, il fatto che il governatore apprezzi il modo spicciativo e grosseur con cui Zannini si muove (e certo che lo apprezza, vorremmo pure vedere, dato che gli ha portato 21mila voti alle ultime regionali!) ha consentito a quest’ultimo di ottenere di tutto e di più. E di ottenerlo ancora oggi, in questi giorni, come dimostra una delibera, il cui testo integrale pubblichiamo in calce a questo articolo, a firma del direttore generale dell’Asl di Caserta, il casoriano doc Amedeo Blasotti, e riguardante le sorti professionali di Francesco Forleo, medico ginecologo e consigliere comunale di Aversa, uno di quelli che, non seguendo la traccia del Pd ufficiale, ha puntellato il ribaltone orchestrato dallo stesso Giovanni Zannini, con l’efficiente contributo di Stefano Graziano. Un ribaltone attraverso il quale viene tenuta in piedi l’amministrazione comunale di Aversa e il sindaco Alfonso Golia che – utilizziamo questa espressione in senso politico e non certo personale – si configura, secondo il nostro punto di vista, come un sindaco-fantoccio. Ciò, per una serie di motivazioni, da noi esposte a iosa negli ultimi anni e che magari andremo a raccogliere in un volume di 400-500 pagine nel momento in cui questa nostra attività risulterà necessaria, qualora un giudice dovesse chiamarci, citarci, apportando beneficio nei miei confronti, dato che, al cospetto di un giudice, il sottoscritto si trova magnificamente a suo agio, come si può dimostrare dalle diverse escussioni a cui mi sto sottoponendo, ricoprendo a testa alta il ruolo di un imputato archiviato e/o assolto, sempre e comunque nel momento in cui riesce a difendersi in aula e a raccontare in quella sede come funziona la sedicente politica di Aversa e del resto della provincia di Caserta.

La delibera in questione rende in pratica superfluo l’ultimo mese e mezzo di lavoro di Francesco Forleo presso l’Asl Napoli1, dove era approdato, grazie ad un comando naturalmente concesso dall’Asl di Caserta, il primo agosto scorso, con durata di sei mesi, data di scadenza 31 gennaio prossimo. Blasotti, invece, ha bruciato le tappe e, con decorrenza primo gennaio, ha concesso la cessazione del comando con un mese di anticipo, ma non perché Forleo “abbia, come si suol dire, preso il posto”, a Milano, a Torino, a Roma o in Perù. No, l’Asl ha concesso prima a Forleo di spostarsi all’Asl Napoli 1 ad agosto e oggi, il motivo della cessazione del comando è legato ad un’assegnazione realizzata dalla stessa Asl di Caserta che, in pratica, ha fatto e disfatto, mettendo sotto la sua tutela, sotto la sua protezione questo professionista che dal primo gennaio, secondo la delibera del 5 dicembre 2022, è il nuovo dirigente dell’unità operativa di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Marcianise. In verità la delibera non chiarisce la mansione, ma è evidente che se Forleo aveva i gradi di dirigente all’interno della struttura della Napoli1, non può non avere gli stessi gradi all’interno di un’altra struttura, questa volta dell’Asl di Caserta, cioè all’interno del presidio ospedaliero di Marcianise.

Come sempre facciamo, affermiamo con chiarezza che mai nessuno potrà definire una prova provata la relazione tra la scelta di Forleo di lasciare Gennaro Oliviero e il Pd ufficiale di Aversa, passato all’opposizione, e la nomina appena ricevuta. Né consente di giungere alla determinazione di questa prova provata la circostanza che della vicenda si parla, ad Aversa, e non solo ad Aversa, sin dai giorni immediatamente precedenti a quelli del ribaltone. Una ridda di voci, di indiscrezioni che, alla prova dei fatti, non si sono certo dimostrate delle leggende metropolitane.

Stabilito questo e stabilitolo senza se e senza ma, integriamo il discorso con la solita nostra formula: nessuno sano di mente può consentirsi di escludere a priori che questo collegamento di tipo clientelare, abbia potuto influire sulla nomina di Francesco Forleo a capo del reparto di Ginecologia e Ostetricia dall’ospedale di Marcianise. Se qualcuno lo facesse, noi siamo pronti a fittare almeno tre autobus per far arrivare un 150 testimoni davanti ad un giudice di un eventuale processo, qualora ci fosse qualcuno che ritenesse l’esposizione di questo dato di verosimiglianza (non di verità), sottolineiamo ancora, di verosimiglianza un fatto degno di diventare oggetto di una querela di parte.

E allora, ritornando al discorso iniziale, il governatore De Luca può tranquillamente decidere la chiusura di tutti i centri per l’impiego della provincia di Caserta. Sono inutili, pleonastici. Il sistema Zannini è efficiente e trasforma in realtà i sogni, i desideri che la Cenerentola di Walt Disney enunciava nella famosissima canzone.

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