AVERSA. Roba da pazzi: con un organico a pezzi, Matacena e Zannini vogliono spendere 110 mila euro per lo staff personale del sindaco. ECCO I TRE NOMI CHE HANNO SCELTO
29 Settembre 2024 - 20:38
Si preannuncia battaglia nel Consiglio comunale del 7 ottobre. I consiglieri comunali di maggioranza hanno la possibilità di smentire Casertace, dimostrando con i fatti e non con le chiacchiere che non sono dei pupazzetti messi lì da Zannini e dal sindaco solo per alzare la mano
AVERSA (g. g.) – È stato giusto aspettare qualche mese per formulare una prima valutazione sull’operato del neo sindaco di Aversa Francesco Matacena.
Ci siamo limitati solo a sottolineare più di una volta la sua debolezza politica, sancita dai numeri di un consiglio comunale saldamente nelle mani del mondragonese Giovanni Zannini che, al momento, come reale primo cittadino di Aversa, ha un peso specifico nettamente superiore a quello di Matacena.
Ma non siamo andati oltre, non siamo entrati nel merito di valutazioni relativamente ad atti riguardanti la cosiddetta amministrazione attiva, che, tra le altre cose, è stata pressoché invisibile in questi primi mesi.
Era giusto osservare perché ad un sindaco bisogna concedere qualche settimana m, qualche mese di tempo per ambientarsi e attivarsi per poi valutarlo, sempre e comunque, sugli atti e senza pregiudizi. Ora è arrivato il momento di fornire una prima idea valutativa su Matacena, proprio perché abbiamo incrociato un atto amministrativo veramente sorprendente e di uja marcatissima evidenza.l, che lascia poco adito alle interpretazioni.
Più che un atto, un vero e proprio botto, fragoroso e improvviso: una variazione di Bilancio, badate bene, rispetto ad un Bilancio il cui riequilibrio non ha avuto ancora il via libera della Corte dei Conti e che quindi è ancora sotto il rischio di una disastrosa bocciatura, con il quale il sindaco Matacena, sfruttando la firma del suo fedelissimo assessore Mariano D’Amore, propone al Consiglio di approvare una delibera per spostare una somma ragguardevole allo scopo di finanziare la nomina di tre persone che dovrebbero far parte del suo staff, ovviamente concordato con Zannini, assorbendo un importo di ben 110 mila euro. I nomi di questi ipotetici reggicoda del primo cittadino sono già noti: l’inossidabile Nicola De Chiara, direttore del settimanale Bianco e Nero, l’ex dirigente, ora in pensione, del commissariato di polizia di Aversa Vincenzo Gallozzi che da uomo di polizia avverte di avere assonanza ideali con Giovanni Zannini al punto fa farsi insignire della fondamentale carica di coordinatore cittadino di Noi Moderati alla fonda e l’insegnante o professoressa, irrilevante stabilire con certezza se sia l’una o l’altra cosa Carla Gallo, che ha seguito come un’ombra, questo sì che è importante al contrario, rimarcarlo, Matacena per l’intera campagna elettorale.
Al di là del valore delle tre persone nominate, che non può essere argomento di discussione e valutazione, va rimarcato che nella storia delle Amministrazioni comunali di Aversa degli ultimi 25 anni un fatto del genere non si era mai verificato. Quando, ai tempi di Domenico Ciaramella, peraltro con conti economici abbastanza in ordine, il primo cittadino nominò la collega Pagan, componente di staff con compiti di addetto stampa, a 1000 euro al mese, una cifra, dunque, molto inferiore a quella che andrebbero ad intascare i tre nuovi staffisti, si, registrarono tantissime polemiche.
Ma ripetiamo, questa sortita improvvisa e sicuramente sorprendente di Matacena va ad incidere subito sulla sua credibilità di amministratore comunale. Nominare, infatti, tre consulenti esterni spendere, buttandosi letteralmente alle ortiche, 110 mila euro in un Comune che ha carenze di organico in tutti quanti i settori, a partire dall’ufficio tecnico per proseguire all’anagrafe (al riguardo spassosa, ma anche improvvida la piccola sceneggiata del sindaco che prepara lui le carte di identità ovviamente a favore di sicial) significa già dare un segno chiaro di una volontà concreta e già concretizzata di voler piegare le pubbliche risorse ad interessi della proprio tornaconto personale, delle proprie esigenze clientelari.
Ciò a scapito di necessità, e ad Aversa sono tante, , dei cittadini. Tra le altre cose vi ricordiamo che dopo Ferragosto il sindaco Matacena, ovviamente “beccato” dal nostro giornale, rispondendo probabilmente a una sollecitazione di Zannini, aveva fatto una nomina diretta a freddo, nonostante i 40 gradi di quelle giornate, ad una consorella, diciamo meglio ad un’azienda affiliata al cartello della Sogert, l’onnipotente quanto chiacchierata dominatrice delle esternalizzaziioni dei servizi di riscossione delle tasse comunali ad Aversa e in tanti altri luoghi delle province campane, ossia alla Civitas srl di Sant’Agata dei Goti. In quell’atto il sindaco Matacena scriveva o faceva scrivere che quell’ affidamento si rendeva necessario a causa della vasta carenza di organico all’interno dell’ufficio dei tributi, che si occupa dell’attività di riscossione volontaria dei tributi delle tasse e delle imposte comunali di Aversa.
La speranza è che il Consiglio comunale si metta una mano sulla coscienza impedisca questo autentico perpetuo, perché ad Aversa esiste e persiste da anni una condizione di difficoltà reale negli uffici del Comune. Ufficio tecnico anagrafe tributi, ma non solo. Carenze fortissime si registrano, ad esempio, anche per quanto riguarda l’organico dei vigili urbani ormai tutto quanto a cavallo dei 60 anni Il Consiglio comunale ha la possibilità di smentire le fisiche previsioni di Casertace, con una rivendicazione di dignità e di indipendenza dal potere esecutivo. Francamente, come si suol dire, “non si può proprio vedere” che questo qui si mette subito a spendere, a buttar via soldi per uno staff di consulenti esterni tutto suo e totalmente inutile Insomma, il primo giudizio è pesantemente negativo e il fatto che questo sia così tranchant è pienamente giustificato dall’assurdità di questo atto amministrativo, il cui testo integrale pubblicavo in calce a questo articolo.