Bambino autistico lasciato di nuovo senza assistenza: CONDANNATI i comuni di Casagiove e CASERTA
9 Dicembre 2024 - 16:06
Due cause fotocopia finite (ovviamente) allo stesso modo. E uno spreco soldi pubblici difficilmente comprensibile
CASAGIOVE – Quanto è costata la parcella dell’avvocato Gianfranco Battista? E quanto è costata, l’anno scorso, la stessa fattura emessa dal professionista? Sembrano domande fuori contesto, ma, a nostro avviso, no.
Questi quesiti sarebbero da porre al sindaco Giuseppe Vozza, fascia tricolore di un comune che ha fatto sì che una ancora una volta una vicenda relativa a un ragazzo che soffre del disturbo dello spettro autistico, residente a Casagiove, finisse davanti a una sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, rappresentato dal noto e ottimo legale.
Per il secondo anno consecutivo, infatti, il comune di Casagiove non riteneva di dover attivare a sue spese l’integrazione scolastica del piano educativo individuale per il minore, studente della scuola Moro Pascoli di Casagiove.
A portare le ragioni della famiglia del ragazzo in tribunale è stato l’avvocato Luigi Adinolfi, che ha avuto ragione, vista la sentenza emessa dal giudice.
Il comune di Casagiove è stato condannato e dovrà attivare il supporto scolastico integrativo di sette ore settimanali al minore, così come prevede la legge 104 del 92, che all’articolo 45 ha previsto il comuni di residenza quale ente a cui è attribuito il compito di erogazione del servizio.
La condanna emessa dal giudice riguarda anche il comune di Caserta, in qualità di ente capofila dell’Ambito dei servizi sociali che, forse non a torto, non ha neanche deciso di presentarsi in giudizio, citato per non aver sostituito nell’attivazione in via subordinata del servizio il comune di Casagiove, partecipante all’Ambito.
La scelta di attribuzione del comune di residenza del minore quale ente che deve attivarsi, scrivono il giudice, è confermata anche dall’articolo 139, comma 1, lettera C del decreto legislativo nel marzo 1998 che attribuisce alle province per l’istruzione secondaria superiore, ai comuni per i gradi inferiori della scuola, i servizi di supporto organizzato distruzione per alunni con disabilità.
La domanda sulla parcella dell’avvocato Battista da porre al sindaco Giuseppe Vozza si lega all’evidenza di questa sentenza e al fatto che una querelle simile si sia riaperta due volte in due anni consecutivi. Una non certo apprezzabile tradizione.
Che il settore dei servizi sociali a Caserta e in provincia sia allo sbando è cosa evidente, ma si fa peggio, a nostro avviso, se vengono anche sprecati soldi pubblici con cause giudiziarie abbastanza avventate e anche discutibili dal punto di vista etico.