BANCAROTTA della nota catena di supemercati. 22 INDAGATI e quasi un MILIONE sotto sequestro

5 Febbraio 2025 - 11:47

Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità e garantire la tutela dei creditori coinvolti nel fallimento della società

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GRICIGNANO D’AVERSA – Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord. Il provvedimento riguarda due soggetti indagati, in concorso, per il reato di bancarotta preferenziale e una società beneficiaria di tali condotte delittuose

Le indagini hanno rivelato che una società leader nel settore della grande distribuzione alimentare, con sede a Gricignano d’Aversa e punti vendita in Campania, Puglia e Basilicata, ha effettuato pagamenti per un importo complessivo di

899.772,68 euro a favore di un solo fornitore. Il tutto è avvenuto nonostante la società versasse in una grave crisi finanziaria, con un passivo accertato di oltre 81,5 milioni di euro. Tale comportamento ha causato un danno rilevante agli altri creditori della società fallita.

I pagamenti contestati sono stati eseguiti senza l’autorizzazione del Tribunale di Napoli Nord, presso il quale la società aveva presentato una richiesta di concordato preventivo. La domanda, però, è stata rigettata anche a causa di queste condotte “preferenziali”, portando alla successiva dichiarazione di fallimento.

Per aggirare il divieto di operare sul patrimonio del debitore dopo la presentazione della richiesta di concordato, i pagamenti sono stati giustificati con presunte anticipazioni e cauzioni per prestazioni future. Tuttavia, tali operazioni non hanno trovato alcun riscontro nei documenti contabili. Tra i trasferimenti di denaro esaminati spicca un pagamento di 250mila euro, presentato come “cauzione per adempiere a prestazioni future”. In realtà, secondo gli investigatori, l’unico scopo di tale versamento era quello di azzerare il debito verso un unico fornitore, favorendolo rispetto agli altri creditori.

Alla luce delle evidenze raccolte, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro preventivo della somma di 899.772,68 euro nei confronti della società beneficiaria dei pagamenti illeciti, del suo rappresentante legale e dell’amministratore di fatto. L’importo corrisponde al profitto del reato di bancarotta preferenziale.

Nel corso delle indagini sono emerse ulteriori responsabilità. Oltre ai due principali indagati, altre venti persone sono state raggiunte da un avviso di conclusione delle indagini per bancarotta e falso in bilancio. Gli indagati includono gli ex componenti del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della società fallita, nonché consulenti legali e finanziari. Secondo l’accusa, questi soggetti avrebbero contribuito a dissipare i beni della società attraverso “aggiustamenti contabili” volti ad avallare gli illeciti pagamenti preferenziali, concedere dilazioni di pagamento ingiustificate a soci insolventi ed evitare che le ingenti perdite gravassero su di essi.

L’operazione si inserisce in un più ampio impegno della Procura di Napoli Nord e della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati finanziari che alterano la concorrenza e minano la trasparenza del mercato. Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità e garantire la tutela dei creditori coinvolti nel fallimento della società.