BASKET CASERTA. Pessima difesa e poco post basso in attacco: sono questi, e non il canestro sulla sirena, i veri motivi della sconfitta con Roseto

15 Ottobre 2019 - 16:38

CASERTA – La sconfitta patita domenica scorsa dallo Sporting Club ha certamente lasciato l’amaro in bocca ai tifosi casertani, che avevano oramai assaporato la possibilità di portare a casa i primi due punti della stagione. Una vittoria sfumata per un nulla, ma in cui le colpe dei bianconeri ci sono state eccome. Anzi, sono state copiose oseremmo dire.
Caserta ha subito 77 punti nei soli primi 30′ di gioco: un’enormità.
Certo, la sfortuna ci ha messo del suo, con un canestro arrivato a fil di sirena (buono o meno che fosse, onestamente, fa poca differenza una volta omologato il risultato). Ma sarebbe da sciocchi fermarsi all’ultimo secondo e mezzo di una gara durata invece ben 50 minuti in cui Caserta ha demeritato per lunghi tratti, giocando decentemente sì e no per un quarto.
Bisogna trovare un filo di equilibrio, perché è assurdo vedere una squadra sommersa di fischi dopo tre quarti del secondo match stagionale, anche se coach Gentile ha un bel po’ di cose da mettere a posto fino alla prossima gara di domenica, partendo assolutamente dalla difesa.
Tutti gli esterni, nessuno escluso, si sono fatti battere dagli abruzzesi sul primo passo con troppa facilità. Cusin ha provato talvolta a metterci una pezza, andando a chiudere, ma nessuno dei suoi compagni poi scalava in rotazione per andare a prendersi cura del lungo che l’ex centro della nazionale lasciava per bloccare l’esterno. Alla fine Roseto trovava due punti ancora più facili appoggiando al vetro da mezzo metro.
Questi meccanismi arrivano con il tempo e con la conoscenza reciproca, ma la quantità di errori commessi nella propria metà campo ha davvero fatto emergere grossi punti di domanda. Ciò che più ha fatto probabilmente innervosire i supporters bianconeri è che alcune sciagurate disattenzioni siano poi arrivate in momenti topici del match, ovvero ogni qualvolta Caserta riusciva a mettere il naso avanti. Esempio lampante ne è il canestro di Canka del 102 pari, dopo che Giuri in penetrazione aveva regalato il +2: un semplicissimo backdoor sulla linea di fondo cui è seguito un facile layup in solitudine. Un errore già macroscopico di per sé che assolutamente non può essere accettato in un frangente così delicato di una partita. Questione di una concentrazione che va e viene a fasi alterne.
Ma non è stata solo la difesa a non soddisfare. È stata abbastanza chiara, al ritorno dagli spogliatoi, l’indicazione di Gentile di cercare con più continuità il post basso, anche in virtù di percentuali dall’arco non proprio eccellenti fino a quel momento. Il tutto sarà durato per tre, quattro azioni, poi i bianconeri hanno iniziato nuovamente a fare confusione, ed è stato solo grazie all’immenso talento offensivo di

Seth Allen se il match si è protratto fino ai due tempi supplementari.
Ultimo piccolo punto di domanda riguarda la zona: Roseto aveva sofferto questa difesa la domenica precedente contro Udine e, proprio in virtù del fatto che i bianconeri avevano difficoltà nell’1vs1, tale soluzione avrebbe forse potuto dare dei frutti.
Detto ciò non è tempo di fasciarsi la testa dopo sole due giornate di campionato, è tempo invece di mettersi a testa bassa a lavorare in palestra.

Ruben Romitelli