Benzinaio investito da un camion, 30enne in cella per omicidio volontario aggravato

15 Settembre 2021 - 16:51

L’accaduto è stato ricostruito grazie alle testimonianze dei presenti e alle telecamere di videosorveglianza

 

 

CASALUCE Non fu un incidente quello che causò la morte di Dara Marc Gambo, 50enne originario del Burkina Faso dipendente di un distributore di benzina, ma un omicidio volontario. E’ quanto emerso dalle indagini sulla morte del 50enne, avvenuta lo scorso 28 giugno a Casaluce, culminate oggi nell’esecuzione, da parte dei Carabinieri del Nord di Aversa e della stazione di Teverola, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana nei confronti di S.M., 30enne autotrasportatore di Frignano, indagato per l’ipotesi di omicidio volontario aggravato dall’aver agito per futili motivi. Le indagini hanno permesso di accertare che il 30enne, alla guida di un autoarticolato, all’interno di una stazione di servizio, ha investito volontariamente il dipendente, causandone prima la caduta dopo averlo colpito con la parte anteriore del mezzo, per poi proseguire la marcia sormontando la vittima e così causandone il decesso, avvenuto poche ore dopo in ospedale a seguito del politrauma riportato. Grazie all’ascolto di testimoni e all’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza del distributore di benzina, si è ricostruito l’accaduto nonostante i tentativi di depistaggio messi in atto dall’indagato volti a ricondurre l’evento a un incidente dovuto all’imprudenza della vittima. Dopo un diverbio avvenuto per le difficoltà di procedere al rifornimento di carburante a causa del mancato funzionamento della fuel card di S.M., quest’ultimo, evidentemente risentito del fatto che il dipendente del distributore stesse annotando la targa dell’autoarticolato, ha investito l’operaio che è caduto a terra. Quindi il 30enne prima ha arrestato il mezzo, poi è ripartito sormontando la vittima per poi fermarsi del tutto dopo aver fatto leggeri movimenti in avanti ed indietro. I momenti successivi all’investimento evidenziano ulteriormente la gravità della condotta dell’indagato e l’indifferenza dello stesso nei confronti della vittima.