CAMORRA IN COMUNE. Sì alle intercettazioni nel processo sugli appalti truccati da Piero Cappello per Tullio Iorio e Raffaele Pezzella

12 Settembre 2025 - 16:24

CALVI RISORTA – Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha autorizzato l’impiego delle intercettazioni nel processo che vede coinvolte aggiudicazioni e appalti banditi dal comune di Calvi Risorta. L’inchiesta avviata dalla Dda di Napoli aveva come oggetto le dinamiche corruttive che sarebbero avvenute sui lavori nel comune caleno, gestiti dal dirigente Piero Cappello, il quale avrebbe favorito le società riconducibili a Tullio Ioerio e a Raffaele Pezzella, imprenditore dominus di appalti e gare anche alla Provincia di Caserta, ente che avrebbe permeato compiendo il reato di corruzione, secondo la tesi di due procure: quelle di Benevento e della DDA di Napoli in altro procedimento.

Dopodiché entreranno in scena nel processo i collaboratori di giustizia quali: Mario Ivarazzo, Bruno Lanza, Giuseppe Misso, Nicola Schiavone e Nicola Panaro, chiamati a testimoniare in aula il prossimo mese.

Un programma informatico con un nome falso. Così, secondo l’accusa, Piero Cappello avrebbe nascosto il sistema informatico che sarebbe stato il metodo con cui le gare sarebbero state truccate dal tecnico comunale di Cesa, ex presidente Asi, in servizio a Calvi Risorta.

Il rapporto tra i due imprenditori, ritenuti dalla DDA di Napoli quali collusi del clan dei Casalesi, finanziatori della camorra, e Cappello sarebbe di lunga data, legato a “rapporti collusivi”, dicono gli investigatori. I falsi sorteggi avrebbero portato a Pezzella e Iorio circa tre milioni di euro, ovvero l’affidamento delle alle gare per i lavori di manutenzione straordinaria delle strade e per l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico del complesso scolastico Cales.

Ricordiamo che oltre ai già citati Piero Cappello, Tullio Iorio e Raffaele Pezzella sono imputati anche l’ex sindaco Giovanni Lombardi, Francesco Verazzo, Carmine Petrillo, Carlo D’Amore, Gennaro D’Ascenzio, Carlo De Caprio, Massimo Di Stefano, Francesco Di Fiore, Giuseppe Napoletano, l’ex vicesindaco Giuliano Cipro, e Teresa D’Alessandro.