Cancelliere e autista di S.MARIA rubarono dal Tribunale 13 chili di cocaina e lingotti d’oro. Le richieste di condanna

26 Settembre 2018 - 18:00

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Tina Palomba) – E’ terminata pochi minuti fa la requisitoria del processo di un episodio gravissimo, che lasciò senza parole i frequentatori del tribunale. Sotto accusa due impiegati del palazzo della giustizia, un cancelliere e un autista, accusati di furto di preziosi e di un grosso quantitativi di droga. Materiale sequestrato dalla legge che doveva essere tutelato invece per grave infedeltà alla propria funzione fu sottratto dai due imputati.

Il pm Di Vico dinanzi al presidente Orazio Rossi ha chiesto le seguenti condanne: 12 anni di reclusione per Donato Longallo, autista del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, difeso dagli avvocati Enrico Monaco e Eduardo Napolitano (esclusa l’aggravante spaccio); 5 anni per Vincenzo Garzone, cancelliere originario di Acerra, difeso dagli avvocati Attilio Pamagrosso e Bruno Von Arx, accusato di reati di peculato e droga ai fini di spaccio.

La sentenza è prevista dopo il 31 ottobre. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta, permise tre  anni fa di far luce sul gravissimo episodio verificatosi, in data 13 maggio 2015, all’interno dell’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

In particolare, nel mese di settembre del 2015, a seguito di una verifica sulla tenuta dei corpi di reato di valore – da parte del personale amministrativo in servizio presso l’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – vennero  riscontrate delle gravissime anomalie in relazione alla consegna di alcuni reperti aventi ad oggetto lingotti in oro, altri preziosi e gr. 13765,42 di sostanza stupefacente tipo cocaina.

Il materiale era stato sottratto dai due imputati, secondo le accuse, in modo illegale.  Garzone e Longallo nel frattempo sono stati trasferiti e già reintegrati in servizio in attesa della sentenza.