CAPODRISE. 11 consiglieri comunali firmano dal notaio: il sindaco Nicola Cecere va a casa dopo nemmeno un anno. ECCO QUANDO SI VOTA
16 Maggio 2025 - 19:26

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Decisiva la pretesa di Luisa Palazzo, compagna di Pino Riccio, di ottenere un assessorato. Il primo cittadino aveva ritirato le dimissioni, attivando anche un’inutile campagna acquisti tra le fila della minoranza. All’interno dell’articolo il comunicato dei consiglieri dimissionari
CAPODRISE – In questi minuti sta terminando la breve esperienza amministrativa del sindaco Nicola Cecere, durata meno di un anno.
Sei consiglieri della sua ex maggioranza e cinque dell’opposizione hanno firmato le contestuali dimissioni nello studio di un notaio. Per cui, il sindaco Cecere cadrà con la sua giunta e il resto del consiglio. Si tornerà a votare tra un anno, nei giorni dell’election day previsti tra il 15 aprile e il 15 giugno 2026.
Alla fine, la rivendicazione martellante di Luisa Palazzo, compagna del politico marcianisano Pino Riccio, che da mesi e mesi chiede un posto da assessore, ha sgretolato la maggioranza.
Il sindaco Nicola Cecere ha tentato il bluff delle dimissioni, ritirandole prima dei venti giorni previsti canonicamente dal Tuel. Subito dopo è iniziata una febbricitante ricerca del consigliere trasformista dell’opposizione. Un’operazione che ha avuto l’effetto opposto poiché l’intera minoranza dei cinque si è unita al pezzo di maggioranza che aveva già chiesto a Nicola Cecere di non ritirare le dimissioni, ritenendolo inadeguato al ruolo di sindaco.
Dal notaio non sono andati, ovviamente, sei consiglieri, ossia lo stesso sindaco e il suo gruppo che aveva già spedito a casa nella precedente consiliatura il sindaco Negro. Ossia, Luisa Palazzo, in Riccio, Margherita Nero, Donato Russo Raucci, Donato Costantino e Michele Di Paolo.
Al contrario, hanno firmato le contestuali dimissioni, anche se domani mattina gli uffici dovranno aprire indipendentemente che sia o meno sabato, Tommaso Fattopace, che ha svolto anche la funzione di assessore e vicesindaco, e Marcela Gigliano, pure lei assessora. Inoltre, hanno messo la loro firma Michelangelo Topa, Vincenzo Perri, Federica Montebuglio, Vincenza Abussi, l’ex sindaco Vincenzo Negro, la sua pupilla Luisa D’Angelo, Nicola Belardo, Giuseppe Salzillo e Maria Sorbo, questi ultimi 5 componenti del gruppo di opposizione.
Contestualmente alla decisione di recarsi dal notaio, gli otto consiglieri dell’ex maggioranza, più i cinque dell’opposizione, hanno spiegato le loro ragioni in una nota che pubblichiamo integralmente.
IL COMUNICATO
CAPODRISE. Questa sera, nello studio del notaio Onofrio Di Caprio, a Caserta, è stato perfezionato l’atto di sfiducia nei confronti del sindaco di Capodrise Nicola Cecere. Hanno firmato i consiglieri di maggioranza del gruppo “Capodrise insieme” Tommaso Fattopace, Vincenza Abussi e Michelangela Topa del Partico democratico, Marcela Gigliano e Vincenzo Perri di Alleanza per Capodrise e Federica Montebuglio di Capodrise Futura e i consiglieri di minoranza del gruppo “Viva Capodrise”, Vincenzo Negro, Luisa D’Angelo, Giuseppe Salzillo, Nicola Belardo e Maria Sorbo. Al termine, consiglieri di “Capodrise insieme” e le rispettive forze politiche hanno dichiarato:
“Far eleggere Nicola Cecere – esordiscono – a sindaco di Capodrise è stato un errore.Non era il nostro candidato, alcuni di noi avevano espresso molte riserve, ma alla fine abbiamo accettato la proposta di “Siamo Capodrise” e lo abbiamo sostenuto con impegno e lealtà. Una lealtà che è durata dal 19 marzo 2024, giorno in cui abbiamo sottoscritto il patto fondativo della coalizione, fino al 14 maggio 2025”.
“In questo tempo, abbiamo sempre lavorato e sperato che potesse diventare il sindaco di tutti e governare la città, ma Cecere non è riuscito mai ad affrancarsi dal suo gruppo di riferimento ed è sempre rimasto il sindaco di “Siamo Capodrise” e dei suoi derivati. E poi abbiamo capito che non avrebbe fatto in 10 anni ciò che poteva fare in 5 minuti. La crisi che ha immobilizzato la città per quasi un anno si è consumata tutta all’interno di “Siamo Capodrise”. Si può essere fantasiosi come si vuole, ma la realtà cancella le bugie”.
“Certo – proseguono –, talvolta abbiamo criticato il sindaco, ma sono state sempre critiche di merito e di metodo: inadeguatezza, assenza di confronto, scarsa collegialità nelle decisioni, mancata attuazione del programma di governo, troppi interessi. A Capodrise si era creato un “terzo livello”, una sorta di regia occulta a cui erano demandate le decisioni, che aveva ridotto le parti politiche, la giunta e il consiglio comunale a meri organi di ratifica”.
“Invece di dimostrare di essere il sindaco della coalizione, Cecere ha sempre obbedito: si è dimesso, ha messo in discussione il patto nel quale era sancita la sua candidatura, ha esortato i consiglieri di maggioranza a liberarsi dalle forze politiche che li hanno candidati e sostenuti e, lui o chi per lui, ha dialogato con l’opposizione per sovvertire, con una compravendita di consiglieri, la volontà popolare, facendo pressioni su candidati del Pd”.
“Il 14 maggio – aggiungono –, l’atto finale. In una riunione al Comune, Cecere ha eseguito l’ultimo compito scrittogli da “Siamo Capodrise”: voleva che “Capodrise insieme” firmasse un nuovo patto con un nuovo programma, subordinato all’azzeramento della giunta e delle altre cariche istituzionali e maggiori poteri nell’azione amministrativa. Un accordo offensivo per noi e imbarazzante per lui, oltre che politicamente irricevibile”.
“L’atto di sfiducia – concludono – era l’unico strumento che avevamo a disposizione per riparare a quell’errore. È stata una scelta meditata, sofferta, ma necessaria, che ha interpretato il sentimento popolare. Ora, a tutti chiediamo, cittadine e a tutti i cittadini di Capodrise, di impegnarsi affinché inizi di una stagione politica più trasparente, libera e forte, popolare, democratica e orientata al bene comune”.
Capodrise, 16 maggio 2025
CAPODRISE INSIEME
(Partito democratico, Alleanza per Capodrise, Capodrise Futura)