CAPUA. Le troppe vergogne e i troppi misteri dell’impianto dei rifiuti ferrosi. Villani se fosse stato un vero sindaco della legalità avrebbe dovuto fare una e una sola cosa

23 Settembre 2025 - 19:20

Davanti all’autorizzazione, rilasciata da una giunta regionale ormai preda di ogni nefandezza, il primo cittadino avrebbe dovuto andare in conferenza dei servizi e pur considerando l’impossibilità di bloccare lo scandaloso placet avrebbe avuto il dovere di far mettere a verbale, commentandolo all’intera città, la sua indignazione per l’assegnazione di un via libera per l’impianto di via Martiri di Nassiriya ad una società inesistente nata nemmeno 12 mesi fa con un solo socio e che non ha mai assunto un solo dipendente chiamata a mettere su un impianto di milioni di euro. E’ chiaro che dietro a questa cosa c’è un gioco di prestanomi e di oscuri personaggi che evidentemente non vogliono o non possono usciere allo scoperto, trincerandosi dietro a questa Word Metal che noi abbiamo acchiappato solo in quanto ci siamo occupati del problema di questo insediamento ma che a nostro avviso rappresenta uno degli anelli di una lunga catena di nefandezze simili compiuta da De Luca, Bonavitacola e la loro band. Su Zannini Presidente della Commissione Ambiente e Rifiuti del consiglio regionale non ci possiamo ancora pronunciare in senso tecnico giuridico, ma lo faremo non appena stabiliremo, di qui a poco, se quella delibera di giunta debba essere accompagnata, come sembra logico, dal parere della citata commissione

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CAPUA (g.g.) Non c’è che dire: dall’amministrazione comunale di Capua ci stanno arrivando contributi molto interessanti per confermare la nostra tesi sull’identità a dir poco losca – e ci assumiamo l’intera responsabilità di questo aggettivo – che ha connotato la vicenda amministrativa che ha portato all’inquietante autorizzazione ad un’impresa che non ha mai operato ad ogni livello, nata meno di un anno fa, che non ha mai assunto un solo dipendente, che è unipersonale con lo steso soggetto, un illustre sconosciuto di Pagani e che grazie alla cupa e più che sospetta autorizzazione, attribuitagli dal governatore della Campania Vincenzo

De Luca, dall’assessore all’ambiente e ai rifiuti Fulvio Bonavitacola, dal resto della giunta regionale e, per quanto riguarda Giovanni Zannini, non ci pronunciamo ancora totalmente perché non sappiamo se queste istanze di autorizzazione, prima di andare in giunta, debbano o meno formalmente transitare per la commissione ambiente del consiglio regionale che Zannini presiede da quasi 5 anni, per impiantare un centro di gestione di stoccaggio  di rifiuti speciali ferrosi.

Dopo l’intervento, a dir poco improvvido, dell’assessore comunale all’ecologia, la super zanniniana Rosaria Nocerino (clicca e leggi il nostro articolo) è stata la volta del primo cittadino Adolfo Villani cui dobbiamo riconoscere almeno il merito di aver compreso che questo giornale rappresenta l’unico vero fattore di alta politica di Capua cioè un’agenzia di controllo, di analisi su come viene amministrata la cosa pubblica. Al riguardo avremmo molto da dire su certe esternazioni arrivate in questi ultimi giorni da un consigliere di opposizione ma vogliamo evitare di perdere tempo per quello che contano e per carità di patria.

Torniamo invece a Villani. Il sindaco afferma che la mancata presenza del comune di Capua nella conferenza dei servizi insieme alla regione e all’amministrazione provinciale è stata frutto di una presa d’atto dell’inutilità della stessa. Ciò perché un dissenso all’interno della conferenza dei servizi non avrebbe potuto cambiare il segno positivo, cioè affermativo, dell’autorizzazione attribuita da De Luca, Bonavitacola e Co. all’impresa fantasma

Tutto il dissenso del mondo esprimiamo nei confronti di quest’affermazione di Villani. La politica, quella buona, è fatta anche e soprattutto di presenza istituzionale, di testimonianza di una posizione chiara e inflessibile su certe cose. Sarebbe bastata una semplice visura camerale e Villani in sede di conferenza dei servizi e soprattutto pubblicamente davanti alla città avrebbe potuto denunciare ogni tratto oscuro di questa vicenda e dell’autorizzazione attribuita dalla giunta regionale facendo verbalizzare ogni sillaba del suo dire.

E lo stesso avrebbe dovuto fare l’amministrazione provinciale. Per cui siamo tutt’altro che convinti che l’assenza del comune di Capua e quella della provincia siano state determinate dall’impossibilità di modificare una decisione già presa, in maniera assurda, perché se non diciamo assurda allora dobbiamo valutare l’ipotesi che siano commistioni tra De Luca, Bonavitacola e certi modi imprenditoriali di scena ma soprattutto di dietro le quinte.

Piuttosto, appare assolutamente verosimile – e qui Villani può limitarsi solo ad una smentita assertiva- ma non logica che si sia formata una filiera zanniniana partita dalla Regione con l’autorizzazione scandalo, passata per l’amministrazione provinciale, dominata da anni da Giovanni Zannini e arrivata fino al Comune di Capua dove, lo Zannini, a suo tempo, pretese, a questo punto non a caso, che una sua fedelissima ossia Rosaria Nocerino acquisisse la delega ai rifiuti e a tutto ciò che attiene alla sua filiera all’interno del perimetro capuano.

E’ vero che la regione ha potestà assoluta sulla dislocazione di questi impianti ma è altrettanto vero, caro sindaco Villani, che un comune, un primo cittadino, un’amministrazione può creare un caso politico mobilitando i propri cittadini di fronte a un’operazione losca, ripetiamo, perché affermare che un’impresa nata pochi mesi fa con un solo socio e anche amministratore con 20mila euro di capitale sociale possa realizzare un impianto come quello previsto in via Martiri di Nassiriya lo si può dire solo a chi porta l’anello al naso

Secondo punto: Adolfo Villani sgrana il rosario di tutte le imprese

Ed ecco il racconto testuale del sindaco da noi peraltro ripubblicato nel suo post che riproduciamo integralmente all’inizio di questo articolo: “Nel 2014 la REM srl avanza, all’ufficio Suap del Comune di Capua, richiesta di iscrizione nel registro delle imprese. La ditta in questione precisa che intende intraprendere l’attività di messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi indicando i codici CER. Il 26 febbraio 2015 il settore ambiente della provincia iscrive la società REM nel registro delle imprese. Nel settembre dello stesso anno la provincia comunica al comune l’avvio del procedimento di cancellazione e sospende le attività in attesa di ricevere delle attestazioni del sistema di gestione per la qualità di cui al regolamento UE 333/2011Con nota Pec il 10/09/2015 la REM comunica di avere effettuato vendita del ramo d’azienda in favore di S.V. Metalli srl. Il comune di Capua trasmette richiesta di voltura al registro delle imprese. Il 14 dicembre del 2017 il settore ambiente della provincia approva la richiesta di autorizzazione unica ambientale per un impianto di messa in riserva di rifiuti non pericolosi in sostituzione del precedente titolo abilitativo. Con determina del 10 dicembre 2019 il settore della provincia adotta voltura dell’autorizzazione della S.V. Metalli a Effedi SRL sempre con sede in via Martiri di Nassiriya

Prima di trarre le conclusioni sul racconto del sindaco vi diciamo che ad occhio e croce, ma proprio molto a occhio e croce, sembra che nell’opificio abbia operato per pochissimo tempo la REM, dal 26 febbraio 2015 data in cui la provincia registra l’impresa autorizzata a quell’attività fino al 10 settembre dello stesso anno allorquando la stessa amministrazione provinciale che l’aveva iscritta, comunica al comune di Capua la cancellazione dell’autorizzazione e la sospensione immediata dell’attività. In questo stesso giorno la REM che evidentemente attraversava guai seri comunica riteniamo alla Provincia e al Comune di Capua di aver venduto il ramo d’azienda relativo all’attività dello stoccaggio dei rifiuti, riteniamo ferrosi, alla S.V. Metalli srl.

Uno pensa che è arrivata una società “fresca e tosta” e invece, sempre dal racconto di Villani, apprendiamo che manca l’autorizzazione che ottiene ben due anni dopo ossia nel 2017 quando la provincia approva la richiesta di autorizzazione unica ambientale per un impianto di messa in riserva di rifiuti non pericolosi in sostituzione del precedente titolo abilitativo. Ciò significa che dal giorno della voltura ossia 10 settembre 2015 fino al 14 dicembre 2017 non esistevano le condizioni giuridiche per far funzionare l’opificio

Altro giro altra corsa: due anni esatti dopo la Provincia prende atto di una ulteriore voltura dell’autorizzazione. Stavolta dalla S.V. Metalli srl alla Effedi srl. Questo ingresso nel discorso dell’ultima società citata non le porta fortuna perché – questo Villani non lo sa, ma lo sappiamo noi – la Effedi nell’anno 2023 dichiara lo stato di liquidazione. Così arriviamo ai giorni nostri con la Word Metal che non promette niente di buono e di meglio rispetto alla vita sgangherata di questo sito in cui l’unica cosa certa – e vi diciamo una novità rispetto all’ultimo articolo pubblicato – è rappresentata dalla solida presenza della società che fa capo all’attività dell’artigiano Giovanni Ventriglia. Lì c’è sempre stata, e novità appresa negli ultimi giorni, c’è ancora la società di Ventriglia, cioè la Novall Metalli, che, evidentemente deve essere una cosa molto più seria della pletora d’imprese mordi e fuggi o magari prendi i soldi e scappa avvicendatesi fino ad ora

Eh già prendi i soldi e scappa. Il nostro futuro lavoro sarà imperniato sulla ricerca approfondita per capire se queste società, che diciamocela tutta non hanno combinato nulla in quel sito, abbiano incassato finanziamenti pubblici.

Per quanto riguardo Villani, noi apprezziamo il suo sforzo di ricerca ma quello che scrive non dimostra assolutamente nulla. Se lui, come sostiene ogni 10 minuti, è un sacerdote della legalità, doveva interrompere questo andazzo e doveva quantomeno formalizzare la posizione che una persona seria e autenticamente sensibile rispetto alle ragioni della legalità, deve assumere. Villani doveva esporre tutte le perplessità di un uomo che tra le altre cose di economia aziendale dovrebbe essere esperto trattandosi di un consulente in materia finanziaria e riteniamo anche societaria. Allora, scusi Villani, ma cos’è quella visura camerale del Word Metal?! Se la regione Campania percorre un sentiero di indecenza in queste cose lei da sindaco avrebbe dovuto dire: se volete farlo usate la vostra autorità. Ma a me fa schifo un’azienda appena nata con un solo socio 28enne che svolge anche la funzione di amministratore unico, e dunque legale rappresentante, insomma una società unipersonale che non ha mai assunto un dipendente perché non ha mai svolto nessuna attività venga a Capua impegnandosi a mettere in piedi un’azienda per i cui impianti ha tempo 3 anni solo per costituirli a dimostrazione che si tratta di un investimento oneroso. E allora, a chi volete prendere per il culo, amici della Regione? Questo qui, della società, o è un pazzo o con molta probabilità è un prestanome. Un autore di strategie concepite da altri. E d’altronde la storia della provincia di Caserta è piena di prestanomi per cui io, Adolfo Villani, uomo di sinistra, non mi sti inventando nulla

Questo avrebbe dovuto scrivere e affermare un sindaco serio non questa super pippa affidata a Facebook e che, sempre alla maniera del grande film Amici Miei, rappresenta solamente una mastodontica supercazzola