CAPUA. Scrive Graziano Di Gianni: “Vi spiego la mia vicenda giudiziaria”. CasertaCe: “A noi interessa poco, il problema è di etica istituzionale. Contro di lei fuoco amico e glielo spieghiamo pure”

1 Luglio 2025 - 19:08

Il consigliere dimissionario ha parlato delle sue attività di riscossore in nome per conto degli enti pubblici. Ma il problema da noi posto è un altro: dopo un secondo dalla su elezione avrebbe dovuto lasciare ogni attività connessa al comune di Capua anche se questo gli consentiva di guadagnare 1 euro all’anno. Poi per quanto riguarda l’altro concetto, bene, benissimo i vigili urbani che però sulle illegalità e le irregolarità del bar Giacobone nulla hanno fatto, Insomma due persi e due misure. E già che ci siamo tante piccole, medie discariche abusive in città avrebbero dovuto trovare sanzione in modo che l’assessore Rosaria Nocerino si rendesse conto che la realtà della sua narrazione di una città pulita rappresentava solo una sua immaginazione

NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20

Egr. Direttore

In merito alle recenti dichiarazioni comparse su un articolo di stampa locale, sento il dovere – per rispetto verso la verità e verso i cittadini – di fare alcune precisazioni.

Non sono e non sono mai stato un esattore del Comune di Capua. Sono il titolare di una tabaccheria regolarmente autorizzata e operante da oltre 19 anni sul territorio, attività nella quale ho offerto servizi di pagamento bollettini, bonifici e altri incassi per milioni di euro senza mai ricevere una sola contestazione o sanzione da parte degli enti preposti al controllo.

Il riferimento alla somma contestatami dal comando di polizia municipale del comune di Capua – che ammonta complessivamente a circa 3.000 euro spalmati su tre anni – riguarda dinamiche burocratiche che sono oggetto di verifica che nulla hanno a che vedere con il ruolo di consigliere comunale, da cui mi sono immediatamente dimesso per rispetto di tutti, e che sono già oggetto di puntuale chiarimento presso le sedi competenti.

La ringrazio per l’attenzione e le auguro sempre un buon lavoro

Di Gianni Graziano

LA REPLICA DI CASERTACE

CAPUA (g.g.)  Gentile signor Di Gianni intento i complimentiamo con lei perché ha scelto di confrontarsi utilizzando lo strumento democratico della confutazione. Abbiamo esposto le sue tesi sillaba per sillaba in modo che ogni capuano si potrà formare una propria idea sulle stesse.

Per quanto riguarda l’articolo da lei contestato, è probabile che nella concitazione di quella mattinata in cui ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale ha avuto la possibilità di concentrarsi al meglio nella lettura. Per cui ribadiamo il concetto: qui non è essenziale stabilire se la contestazione formulata nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica e dai vigili urbani riguardi o meno la sua attività svolta in nome e per conto del Comune di Capua o per altri enti pubblici. La questione attiene all’etica istituzionale che trascende da ogni valutazione di carattere giuridico ed eventualmente giudiziario. Lei avrebbe avuto il diritto di continuare la sua attività che è di esazione – non si metta a cercare il busillis sulle parole – con tutti gli altri enti pubblici a condizione che questa attività fosse scollegata da goni elemento di interazione con il comune di Capua.

A maggior ragione, ma questo lo comprende anche un bimbo, lei avrebbe dovuto immediatamente rinunciare alla sua attività che svolge, noi non lo mettiamo in dubbio, bene fino a prova contraria, da 19 anni, di esazione in nome e per conto del comune. Avrebbe dovuto farlo dopo un minuto dalla sua elezione a consigliere perché su queste cose, caro Di Gianni, i processi alle intenzioni contano zero spaccato. E’ una questione di trasparenza che attiene al rispetto delle istituzioni e a quella quota parte della sua persona che non era più definibile come Graziano Angelo Di Gianni, ma come aliquota, era diventata consigliere comunale Graziano Angelo Di Gianni che è una cosa assolutamente diversa dal titolare dell’attività commerciale che lei imprenditorialmente gestisce in Corso Appio

Ripeto, non voglio affrontare assolutamente il merito delle accuse da cui lei, glielo auguro realmente, spero esca indenne dimostrando la piena estraneità ai fatti contestati. Ma figuriamoci se un giornale serio come il nostro che conosce il diritto poteva permettersi di mettere in croce una persona solo in quanto indagata. Ma per carità. Il problema è che questa indagine ha svelato che la mistura, il mescolamento a dir poco ma proprio a dir poco inopportuni tra la figura dell’imprenditore e quella di quota parte del governo della città. Anche se avesse incassato un solo euro da versamenti da effettuare sulla contravvenzione per violazione del cds, quell’euro è peggiore di 100mila di 200mila o anche di 1milione di euro che lei ha potuto incassare, in nome e per conto di altri enti pubblici, ripetiamo estranei ad ogni relazione di tipo funzionale diretta o indiretta con il comune di Capua

 Poi, che ci possa essere stato un problema che possa essersi verificato un caso di fuoco amico contro la sua persona, questo è problema che attiene alla politica non all’etica istituzionale. Se i vigili urbani di Capua, infatti, hanno ritenuto con buona ragione, di no guardare in faccia a nessuno, neanche a un consigliere della maggioranza Villani, applausi a scena aperta.

Ma il loro atteggiamento diventa riprovevole e sospetto nel momento on cui prima la signora De Ruvo, successivamente Sabrina Del Prete da Mondragone, poi, seppur per poco tempo, come reggente, Giovanni Gravante e ora Felice Mollo non hanno chiuso un occhio ma due, 10, 100, 1000 davanti a evidenti illegalità da noi denunciate con decine e decine di articoli consumatesi in via Conte Landone davanti al bar di cui la vice sindaca, super assessore ai servizi sociali e presidente del Consorzio ex C09, che dateci un poco di tempo per uscire dalle nostre giornate tremende, denunceremo la più grande violazione delle norme sulla trasparenza degli atti ammnistrativi . Questo, signor di Gianni lei ha subito. E ripetiamo noi non sosteniamo assolutamente che l’opera di polizia giudiziaria svolta nei suoi confronti dal corpo dei vigili urbani di Capua sia stata sbagliata o discriminatoria. Noi sosteniamo un altro concetto e cioè quello dei due pesi e delle due misure a favore dei cocchi o delle cocche di Adolfo Villani