CAPUA. Villani, su mandato dei Giacobone-Buglione-Zenga ha fatto fuori Carlo Ventriglia che prepara il ricorso al Tar. La città e il sindaco sotto ai piedi di questa famiglia. 4 casi, la De Ruvo e…

28 Febbraio 2024 - 20:14

In calce all’articolo pubblichiamo la delibera di giunta che sin dal 23 febbraio ha preparato il siluramento del comandante dei vigili su cui avanziamo qualche perplessità giuridica anche se a noi nono frega un tubo il fatto se questa carica venga ricoperta da lui o da Patrizi De Ruvo. Detto questo, il problema grave è che questa città onorata dalla sua storia e dalla sua cultura plurisecolare è, alla mercè di una famiglia e su questo non ci sarebbe niente di male se questa famiglia cioè al Giacobone-Buglione-Zenga non fosse portatrice, di incultura, di ignoranza di andata e ritorno, di maleducazione e di una protervia che viene dimostrata dal fatto che oggi sedie e tavolini del bar stanno ancora fuori e dal modo beffardo con cui è stata disegnata la Ztl

CAPUA – (g.g.) Abbiamo letto con attenzione, estraendola dall’albo pretorio, la delibera numero N. 26 dello scorso 23 febbraio in cui insistono i prodromi, detta papale papale, in cui vengono seminate le condizioni del siluramento di Carlo Ventriglia dalla funzione di comandante dei vigili urbani di Capua. Le ragioni esposte si fondano soprattutto su una questione di incompatibilità tra la citata funzione e l’altra, che ugualmente Ventriglia svolge, di responsabile di alcuni procedimenti, in pratica si tratta di un dirigente – anche se questa definizione non è corretta per i comuni al di sotto di un certo numero di abitanti – tra cui quello relativo alla gestione della Ripartizione Ecologia e Rifiuti.

Va riconosciuto che la delibera in questione è stata costruita da una segretaria comunale che, a differenza della fanfaronata compiuta con la convocazione face to face di ognuno dei vigili urbani affinchè, riempendo un questionario, accettasse di svolgere un ruolo delatorio nei confronti di Ventriglia ha dimostrato capacità e anche significative cognizioni. L’aver collegato, infatti, il profilo di incompatibilità tra la carica di comandante dei vigili urbani e la funzione di responsabile di procedimenti a un parere dell’authority nazionale anticorruzione ha reso la prospettazione, incubata in questa delibera, tutt’altro che peregrina. In effetti, l’Anac sostiene, nel parere n°57/2014 che non è possibile condividere la carica di comandante dei vigili urbani con quella di “responsabilità nell’esercizio di servizi di un Comune per i quali è necessario emettere provvedimenti autorizzatori o concessioni oggetto di attività di controllo in virtù della sua principale qualificazione sussistendo un ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale”

Invitando chi volesse approfondire i contenuti della delibera in questione a consultarla nella sua versione integrale in calce a quest’articolo, vanno, comunque, valutati con attenzione: in un comune dove non esiste la figura di dirigente propriamente detta, è così facile, ci chiediamo, stabilire quale sia la funzione “prevalente” – citiamo l’attributo così come specificato nel parere Anac – “tra quella di responsabile di un procedimento con annessa potestà a emettere provvedimenti autorizzatori o concessioni oggetto di attività di controllo in virtù della sua principale qualificazione” e quella di comandante dei vigili urbani’?

Perchè se la prevalenza di una carica sull’altra, di una funzione sull’altra avviene de iure, allora sarà più complicato per Carlo Ventriglia impugnare la manipolazione, (nell’accezione letterale del termine) compiuta dal sindaco Villani, nella sua funzione di capo della polizia municipale di Capua.

Se, invece, assumerà valore il fatto che Carlo Ventriglia è comandante dei vigili urbani in quanto vincitore di un concorso pubblico, ai sensi di tante cose, ma soprattutto ai sensi dell’articolo 97 comma 4 della Costituzione (CLIKKA QUI E LEGGILO) il quale afferma in maniera secca ed inequivocabile che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso pubblico, allora le carte da giocare dal Ventriglia in conseguenza di una eventuale impugnazione cresceranno e non poco.

Dunque l’assunzione da parte di Carlo Ventriglia della carica di comandante dei vigili urbani, quali vincitore di un concorso se può essere ridimensionata attraverso un procedimento che porti a Capua un altro comandante dei vigili urbani legittimato da uno speculare concorso, difficilmente può essere sostituita, appare molto dubbia la possibilità che questa possa essere soppiantata applicando alla funzione la figura di Patrizia De Ruvo la quale non ha mai sostenuto e dunque non ha mai vinto un concorso dei vigili urbani in nessuno dei 104 comuni della provincia di Caserta, in nessuno dei 550 comuni della Campania, in nessuno dei 7904 comuni italiani. E’ questione giuridica. Sicuramente la segretaria comunale, coniugata per altro con un autorevole giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, avrà valutato. Noi seguiremo gli eventi a partire dal probabile, possibile, ricorso al Tar che Carlo Ventriglia starà, presumibilmente, già preparando.

VENTRIGLAI E LA DE RUVO PER NOI PARI SONO. MA LA SIGNORA ASSISTENTE “E’ DEL MESTIERE?”

Premessa piuttosto lunga che chiudiamo con un’affermazione. A noi dell’identità del comandante dei vigili urbani di Capua non frega un fico secco. Proprio zero. Le riserve di carattere giuridico le abbiamo esposte, così come abbiamo con franchezza scritto le notizie, piuttosto sconcertanti, sulle iniziative dell’assistente capo De Ruvo, presto riteniamo comandante facente funzioni dei vigili urbani di Capua, sui soldi che ha fatto buttar via al Comune spedendo a decine decine di famiglie dei capuani contravvenzioni in realtà già pagate e concedendosi anche un colpetto di arte comica quando ha comminato un verbale, salatissimo, per mancata copertura assicurativa al proprietario di un auto in quel momento regolarmente spostata su un carroattrezzi.

L’ottimo Checco Zalone avrebbe detto di fronte a fatti del genere: “Ma questa, è del mestiere?”

Altra cosa che la De Ruvo non potrà concedersi è quella di dimostrare pubblicamente l’amicizia, il pappa e ciccia che la lega alla professoressa Marisa Giacobone, vice sindaca di Capua così come questa emerge dalla fotografia scattata in divisa, sottolineiamo in divisa, nel bar della citata Giacobone, quando questa nel periodo di Carnevale era travestita da un qualcosa su cui c’è ancora dibattito tra noi che abbiamo affermato che si trattasse di una diavoletta e tra altri che invece hanno sostenuto che si trattasse di una topolina.

L’INCULTURA CAFONAL TARAGATA GIACOBONE-BUGLIONE-ZENGA AL POTERE. 4 CASI

E allora, sapete ora cosa facciamo? Siccome ci siamo stufati di commentare le vicende bizzarre di questa famiglia, ve lo diciamo in parole molto povere e sintetiche: il sindaco Adolfo Villani si è fatto mettere completamente i piedi in faccia e in testa dalla dinastia Giacobone-Buglione-Zenga. Questo non sarebbe neppure nulla, se questi piedi in testa sviluppassero un odore di normale dialettica politico istituzionale finalizzata alla prevalenza di un gruppo su un altro all’interno della maggioranza. Il problema è che l’odore che promana dai piedi della dynasty Giacobone. Buglione-Zenga sa di arroganza, di protervia, di profonda incultura.

Rilievi gratuiti, i nostri? Come la vogliamo chiamare la performance di un soggetto che risponde al nome di Carmine Zenga, marito della vice sindaca, che dopo aver apostrofato una pattuglia dei vigili urbani, la insegue in scooter brandendo uno smartphone per filmare qualcosa di cui si è anche vantato e conducendo dunque il suo mezzo con una sola mano, contravvenendo due volte al codice della strada e continuando a urlare come un ossesso? (CLIKKA E GUARDA)

Come lo vogliamo definire il video che dimostra l’esistenza di uno scambio di danaro contante tra un congiunto della vice sindaco Giacobone, di una persona che lavora abitualmente al servizio di Carmine Zenga e dell’impresa di famiglia con l’inquilino di un appartamento al centro di un mezzo scandalo giornalistico, tacitato in maniera discutibilissima quando la moglie di quella stessa persona che consegna soldi in contanti al congiunto della Giacobone, aveva denunciato la circostanza di una residenzialità abusiva, priva di un contratto? (CLIKKA E GUARDA)

Sindaco Villani qual è la cultura che emerge dal fatto che oggi, 28 febbraio, non si ha alcuna notizia – pare che la minoranza gliene abbia domandato conto con una richiesta di accesso agli atti – dell’operato dell’assistente capo Patrizia De Ruvo la quale ha ricevuto un ordine di servizio dall’allora ancora pienamente comandante Carlo Ventriglia affinchè constatasse la condizione degli insediamenti esterni, sedie, tavolini, fioriere, ombrelloni etc… del bar Giacobone in modo da verificare se questi fossero in regola, con i requisiti previsti prima di tutto dai commi 3,4,5, dell’articolo 20 del codice della strada e poi se per quegli insediamenti esterni fossero stati pagati gli importi della Tosap che sta per tassa sull’occupazione del suolo pubblico? (CLIKKA E LEGGI)

La De Ruvo si è recata sul posto o in quel bar va a farsi solamente le fotografie in divisa, durante il servizio con le topoline, le diavolette, con Cleopatra e con la pucciniana Madama Butterfly?

Se questa verifica è stata fatta che diavolo di fine ha fatto il verbale visto e considerato che si sviluppa una tempistica relativa al termine entro il quale il Comune interviene coattivamente nel caso in cui gli insediamenti esterni illegali non vengono rimossi? Se scriviamo questo è perchè, ancora oggi, nel minuto in cui questo articolo va in rete, tutti i tavolini, le sedi e le piante giacciono li ed occupano tutta la sede del marciapiedi e non solo, in violazione del codice 20 della strada che al limite prevede l’occupazione della passaggio pedonale

Sindaco Villani, come vogliamo chiamare l’odore dei piedi che le hanno messo in testa la famiglia Giacobone- Buglione-Zenga di fronte alle modalità selettive, chirurgicamente selettive attraverso cui è stata disegnata e realizzata la nuova Ztl di Capua che ha fortemente penalizzato diversi bar, diversi locali del centro cittadino mentre ha favorito altri locali? Mentre infatti davanti ai bar interni alla Ztl i vigili urbani, giustamente, hanno inaugurato una caccia all’automobilista del parcheggio illegale, si va a verificare che il confine della Ztl tiene all’esterno di essa piazza Maiella. E per favore non ci venite a raccontar stronzate sul fatto che li c’è la sede della polizia stradale, visto e considerato che i veicoli della pubblica sicurezza e del pronto soccorso sanitario, possono accedere come e quando vogliono in ogni strada anche percorrendola in direzione contraria ad un senso unico. Sarà una coincidenza ma quella piazza, aperta al traffico guarda beffardamente e distribuisce sberleffi ai bar e ai locali del centro storico visto che può accogliere auto che trovano un comodo parcheggio che rende fruibile, fruibilissimo, manco a dirlo, proprio il bar Giacobone che volendo o non volendo, dolosamente o colposamente acquisisce un vantaggio succhiandolo dallo svantaggio dei concorrenti. E questo è il bar non di una persona qualsiasi ma della sua vice sindaca, caro Adolfo Villani.

SINDACO VILLANI MA E’ SICURO CHE IL SUO DESTINO FOSSE QUELLO DI STARE SOTTO I PIEDI DI GIACOBONE, ZENGA & CO.?

Ma cosa le è successo? E’ mai possibile che dopo tanti anni di politica, di leadership di un partito importante qual è stato il Pds e poi i Ds, dopo tanti anni di autorevoli esperienze in alte funzioni istituzionali partendo dal consiglio regionale e arrivando alla giunta provinciale di Caserta lei voglia concludere la sua carriera soggiogato non tanto da una famiglia, ma dalla mentalità, dal substrato culturale, anzi inculturale, che da essa promana e che la rende naturale alleata di un politico (si fa per dire) qual è Giovanni Zannini?

Brutta, bruttissima fine lei sta facendo – glielo diciamo con rispetto e spirito costruttivo – sindaco Villani.