Carmine Antropoli è il nuovo “primario dei primari” del Cardarelli: coordinerà da Direttore del Dipartimento tutte e 7 le Chirurgie del più grande ospedale d’Europa

21 Settembre 2023 - 18:13

La nomina, è avvenuta con il voto unanime di tutti gli altri 6 primari ed è sintetizzata nella delibera del Direttore Generale di cui pubblichiamo un estratto in calce al nostro articolo

CAPUA(g.g.) Carmine Antropoli è il nuovo Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e della Donna dell’ospedale Antonio Cardarelli di Napoli. Una nomina, da poco formalizzata da una delibera, firmata dal Direttore Generale Antonio D’Amore. Questa è la notizia, che ognuno può trattare come meglio gli aggrada, nell’esercizio di un potere soggettivo che riconosce, in una democrazia, a ogni testata e a ogni giornalista di esprimersi in piena libertà e di scegliere se occuparsi di una notizia fornendo alla stessa una certo grado di esposizione o un altro grado di esposizione.

Detto ciò, però, è indubbio che, un giornale come CasertaCe il quale ha sempre “buttato il sangue” sui documenti, sulle carte, su racconti basati su una conoscenza a monte dei fatti, acquisita attraverso lo studio intenso, profondo di norme, leggi, fonti primarie e secondarie del diritto, fa solo la metà del proprio dovere nel momento in cui afferma che questa nomina di Carmine Antropoli rappresenta uno dei punti massimi della carriera di un medico, di un chirurgo ospedaliero, mai verificatosi nella storia della provincia di Caserta.

Perchè, una cosa è far carriera nella scala gerarchica delle nomine politico-amministrative come sono, senza ombra di dubbio quelle di Direttore Generale e successivamente di Direttore Amministrativo, ma anche, diciamocela tutta, quella di Direttore Sanitario, da sempre in “pacchetto” rispetto alle prime due, ben altra cosa è diventare capo del Dipartimento che raccoglie tutte le Chirurgie di un ospedale di enormi dimensioni come il Cardarelli, nel quale, sommando tutti gli interventi chirurgici complessi o più semplici, si arriva a toccare cifre vertiginose, nell’ordine di migliaia e migliaia di operazioni all’anno, durante le quali si decide l’esito di partite fondamentali che dovranno decretare se una persona avrà la possibilità di continuare a vivere o se invece dovrà lasciare questo mondo oppure ancora se potrà continuare a vivere in maniera ottimale, decente o se dovrà condurre un’ esistenza complicata colma di deficit e di dolore.

Non si scherza: è impossibile, dunque, che un medico Chirurgo, il quale non abbia dato prova non tra le scartoffie, ma in una sala operatoria, con il bisturi e le forbici in mano, di essere in grado di salvare più vite possibili, possa aspirare ad essere designato, per giunta, all’unanimità da tutti gli altri primari delle chirurgie a loro coordinatore, a loro capo dipartimento per almeno tre anni, così com’è successo nel caso di Carmine Antopoli.

Quando si tratta di vita o di morte, quando si tratta di sangue vero, di budella da tagliare, quando si tratta di resezioni, di asportazioni di reni, di testicoli, di formazioni cancerogene di ogni genere, la meritocrazia funziona perchè si insedia e comanda da se, per via naturale. E Antropoli è un professionista eccellente, che da lustro a Capua e alla provincia di Caserta. Ciò, con buona pace di chi tanto lo ha bersagliato in questi anni durante le sue immeritate vicissitudini giudiziarie, determinate da inchieste che non ci hanno mai convinti per il semplice motivo che quest’uomo, questo professionista, pur appassionato della politica, non ha mai avuto bisogno della stessa per assumere un posto di riguardo nella società perchè questo se lo è guadagnato salvando migliaia e migliaia di vite nelle sale operatorie dove ha trascorso e trascorre metà della sua vita.

Dipartimento. U.O.C., U.O.S E U.O.S.D: sembra complicato ma non lo è

Ma cos’è un Dipartimento? Noi, fino a 7 o 8 anni fa, non lo sapevamo in quanto non abbiamo studiato diritto sanitario e organizzazione dei sistemi sanitari. Ma siccome il nostro obiettivo è quello di informare bene i lettori di CasertaCe ci siamo messi sotto e un po’ alla volta abbiamo appreso nozioni che oggi ci permettono di spiegarvi cosa è successo negli ultimi giorni al Cardarelli.

Sono pochi, probabilmente si contano sulle dita di una mano sola, gli ospedali pubblici italiani definiti come aziende ospedaliere di rilievo nazionale o A.O.R.N. che dir si voglia, a dover gestire il peso, l’onere ma anche a poter essere fieri dell’onore di erogare servizi fondamentali a favore dei cittadini quando questi vestono i panni complicati e spesso dolorosi di pazienti del servizio sanitario nazionale, di ben 7 super reparti di Chirurgia.

Utilizziamo il termine “Reparti” solo per semplicità espositiva e per rendere più agevole la comprensione concettuale. Ma necessariamente bisogna far precedere questa parola da un altro termine: si tratta, di super reparti, che in termine tecnico-sanitario-amministrativo vengono definiti Uoc, che sta per Unità Operative Complesse.

Complesse perché all’interno delle stesse operano a loro volta le cosiddette Uos, che sta, invece per Unità Operative Semplici. Ogni unità operativa semplice ha un suo direttore. Ma ogni unità operativa semplice, e conseguentemente, il suo Direttore lavorano sotto l’egida dell’Unità Operativa Complessa. In poche parole possiamo semplificare il concetto dicendo che per ognuna delle 7 Chirurgie del Cardarelli c’è un super primario che governa le sorti e coordina il lavoro di molti altri piccoli primari.

Più precisamente, le 7 Chirurgie del grande nosocomio napoletano sono così strutturate in UOC: Chirurgia 1. Chirugia 2 Chirurgia 3., quest’ultima UOC già diretta da anni da Carmine Antorpoli, Dott. Giovanni Vennarecci – Direttore UOC Chirurgia Epatobiliaree trapianto fegato; Dott. Martino Trunfio – Direttore f.f. UOC Chirurgia Senologica; Dott. Claudio Santangelo – Direttore UOC Ostetricia e Ginecologia; Dott. Emilio Manno – Direttore UOSD Chirurgia Metabolica e dei grandi obesi.

Al di fuori delle Unità Operative Complesse sono attive anche le cosiddette Uosd, che sta per Unità Operative Semplici Dipartimentali, da non confondere assolutaaente con le unità operative semplici che, al contrario, come abbiamo già scritto operano all’interno delle unità operative complesse in un rapporto gerarchico chiaramente definito e regolato.

Le Uosd infatti sono strutture, coordinate a loro volta da un Primario, che erogano servizi ai pazienti e che non dipendono da nessuno dei super primari delle Uoc, ma direttamente dai cosiddetti Dipartimenti.

Allora, è arrivato proprio il momento di dargli una definizione a questi dipartimenti. Senza che questa definizione che seguirà possa essere un’affermazione enfatica e roboante, il Direttore di un Dipartimento è, per forma e sostanza, il primario di tutti i primari. Un generale che governa sui colonnelli e, attraverso loro sui capitani, cioè sui mini primari delle Unità Operative Semplici e in un rapporto gerarchico diretto con quelli che potremmo definire dei tenenti colonnelli, cioè sui direttori delle unità operative semplici di dipartimento.

Questo è un sistema gerarchico-organizzativo che vige in tutte le aziende ospedaliere italiane. Ma è chiaro che se lo applichiamo al Cardarelli di Napoli, cioè all’ospedale più grande d’Europa, tutto diventa più importante, tutto si amplifica in quanto un Direttore di Unità Operativa Complessa dovrà sopportare un peso organizzativo nettamente più gravoso rispetto a quello sopportato da un professionista di pari livello che opera ad esempio nell’azienda ospedaliera di Caserta. Più medici, più infermieri, più operatori socio sanitari ma soprattutto più pazienti. E lo stesso discorso vale per i primari junior delle unità Operative Semplici e per quelli delle Unità Operative Semplici di Dipartimento.

Tutta questa enorme organizzazione che al Cardarelli coinvolge realmente migliaia di persone, comprendendo in questa misura di quantità anche i pazienti e tutto ciò che si muove dentro un sistema così delicatamente complicato, deve essere coordinato dal Direttore di Dipartimento. in conclusione, vogliamo ribadire anche se vi abbiamo già dedicato un cenno nella prima parte di questo articolo, che i 7 primari delle Uoc tra cui c’è anche Antropoli e che formano il cosiddetto comitato di Dipartimento si sono espressi all’unanimità per la nomina di Antropoli. Lo hanno fatto Carlo Molino (Chirurgia 1); Felice Pirozzi (Chirurgia 2), naturalmente Antropoli che si è astenuto (Chirurgia 3), Giovanni Vennarecci (Chirurgia Epatobiliare); Martino Trunfio (Chirurgia Senologica); Claudio Santangelo (Ostetricia e Ginecologia), Emilio Manno (Chirurgia Metabolica)