CARRI DI MACERATA. Cosa c’è dietro la scissione di Giovanni Piccirillo detto “Fiorentino” & Co. Una storia di bulli e di un sindaco bloccato da tre consiglieri

5 Gennaio 2025 - 19:32

E ci mancava pure questa. Una storia in cui ormai il sacro è del tutto scomparso, subissato da una valanga di paganesimo. Pessimo clima, come dimostrano i colpi di pistola sparati in aria dal demente di cui abbiamo pubblicato stamattina il video

MACERATA CAMPANIA – Ci piacerebbe vedere cosa ne pensa il buon Sant’Antonio Abate di quel demente di Macerata Campania che spara in aria durante la preparazione di un carro, che sulla carta dovrebbe essere parte della festa in onore del Santo Eremita vissuto – secondo la tradizione cristiana – per ben 105 anni.

L’Eremita del silenzio, l’Eremita degli animali, l’Eremita del deserto divenuto ormai un brand sfruttato per far baccano, per far casino, per far affari e per fare incultura. I carri di Macerata rappresentano senz’altro un momento molto importante per la comunità di questo paese, però abbiamo la sensazione che da un po’ di tempo a questa parte, diciamo quest’anno soprattutto, si stia andando al di là del seminato.

I carri di Sant’Antonio, come sempre capita nelle nostre zone e in certi comuni, sono diventati un affare politico. Nel video che pubblichiamo qui sotto si vede il sindaco di Macerata presenziare all’evento di quelli che possono essere definiti da tutti, a pieno titolo, gli scissionisti, cioè coloro che hanno abbandonato la base costitutiva dell’evento di Sant’Antonio Abate e che hanno rotto definitivamente con il parroco don Rosario Ventriglia.

Parroco che francamente di questo gruppo di persone, le quali volevano violare un regolamento del Comune in vigore che stabilisce metratura, dimensione e limiti di sicurezza di questi carri, non ne poteva proprio più. Quest’anno, come si suol dire, è nata una seconda sfilata dei carri che inizierà il 18 gennaio e si protrarrà fino alla domenica successiva con 6 o 7 sfilate. Il Brand di Sant’Antonio Abate viene utilizzato senza il placet del parroco che a sua volta ha organizzato la sfilata tradizionale per il 17 gennaio, giorno deputato e giorno in cui ricorre la festa di Sant’Antonio Abate essendo questo in linea con quello della sua morte avvenuto avvenuta nel deserto egiziano 105 anni dopo la sua nascita, il che per quel periodo (stiamo parlando del terzo secolo dopo Cristo) già di per sé rappresentava un prodigio.

Nei giorni prossimi probabilmente avremo possibilità di parlare e di approfondire questa situazione. In parole povere, motore di questa scissione sarebbe un talpa, Giovanni Piccirillo detto “Fiorentino”, oggi titolare di un accorsato bar che ha aperto da pochissimo al centro del paese. Uno a cui, a quanto pare, piace spararle grosse soprattutto su certe sue amicizie che vanterebbe, così almeno dice lui, nell’agro Aversano e che rappresenta un poco anche il motore di un movimento politico che avrebbe espresso ben tre consiglieri comunali e che avrebbe in qualche modo costretto il sindaco di Macerata Campania a imprimere il marchio ufficiale dell’amministrazione comunale all’evento scissionista di cui pubblichiamo anche la locandina.

Al di là di questi che sono, diciamo, i racconti di Macerata, a noi piace poi partire da punti fermi. C’è un regolamento approvato a suo tempo dal consiglio comunale di Macerata che stabilisce misure peso e modalità di attivazione di questi carri trainati da trattori su cui spesso salgono una cinquantina di persone, carri che sono poi in qualche modo realizzati con grande ed ingenuo entusiasmo da parte di chi li fa e per i quali vengono spesi anche 100 euro a persona e che presuppone anche una presenza di danaro che andrebbe meglio controllato, però rimaniamo al regolamento.

E dunque da parte nostra ci sarà esclusivamente la volontà di verificare se questo regolamento sarà o non sarà approvato, al di là dei giudizi di valore o dei giudizi sulla eticità religiosa dato che si entrerebbe in un discorso troppo complicato relativo alla iconografia e al valore iconografico dei Santi che, figuriamoci, ha determinato scismi tra le grandi chiese nel tempo e quindi non è certamente una Macerata a dover rappresentare un laboratorio di approfondimento per queste cose.