CASAL DI PRINCIPE. Il tesoro di Zagaria riciclato in lussuosi hotel in Svizzera
7 Luglio 2018 - 09:55
CASAL DI PRINCIPE (T.P.) – Potrebbero essere diversi, secondo fonti investigative, gli alberghi e centri turistici, situati in alcune città svizzere e tedesche, costruiti con i soldi riciclati del clan dei Casalesi. Si tratterebbe di strutture moderne che si confondono con tante altre in quell’area, oltre le Alpi. Sarà molto difficile per gli investigatori distinguere un edificio costruito con o soldi “puliti” e quelli quelli edificati con i soldi sporchi provenienti dalla cassa del gruppo Zagaria con l’utilizzo di prestanome di professionisti imprenditori tutt’ora insospettabili. Perché se il denaro del gruppo Iovine sarebbe stato investito in Spagna e in Canada quello del “capa storta” sarebbe finito prima nelle casse di imprenditori amici del clan e poi per la costruzione di paradisi turistici. E’ questo un’ interessante pista che stanno seguendo gli inquirenti. Tanti gli imprenditori che dopo la cattura del boss Zagaria sono stati condannati per forti collegamenti a questo gruppo, Una figura tra le le tante che ha detestato scalpore è stata quella di Pino Fontana condannato a 13 anni lo scorso mese di gennaio. L’imprenditore detenuto a Badu ‘e Carros al 41 bis, Collegato in videoconferenza dal penitenziario di Sassari con il tribunale di Napoli, interrogato dal pm Maurizio Giordano, raccontò prima della sua condanna di essere stata vittima invece che complice di Zagaria: “La prima estorsione a Michele Zagaria la pagai quando, negli anni 90, stavo costruendo il mercato ortofrutticolo di Velletri”. Invece emerse chiaramente, secondo le accuse, un accordo imprenditoriale con il boss Michele Zagaria in relazione ai lavori in somma urgenza per la rete idrica affidati dalla Regione Campania. Fontana (marito dell’imprenditrice Fattorie Garofalo) ha sempre negato, smentito, questo punto, ed ha ribadito che “il clan da lui ha sempre e solo preteso il pizzo”.