CASAL DI PRINCIPE. Niente da fare per il titolare di Euro2000. La Cassazione conferma il suo “esilio”

28 Aprile 2020 - 14:47

La corte di Cassazione ha reso nota la motivazione per cui all’imprenditore di Casal Di Principe è stata confermata la misura cautelare del divieto di dimora

CASAL DI PRINCIPE – Secondo la tesi dell’accusa, nel suo impianto di Casal di Principe, Giovanni Pellegrino avrebbe fatto smaltire grandi quantità di residui dell’attività edilizia in assenza di ogni autorizzazione e documentazione da parte di Giovanni Tessitore, alimentando un traffico illecito e organizzato di rifiuti.

Nel luglio scorso, dopo aver subito anche un sequestro per un valore di 3 milioni di euro, della società di quest Eco 2000 s.a.s. e del relativo impianto, per Pellegrino era scattato il divieto di dimora nella sua Casal Di Principe. Contro la decisione del Tribunale del riesame di Napoli è stato proposto ricorso in Cassazione, per far sì che l’imprenditore potesse tornare a casa. In queste ore, la corte di Cassazione ha reso note le motivazioni per cui la richiesta è stata ritenuta inammissibile. Secondo quanto scrivono i giudici nella sentenza, il ricorso è stato presentato “tardivamente”, cioè fuori tempo massimo. Una decisione che ha provocato, quindi, l’inammissibilità del ricorso e l’impossibilità, almeno per il momento, di un ritorno a casa per Pellegrino.